COME STRUZZI SULLA SANITÀ
TACCO&SPILLO
Quante sono le note di giubilo che ci hanno somministrato, troppo frettolosamente ed anche con retorica credulona, quelli del governo del “cambiamento”? Ebbene ora sono tutte assieme, nella loro insidiosa e disarmante inutilità, davanti al default dei bilanci degli enti sanitari e su cui vogliamo scoprire proprio tutto di questa indicibile ontologia dello sprofondo finanziario. Eppure a dirla tutta si sentiva già da un po’ che non tirava aria buona per la nostra sanità, un tempo fiore all’occhiello del Mezzogiorno commissariato per sprechi e inefficienze ed adesso finita anche lei miseramente negli strali contabili del Mef. Così mentre a via Verrastro si consumava la pantomima di mettere, togliere, dimissionare i vertici della sanità, compresi i dg napoletani del dipartimento regionale, Ministero della Salute, Agenas, Ragioneria Generale dello Stato, Fondazione Gimbe, John Hopkins University e Scuola Superiore Sant’Anna dati alla mano e con indipendenza di giudizio pubblicavano report e studi sullo scibile sanitario lucano che era praticamente impossibile non allarmarsi, in urgenza e buon senso invece che fare come gli struzzi. Scrive Enrico Brizzi:“Voglio che tiri fuori la tua dannata testa di struzzo da sottoterra, amico mio. Spetta una briciola di rischio a ognuno”.