AttualitàBasilicata

GRIDO D’ALLARME DI 4 UNIONI DEI COMUNI LUCANE

I Presidenti Scattone, Pittella, Triunfo e Sinisgalli incontrano Busciolano per discutere lo stato di crisi

Torniamo a parlare di Unione dei Comuni, questa volta per il tavolo di incontro tenutosi per rappresentare al Capo di Gabinetto del Presidente Bardi, Michele Busciolano «la situazione di crisi in cui versano le 4 Unioni dei Comuni lucane» sottolinea il coordinatore Fernando Scattone, Presidente dell’Unione dei Comuni “Alto Bradano” insieme a Gianni Pittella, Romano Triunfo e Filippo Sinisgalli, rispettivamente Presidenti dell’Unione dei Comuni Del Lagonegrese, Val Camastra-Basento e dei Comuni Montani Medio Agri.

Nell’audizione di ieri mattina, «unanimemente i 4 Presidenti, hanno lanciato un grido di allarme, affinché la Regione, attraverso dei finanziamenti ad hoc oppure dislocando del proprio personale, come già accaduto in passato, possa assistere e supportare le Unioni dei comuni, in piena sintonia con lo spirito del legislatore nazionale. Siamo certi che l’appello non rimarrà inascoltato e fiduciosi in una efficace soluzione. Gli strumenti ci sono e uno di questi è la legge regionale sull’istituzione del Fondo unico autonomie locali (Fual), legge 25/2020 che ha lo scopo di incentivare e/o supportare l’attività di avvio delle Unioni o fusioni dei Comuni».

Ciò che i sindaci, per il tramite dei Presidenti chiedono è di «porre le giuste attenzione all’Ente, ribadendo la necessità di usufruire di un contributo per la gestione ordinaria delle attività amministrative». Il coordinamento dal canto suo «ribadisce che la strada di utilizzare il personale dei comuni associati è inutilizzabile, i Comuni anche in virtù della cosiddetta “quota 100” sono stati letteralmente svuotati e meno che mai è immaginabile la chance di assumere nuovo personale, ogni Comune ha spazi finanziari davvero risicati».

Oggi più che mai «lo spopolamento delle nostre aree interne -sottolineano i Presidenti- incombe sempre più sulla nostra vita amministrativa e la forbice tra servizi e costi continua inesorabilmente ad allargarsi; ecco perché occorre scongiurare il pericolo della chiusura dell’Ente o la mancata attivazione delle Unioni, per carenza di personale e di fondi, perché tutto ciò provocherebbe forti ed inevitabili conseguenze sui tanti servizi gestiti in forma associata».

Dunque queste le richieste dei quattro Presidenti: «Dare immediata attuazione con un finanziamento ad hoc per le Unioni dei comuni con la legge n.25 del 2020; valutare la possibilità di avere profili professionali in comando, come già accaduto in passato, per l’espletamento delle attività amministrative; richiesta di attenzione nel prossimo riparto regionale delle risorse attestate alla Regione Basilicata per la montagna ed infine un tavolo di confronto tra Regione, Provincia, Unione dei comuni e Uncem- Unione nazionale comuni/comunità e enti montani».

Aggiunge poi Scattone: «Abbiamo apprezzato, la tempestività della convocazione, avvenuta a pochi giorni di distanza dalla costituzione del coordinamento delle quattro Unioni dei Comuni lucane avvenuta a Lauria,con l’obiettivo di porre all’attenzione dei rappresentanti regionali la situazione finanziaria e strutturale degli enti sovracomunali che nella loro complessità raggruppano ben 27, tra grandi e piccoli comuni lucani. Le Unioni dei Comuni – ha sottolineato Scattone – rappresentano dal punto di vista qualitativo e quantitativo, l’unico Ente di programmazione e gestione associata di servizi tra Comuni dell’intero territorio regionale. Oggi, però -aggiunge il Presidente Scattone- l’Unione dei Comuni “Alto Bradano”, come le altre tre Unioni, vive un momento di crisi prettamente di tipo strutturale organizzativo, generato principalmente dal progressivo collocamento a riposo delle 5 unità di personale (1 dirigente con funzioni di segretario, 2 funzionari e 3 impiegati di concetto) di ruolo regionale e prima dipendenti della Comunità Montana dell’Alto Bradano».

Un elenco, abbastanza corposo di servizi gestiti che, come nel caso dell’unione dell’Alto Bradano, che storicamente, rappresenta la prima Unione di comuni della regione conta una discreta mole di servizi gestiti in forma associata: raccolta e smaltimento rifiuti, mensa scolastica, riscossione tributi, servizio trasporto, servizio gestione finanziaria e amministrativa, riscossione tributi, servizi sociali, servizio catasto, sportello unico attività produttive, centrale di committenza appalti, servizio paghe del personale, oltre ad una serie di altri servizi in itinere e in programmazione, protezione civile, canile comprensoriale e polizia locale.

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