AttualitàBasilicata

MELFI. LGS. PROSEGUE IL PRESIDIO DEI LAVORATORI

Attesa per l’incontro del prossimo 6 aprile con l’azienda, nella speranza di salvaguardare le unità lavorative

Continua a tenere banco la vicenda dei lavoratori della LGS, alle prese con una importante crisi lavorativa. Il presidio dei lavoratori, prosegue davanti i cancelli dello stabilimento sito nella zona industriale di San Nicola di Melfi. La vicenda resta complessa e di non facile soluzione, come si evince dalle parole, di Antonio Di Matteo, delegato della Uilm e RCA di LGS. “ Il presidio continua perché l’incontro del 28 marzo scorso in Confindustria è stato rinviato. Dopo diverse pressioni siamo riusciti a riottenere un incontro per il prossimo 6 Aprile. Incontro dove noi rivendichiamo postazioni di lavoro per essere ancora legati all’area industriale di San Nicola, perché gli ammortizzatori sociali, che abbiamo firmato nell’incontro avvenuto presso la Regione Basilicata precedentemente, non bastano e non possono essere ritenuti sufficienti per il futuro di 35 lavoratori, che vogliono una speranza lavorativa, legata all’area industriale di San Nicola di Melfi”. Come detto la situazione resta difficile e delicata. L’impegno delle istituzioni e dei sindacati è costante. “Situazione difficile relativamente all’internalizzazione di Stellantis, situazione attenzionata sia dall’azienda, dove per il momento non si registrano licenziamenti, ma si va avanti con gli ammortizzatori sociali, e soprattutto da noi dei sindacati, che proseguiamo nel fare pressioni, affinchè si possa rientrare all’interno dell’azienda, anche magari attraverso piccole lavorazioni, in prospettiva dell’introduzione dell’elettrico che deve essere una opportunità che deve andare avanti e consentire che questi lavoratori continuino a stare all’interno dell’area industriale di San Nicola di Melfi”. Ed è davvero questa la speranza che coinvolge tutti gli attori di questa vicenda. Nell’incontro del prossimo 6 aprile, capiremo se si intende andare verso questa direzione, che di fatto possa consentire la salvaguardia dei posti di lavori. E’ in ballo il futuro di ben 35 famiglie.

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