IL CDX E IL BENEDETTO DI TURNO
A destra la trappola dei “riservisti”, a sinistra la calma piatta persiste ed i problemi aumentano
LA SANITÀ IN ITALIA COME STA? La sanità italiana rischia il crac, dichiarava qualche giorno fa su “Il Resto del Carlino”, Raffaele Donini, assessore alla sanità dell’Emilia Romagna. Il coordinatore della Conferenza delle Regione in mate- ria di sanità segnalava che mancano all’appello 5 miliardi, tra costi rendicontati per il covid e l’aumento dei costi energetici. Se tutti i “professori” della critica in Basilicata avessero inquadrato in questo contesto la situazione lucana tutto sarebbe apparso più realistico. Direi più responsabile. Perché anche in una situazione delicata si poteva e si doveva chiedere uno sforzo ad una delle regioni più virtuose in materia di bilancio sanitario. Ed invece niente. LE OPPOSIZIONI PARLANO A VANVERA Le opposizioni hanno suonato una falsa carica. Si sono voluti utilizzare toni dirompenti, a volte imbarazzanti. La reazione degli operatori sanitari ed anche di molti cittadini pur consapevoli delle difficoltà è stata: da che pulpito arriva la predica? Parli proprio tu? Anni di responsabilità e di potere sanitario non si cancellano in un colpo. Ma come diciamo da mesi questo è uno dei grandi drammi dei potenziali e multipli campi larghi. A tratti con personalità fra di loro inconciliabili, a volte superficialmente cinici. Cioè rumori comunicativi senza capo ne coda. La differenza una volta era esattamente l’opposto. Si poteva fare una critica dura ma era difficile il dibattito sul merito e sulle questioni. In occasioni come questa la disfida sarebbe stata semplicissima! Invece abbiamo sentito ter- mini come “sciagurati”, “sciatteria, morte della sanità” ecc… Un’ esagerazione che come da noi previsto non poteva trovare nessuno effetto. Era sbagliato il terreno del confronto o dello scontro. Appare quasi “imponente” la comunicazione sobria ed istituzionale del presidente Bardi. Io farei parlare, anche con una breve agenzia, Giorgetti o Schillaci. I timonieri, che sono aitanti sul territorio, del centro destra dovrebbero porsi questo problema. Chiudere in maniera unitaria con nettezza questa discussione sulla sanità aperta con lo solita confusione dagli abitanti dei campi larghi. Chi conosce appena appena il dibattito nazionale su questi temi è consapevole della situazione della Basilicata. Sicuramente la più piccola e la meno grave non solo al sud ma anche in Italia. NON C’È VITA A SINISTRA Non c’è vita a sinistra da noi è inutile dirlo. Un groviglio di fatti, di protagonisti di comunicati e di interviste che non hanno quasi mai nulla in comune. Gente esperta come Margiotta è costretta nella totale assenza di politica a commentare l’intervista di Polese. L’unica cosa da chiarire ancora sul punto è stata la tempistica per l’eventuale il partito unico con Pittella e Pessolano. Si farà? Chi sarà a guidarlo? Noi abbiamo qualche dubbio. IL CENTRO DESTRA E NICOLA BENEDETTO La linea diretta del centro destra dovrebbe essere in questo momento lineare. A tratti semplice. Coesione dei tre partiti, di- battito sugli assetti con attenzione ed apertura con intelligenza a competenze e radicamenti veri in Basilicata. Lasciando ai margini le battute dei noti “riservisti” come Nicola Benedetto che in questi giorni consiglia Fratelli d’Italia dopo esse- re stato il più strenuo difensore di Bardi qualche anno fa. Ma sappiamo il pentagramma dell’imprenditore materano a quale musica è sintonizzato. Sicuramente non è quasi mai materia politica quella che tratta. Si muove come tanti al centro di qualcosa che non esiste più. Sono questi mondi che bisognerebbe escludere. Pepe, Rosa e Casellati insieme a Bardi non devono fare molti sforzi viste le circostanze. I COMUNI AL VOTO E LA TRIPLICE Si avvicinano alcuni comuni al voto ed anche in questi Comuni la multiforme situazione delle sinistre è chiara. Il Pd si fa in tre in tanti piccoli paesi. Le anime o come le chiamano le correnti anche se inaridite sono reattive. Gli amici di questo capo contro quelli dell’altro. Ad Atella come a Pignola a Lagonegro come a Muro Lucano basta fare una domanda: dove sta il Pd? Nemmeno i più esperti di geopolitica internazionale sanno interpretare le collocazioni. Insomma, dopo la baraonda sulla sanità di questi giorni, si dimostra con preclara evidenza che non c’è storia. Si abbassino i toni fra gli attuali amministratori di maggioranza in regione. Si faccia politica con serietà. C’è spazio e ci sono argomenti. Lo vediamo ogni giorno. Il centro destra può essere solo il nemico di se stesso. Dall’altro lato provano come possono a tentare di restare a galla. La venuta della triplice a Potenza per il primo maggio prova ad essere una dimostrazione mu- scolare, che solo la coesione del governo regionale, potrà far passare come un fatto neutro.