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IL TURISMO ITALIANO PARLA LUCANO

È di Potenza l’ acceleratore che col Ministero selezionerà le startup che promuoveranno il Paese
Chiusura della call da Broxlab con Bardi, Apt, Monte Pruno, Cronache ed imprese

Nel cuore di Potenza, il centro storico incontra l’innovazione e presso il Centro Broxlab, discesa San Gerardo, tutto ciò si tocca con mano. Ieri si è tenuta l’ultima delle cinque tappe del Roadshow dell’Italy Travel Tech Accelerator di Broxlab e Ministero del Turismo, un programma della durata di 5 mesi, per lanciare nuove Startup che hanno l’ambizione di rivoluzionare il mondo del turismo digitale. L’obiettivo è raggiungere il mercato il più velocemente possibile. Come? Grazie a partner e il team composto da Project manager, esperti di tecnologia, UX/UI designers, PR, legali, e un team di Fundraising, così da poter entrare nell’ecosistema Broxlab Startup Studio, ricevere un investimento sul capitale, a supporto del progetto e accedere ad un potenziale finanziamento a fondo perduto erogato dal Ministero del Turismo. BROXLAB, TRA STORIA E INNOVAZIONE PUNTA DI DIAMANTE SUL TERRITORIO Francesco Perone Presidente di Broxlab spiega: «L’appuntamento di ieri era per l’ultima tappa del Roadshow del Ministero del Turismo che ha visto Broxlab come partner privano unico nazionale. Il Ministero ha scelto la nostra struttura per promuovere questo progetto sul quale sta ricercando le migliori start-up ed idee digitali sul turismo. Siamo stati impegnati sul territorio nazionale proprio portando il messaggio di nuove possibilità. Si tratta oltre che di un fondo economico naturalmente utile ad avviare l’impresa, ma soprattutto di un percorso di validazione del progetto impresa, che noi come Broxlab faremo nei prossimi 5 mesi, alle 5 start up che saranno selezionate e poi un successivo percorso di sviluppo dell’idea di impresa. La cosa più interessante è che il Ministero sta sviluppando a livello nazionale una piattaforma ed un ecosistema di opportunità per cui queste imprese si trovano su una portaerei, mi piace dire, che le porta a largo nel mondo dell’economia dell’impresa reale. Noi, dalla Basilicata, siamo orgogliosi di dare il nostro contributo». DALLA COMUNICAZIONE DEL TERRITORIO ALLA VALORIZZAZIONE DEL “PATRIMONIO INVISIBILE” Entriamo allora nel dettaglio per conoscere alcune di queste start up. Gianluca Giadima, Cofounder YesCilento spiega: «Si tratta del miglior modo per visitare e vivere il Cilento, e funziona in modo molto semplice: Si tratta di un luogo stupendo ma comunica veramente maluccio, per cui noi aiutiamo proprio nella comunicazione del Cilento a diversi livelli: creando innanzitutto una serie di partnership territoriali, sarebbe dunque il primo portale con le info dei 91 comuni del Cilento, che riporta cosa c’è da fare, la gastronomia, gli eventi, le esperienze, e così via. Noi offriamo in multilingua, attraverso un canale network, digitale e multimediale, e con libri, raccontiamo il territorio del Cilento in tutte le sue sfumature. Siamo finanziati dal Ministero della Cultura, ma essendo la nostra una operazione tra cultura e turismo, e proprio da quest’ultimo Ministero ci hanno avvertito dell’iniziativa di questo acceleratore e ci siamo subito presentati. Siamo arrivati tra gli ultimi a presentarsi ed entrare nella call, ma siamo molto contenti di essere a Potenza, che per quanto abbiamo visto è un centro che va rilanciato, sostenuto ed unito al resto del sud perché è proprio il sud secondo noi il vero motore della rinascita dell’Italia ». Altre idee e progetti invece per “Hearth”, il cui CEO e Founder Massimiliano Imbimbo racconta: «Ci occupiamo di valorizzare il patrimonio italiano invisibile, ossia tutta quella parte di Italia che ha potenziale inespresso enorme, ma che spesso rimane nascosta nel proprio territorio di origine. Lo facciamo attraverso l’intelligenza artificiale, quindi aiutiamo i luoghi ad emergere, raccogliendo informazioni che ad oggi non esistono sul web, perché come dice Istat, circa il 58% dei nostri territori non è né mappato, né facilmente fruibile. Noi quindi miriamo non solo a farlo emergere, ma anche a proteggerlo e custodirlo e valorizzarlo nel tempo. L’incontro con Broxlab si crea perché loro sono bravi a portare sul mercato le start-up e a noi serve avere una guida per accelerare questo lancio sul mercato che avremo a breve nei prossimi 2 mesi. Dunque avere un gancio di questo tipo e una esperienza che ci potesse affiancare è stata la soluzione migliore ai nostri problemi interni. Infatti le start-up lavorano sui problemi e sulle sfide, ed avere chi ti accompagna è sempre una garanzia ».INVESTIRE SULLA ALLA NAUTICA IN UNA CITTÀ DI MONTAGNA E I NUOVI ORIZZONTI DI CHI NON È PIÙ TECNICAMENTE “STARTUP” Altra avventura per Antonio Amendola, Cofounder e Project Manager “Boats and go”, che si trova in Via di Giura a Potenza e che porta il mondo nautico in una città montana per eccellenza: «Abbiamo iniziato nell’incubatore dell’Unibas. Il nostro è il primo comparatore di barche a noleggio, più o meno come fa Trivago per gli hotel, o Sky Scanner con i voli, aggreghiamo e compariamo tutte le offerte disponibili così che l’utente possa scegliere e andare direttamente dal provider. Abbiamo già sviluppato il nostro algoritmo e ci siamo anche accorti che molte micro aziende, flotte o piccole flotte a noleggio non sono ancora nel mondo digitale e quindi abbiamo sviluppato per loro un software che possono usare sia per gestire il proprio business sia per distribuire il loro prodotto su “Boats and go” che su altre agenzie partner in tutto il mondo. Oggi operiamo sostanzialmente in tutti i Paesi del Mondo». Infine Giuseppe Catapano, Direttore Generale e Fondatore di “XCC” spiega: «Noi siamo in realtà usciti dalla logica della start-up perché ormai abbiamo tre anni di vita. Lavoriamo su una tecnologia molto innovativa. La nostra presenza qui, in Broxlab, a parte essere presenti con uffici in sede potentina, è per mostrare una verticalizzazione che usa la piattaforma Salesforce e i dati Mastercard per monitorare le politiche economiche del territorio. Questa soluzione che è stata praticamente implementata da noi, la riteniamo molto innovativa nel monitoraggio dell’economia locale e del turismo e riesce a gestire meglio eventuali investimenti. Speriamo di dare anche uno spunto ai giovani. È stato per noi un percorso vincente con una idea chiara di business che ha portato al successo in questi tre anni. Dopo 1 anno e mezzo dalla nostra nascita una grossa azienda nazionale con direttrice internazionale ha comprato il 51% di XCC, a testimonianza che quando le idee sono buone e c’è un piano chiaro il mercato poi recepisce. Oggi XCC conta 100 persone tra Milano, Torino, Roma, Potenza e Napoli, la maggior parte tra le sedi del sud. Questa idea ha portato ad una crescita importante e ad avere contatti con players internazionali. Con Francesco Perone sin dall’inizio abbiamo visto che i nostri due mondi si intersecavano: noi uscivamo dal bozzolo della start-up, e lui stava iniziando questo percorso con le stesse. Ne è nato un confronto importante per entrambi, perché noi siamo sempre alla ricerca di innovazione e lui chiaramente può usufruire della nostra esperienza per dare linee guida a chi si approccia oggi nel mondo delle start-up».

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