POTENZA, IN CONSIGLIO COMUNALE, «PER AVERE IL NUMERO LEGALE SI STRALCIA IL REGOLAMENTO»
L’approvazione del “Regolamento per la definizione agevolata delle controversie tributarie” infervora gli animi dell’Assise. Ancora a vuoto l’elezione dell’UdP
È partito con il botto il Consiglio comunale di Potenza che si è tenuto ieri mattina presso la sede di via Nazario Sauro. La prima ora è trascorsa tra la confusione generale un po’ a causa del nuovo sistema di prenotazione e votazione tecnologico e un po’ a causa del punto 3 dell’Ordine del giorno “Approvazione del Regolamento per la definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti e altri Istituti di “tregua fiscale” previsti dalla legge 197\2022”. Ed è proprio su questo che si sono infervorati gli animi dell’Assise.
QUESTIONI DI REGOLAMENTO
La consigliera di opposizione Bianca Andretta ha sottolineato una irregolarità nella compilazione dell’Odg: subito dopo il punto inerente l’elezione dell’Ufficio di Presidenza dovrebbero essere discusse le interrogazioni e poi tutto il resto degli argomenti a meno che non ci sia qualche tema legato al bilancio per il quale si può fare un’eccezione. Questo non era certo il caso del punto in questione. Il presidente pro tempore Rocco Bernabei ha giustificato la scelta affermando che il 31 marzo era l’ultima data utile per approvare un Regolamento che può portare «soltanto benefici ai cittadini e dunque per non rischiare di non approvarlo, ho deciso di inserirlo in elenco prima della discussione delle interrogazioni». Una forzatura del Regolamento del Consiglio comunale fatta dal presidente pro tempore per, usare una sua espressione, «una giusta causa» che non ha convinto i consiglieri di opposizione ma nemmeno alcuni membri della maggioranza. Per ripristinare un minimo d’ordine, Bernabei decide di fare un passo indietro, portando l’approvazione del Regolamento in coda all’elenco degli argomenti da trattare. Contraria alla scelta la capogruppo di Fratelli d’Italia Carmen Galgano chiede l’inversione dell’Ordine del giorno che questa volta viene approvato (con non poche difficoltà). La richiesta di Fratelli d’Italia porta molti consiglieri ad abbandonare l’Aula e allora si chiede una sospensione di 15 minuti che poi sono diventati 25, il tutto per attendere che fossero presenti 17 consiglieri di maggioranza e garantire il numero legale. Escamotage che non è sfuggito ai consiglieri di opposizione che a quel punto parlano di «pagina maleducata di questa Amministrazione. La maggioranza non esiste e per avere il numero legale su un provvedimento si stralcia il regolamento. Dopo la mancanza del numero legale, infatti, non si rispettano i tempi di attesa e si ritarda il secondo appello per aspettare il 17esimo della maggioranza». Nonostante la contrarietà dei consiglieri di opposizione ancora presenti in Aula e l’astensione dei consiglieri del gruppo “Noi con l’Italia” Cannizzaro, Calò e Quaratino, l’inversione dell’Ordine del giorno viene approvata e si passa alla discussione del sofferto punto riguardante il Regolamento per la definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti. Un provvedimento che potrebbe aiutare le famiglie potentine ad affrontare un periodo delicato come questo. Il provvedimento prevede che chiunque abbia una cartella esattoriale pendente che rischia di andare in Tribunale può presentare domanda al Comune e, dopo le verifiche del caso si potrà procedere allo stralcio della cartella. Il contribuente dovrà pagare così soltanto l’imponibile e non le dovute sanzioni. Dopo la discussione, il punto è stato approvato a maggioranza.
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Come avevamo già anticipato, anche questa volta la votazione per l’elezione dell’Ufficio di Presidenza è andata a vuoto. Su 25 votanti, 10 schede nulle, 11 bianche, 2 voti per la consigliera Lamonea e 2 voti per la consigliera William. Ancora una volta durante le Sedute del Consiglio comunale si palesano le divisioni interne alla maggioranza. Non vi è un accordo e molto probabilmente non lo si raggiungerà mai. Per quanto la maggioranza dice di voler sciogliere il nodo “Presidenza”, per quanto il sindaco Guarente nelle scorse Sedute abbia affermato di voler trovare una quadra e abbia chiesto all’opposizione di collaborare, la volontà di dotare il Consiglio comunale di un Ufficio di Presidenza legittimamente eletto pare non esserci. Sembra fare più comodo mantenere Rocco Bernabei come presidente pro tempore fino a fine consiliatura che non eleggere uno qualsiasi degli altri consiglieri.
LE INTERROGAZIONI DISSCUSSE IN UN’AULA DESERTA
Arrivato il momento di discutere le interrogazioni tutta la maggioranza abbandona l’Aula e rimangono soltanto i membri della Giunta comunale, la Presidenza e alcuni consiglieri di opposizione a discutere delle interrogazioni pendenti da diversi mesi, molte delle quali già superate. Conclusa l’ora di discussione delle interrogazioni, il Consiglio comunale si scioglie per mancanza del numero legale.