IN TRENO, NEL RICORDO DEI 23 MORTI DEL 2016
Dopo 6 anni e 8 mesi dalla strage, finalmente Andria e Corato rivedono i treni delle Ferrovie del Nord-Barese
Ore 5,18: Andria rivede un treno delle Ferrovie del Nord Barese. Ore 5,33: gli andriesi tornano a viaggiare in treno verso Bari, passando per Corato, Ruvo di Puglia, Terlizzi, Bitonto e l’Aeroporto di Palese.
L’ultima volta fu il 12 luglio 2016: 2456 giorni fa! Il collegamento fra Bari e Barletta attraverso la linea in concessione a Ferrotramviaria fu interrotto alle 11,06 dallo schianto fra due convogli sul binario unico quasi a metà strada fra Andria e Corato: 23 i morti, 57 i feriti.
Nel ricordo della tragedia, per onorare la memoria delle vittime e rispettare il dolore dei loro familiari e dei superstiti, niente cerimonie, niente inaugurazioni, niente discorsi. Il viaggio dalla stazione di Andria Sud per Corato e ritorno che il sindaco di Andria, Giovanna Bruno, ha voluto percorrere con l’assessore comunale alla Mobilità, Pasquale Colasuonno, è stato solo un modo per spazzare via ogni remora e testimoniare l’efficienza del collegamento ferroviario ripristinato. Stessa scelta di sobrietà del sindaco di Corato, Corrado De Benedittis, che ha “testato” il tratto da Corato alla nuova stazione cittadina nei pressi dell’ospedale.
Il doppio binario, adesso, consente frequenti incroci e il sistema tecnologicamente avanzato di controllo azzera le probabilità di errore umano. In cabina di guida non si accede, ma da un oblò “oscurato” si riesce a intravvedere il passaggio da quella curva maledetta, l’unico punto del tracciato in cui i macchinisti non potevano vedere l’arrivo dell’altro treno. Quel 12 luglio 2016 lo schianto fu tremendo: i convogli viaggiavano a quasi 100 chilometri orari. I vagoni si accartocciarono, i passeggeri furono mutilati, alcuni furono sbalzati fuori a decine di metri.
L’errore umano fu determinante: l’assenza di un sistema automatico di controllo del traffico sul tratto a binario unico Barletta – Ruvo affidava all’esito di una telefonata fra i capistazione il “via libera”. Il processo penale, cominciato oltre 3 anni fa è ancora in corso: alla sbarra 15 persone, fra cui i capostazione di Andria e Corato e diverse figure dirigenziali e apicali di Ferrotramviaria.