In occasione del recente Annual Meeting di ACC, Locatelli aveva spiegato che «nell’analisi interinale, lo studio ha dimostrato una probabilità di sopravvivenza due anni superiore al 40% quando l’attesa di questi bambini non va oltre il 10%. Un risultato che apre un po’ la via, diciamo così, per considerare l’utilizzo delle Car-T anche in altre neoplasie solide. Non bisogna tuttavia nascondere – aveva concluso Locatelli – che esistono ostacoli maggiori rispetto a quelli osservati nelle neoplasie ematologiche principalmente riferibili al problema di penetrare dentro una massa solida ma anche perché il microambiente tumorale tende a depotenziare l’efficacia delle cellule Car-T»
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