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EMILIANO E BARDI DA FITTO

Dopo Cronache, il Ministro accelera: l’incontro il 12 aprile. La Puglia deve 80 milioni di euro.
Acqua, gli sprechi a carico dei lucani: quella potabile per l’Ilva. E le compensazioni?

«Sono riuscito a costruire un accordo con la Basilicata ma non ne voglio parlare adesso per non far arrabbiare il Presidente Bardi proprio mentre siamo in dirittura d’arrivo». Lo diceva il Governatore Emiliano intervistato su “La 7” in concomitanza del nostro articolo sulle compensazioni che la Puglia deve pagare alla Basilicata da anni e che, secondo alcuni calcoli, ammonterebbero a circa 80 milioni di Euro. Sempre nella sua intervista a “La 7”, il Presidente Emiliano, nell’evidenziare che le perdite delle tubature pugliesi non sono ingenti, ha spiegato che comunque quelle perdite servono anche per riempire le falde. In pratica, secondo il Governatore Dem della Puglia, l’acqua lucana che la sua Regione non paga può essere usata non solo per scopi potabili ma anche per riempire le falde. Del resto è cosa nota che la stessa acqua lucana potabile da anni non pagata dalla Puglia, viene utilizzata dalla stessa Regione Puglia anche per scopi industriali servendo anche l’ILVA di Taranto.

L’ACCORDO CHE NON ESISTE

Per quanto ci è dato sapere l’accordo, in realtà, non esiste. Dopo l’intervento pubblico di Bardi e la nostra inchiesta, il Ministro Fitto incontrerà i Presidenti di Regione di Puglia e Basilicata il 12 Aprile, insieme alle parti tecniche, per parlare della questione e per cercare una soluzione che soddisfi la Basilicata delle sue legittime aspettative. Un impegno diretto di Fitto, su sollecitazione di Bardi e di Latronico, dunque, sarà – come sollecitavamo ieri – il possibile motore della soluzione e non di certo le parole televisive di Emiliano che parla di un accordo che non esiste.

LE COMPENSAZIONI

Quello che Emiliano dovrebbe sapere e che finge di non sa- pere è che gli accordi tra Pu- glia e Basilicata in merito alla gestione della risorsa idrica non prevedono il pagamento di un corrispettivo. La Basilicata, per capirci, non vende l’acqua alla Puglia. In nome della solidarietà nazionale la Basilicata fornisce l’acqua dei propri invasi alla vici- na regione. Ovviamente, dovrebbe sapere Emiliano, la manutenzione degli invasi, la potabilizzazione, la captazione e la distribuzione hanno dei costi. Costi che la Regione Basilicata e, quindi, il contribuente lucano sostiene con risorse proprie al fine di soddisfare i bisogni della Basilicata e della Puglia. La Regione Puglia deve pagare delle compensazioni per distribuire quei costi non solo a carico dei 500.000 lucani ma anche dei quasi quattro milioni di pugliesi che la utilizzano. La Regione Puglia, pur obbligata a pagare quelle cifre, non lo fa da anni. In pratica i costi sono stati fino ad ora esclusivamente a carico dei lucani.

LA VOCE GROSSA DI BARDI E l’IMPEGNO DI LATRONICO E FITTO

E’ stato così fino a ieri. Fino al momento in cui il Presidente Bardi ha deciso di dire basta a questa nefandezza e ha iniziato a chiedere che i costi di gestione della risorsa idrica fossero anche a carico della Regione Puglia. Fino ad ora Emiliano ha fatto spallucce e non ha risposto raccontando anche in televisione la sussistenza di un accordo già pronto. Le redini del gioco, come avevamo anticipato, le ha prese in mano Fitto ex presidente della Regione Puglia e ministro meloniano per il Mezzogiorno che sta dimostrando un impegno sulla questione che fino ad ora non era stato tenuto da nessuno. E’ da capire adesso cosa accadrà nella riunione del 12 e sarebbe davvero bello se, per una volta, tutta la classe politica lucana, a prescindere dalle appartenenze politiche remasse nella stessa direzione in difesa del territorio e nella pretesa del pagamento di quanto dovuto da parte della Puglia. Per adesso abbiamo sentito solo Bardi e Latronico e registriamo l’impegno di Fitto. Speriamo di vedere presto l’impegno di tutti.

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