SI PUNTA SU CIVISMO E ALLEANZE
OLTRE IL GIARDINO – Partiti e amministrative: Taddei (FI) e i socialisti Benedetto, Valvano e Pergola
A pochi giorni dalla presentazione delle liste per le amministrative che si svolgeranno il 14 e 15 maggio, 14 i comuni lucani chiamati alle urne, il tema delle alleanze oltre a quello dei candidati resta certamente quello che suscita maggior interesse. Paride Leporace ad “Oltre il Giardino” su Cronache Tv ha fatto il punto della situazione con due forze politiche importanti inRegione: con il forzista Taddei e con i socialisti Valvano, Pergola e Benedetto.
IL BERLUSCONISMO
A dare il via alla trasmissione, in onda sul canale 68, è stato Vincenzo Taddei politico di lungo corso e da poco nominato responsabile delle liste elettorali di FI in Provincia di Potenza. Paride Leporace non poteva che cominciare facendo un punto sullo stato di salute di Berlusconi, ricoverato in ospedale per una leucemia. Taddei si è detto almeno per ora fiducioso, augurando ovviamente al Cavaliere una rapida ripresa. Berlusconi è certamente una figura importante della politica come ha sottolineato Taddei: «La seconda repubblica è stata caratterizzata dalla sua discesa in campo nel 1994. Nonostante varie vicissitudini che lo hanno caratterizzato, ancora oggi rappresenta un punto di riferimento importante per l’area moderata, liberale e popolare di questo nostro paese, non solo, an- che a livello europeo».
IL RUOLO DELLA CASELLATI
In Basilicata il partito azzurro ha recentemente subito uno scossone al suo interno. Berlusconi infatti ha da poco nominato commissario regionale la Ministra Casellati. Una nomina che rende certamente felice Taddei che è stato un suo uomo di fiducia in Basilicata durante tutta la campagna elettorale e che l’ha vista eletta proprio in Basilicata al Senato (come unica rappresentante azzurra). «Credo che la scelta del Presidente Berlusconi di designare la Casellati come nostra coordinatrice sia un’opportunità. E rappresenti una risorse importante, non solo per Forza Italia, ma per l’intera regioneBasilicata» ha spiegato Taddei aggiungendo che «significa avere nel Governo Nazionale una persona che in Italia si farà senz’altro carico delle questioni che riguardano la nostra regione». LA FINE DELL’ ERA MOLES
Con l’arrivo della Casellati è uscito di scena Giuseppe Moles. Una figura che in questi anni è stata centrale perle sorti di FI in Basilicata e anche a livello nazionale ha avuto ruoli importanti. Una uscita di scena molto silenziosa che ha portato, secondo i ben informati, uno strascico non di poco conto all’interno del partito. Taddei, politico di lungo corso, è stato molto diplomatico sull’incalzo di Leporace, tenendo però a precisare che «ognuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo al di là dei ruoli». Non a caso Taddei ha anche voluto rispondere a chi parlava di un suo “vecchio” ritorno alla guida di FI: «Io personalmente dal 2013 non sono più parlamentare. Dal 2011 non ho avuto responsabilità formali, né di go- verno istituzionale, né di go- verno del Partito e pure in questi anni ho dato di volta in volta nelle varie occasioni il mio sostegno e contributo. Ritengo che senz’altro Moles sarà recuperato in qualche modo, a livello o regionale o nazionale. Ma al di là di questo sono convinto che bisogna stare in un Partito a prescindere dai ruoli. D’altro canto, lui ha fatto il coordinatore regionale per 7 anni in questa regione, quindi credo che la scelta di Berlusconi è stata anche un fatto fisiologico».
AMMINISTRATIVE: UNA BATTAGLIA DI CIVISMO E COALIZIONI
Le nuove nomine all’interno di Forza Italia erano anche necessarie in vista delle imminenti elezioni amministrative. Taddei sembra però voler dare il via ad una nuova linea politica. Oltre ad aver confermato di essersi già messo in moto con i vari rappresentanti ed esponenti territoriali nei vari comuni chiamati alle urne si è detto favorevole a «rinunciare in alcune realtà al simbolo». Insomma, come più vol- te emerso nelle nostre pagine politiche a prevalere è il civismo, privo da condiziona- menti e appartenenze “ufficiali”. Non a caso Taddei con- ferma che «bisogna allargare il più possibile anche al civismo locale, anche a personalità singole, ma anche a altre forze politiche che vogliono con noi condividere un programma per le singole comunità». Su Lagonegro, comune tra i più importanti chiamati al voto in questa tornata elettorale Taddei non ha smentito le voci di una lista sostenuta in campo dal consigliere regionale Francesco Piro e che potrebbe vedere nuovamente la sindaca uscente Maria di La- scio nuovamente candidata.
SUL BARDI BIS NULLA DI CERTO
L’analisi politica di Taddei non si è fermata solo alle imminenti amministrative. Il giornalista Leporace ha colto infatti l’occasione per sondare il terreno sulle regionali che vedranno laBasilicata alle urne tra circa un anno. Per tutti, ilBardi bis appare come l’unica scelta per il centrodestra. Taddei su questo ha però messo le mani avanti e ha precisato che «darlo per certo appare prematuro, anche perché questa tematica, per la mia esperienza, oltre che di carattere regionale è soprattutto di carattere nazionale. Quindi va discusso su un tavolo nazionale. I leader nazionali, prima o poi, dovranno affrontare la questione tenendo conto del- le varie elezioni che ci saran- no anche in altre regioni».
IL RITORNO DEI SOCIALISTI
Il secondo quadro di “Oltre il giardino” è rimasto sulla politica. Paride Leporace ha continuato il dibattitto con i Socialisti. Un ritorno di peso quello del partito che da soli pochi giorni ha rinnovato le cariche al suo interno riconfermando alla guida Livio Valvano. Idee chiare anche da parte dei Socialisti sulla linea politica da seguire. Poco convinti di un “campo largo” che per loro in realtà non sembra proprio es- sere nato. «Il campo largo secondo noi da solo non rappresenta una soluzione – ha sottolineato Valvano-. Il campo largo è una ipotetica alleanza mai nata, non è mai stata realizzata in nessuna regione, non è stata realizzata nelle elezioni politiche. E noi pensiamo che difficilmente sarà realizzata inBasilicata. Perché se si parte dalle alleanze alla fine il progetto politico significa che non c’è». Valvano con la sua esperienza è fermamente convinto che per vincere le elezioni «Bisogna prima costruire un concetto politico, un progetto politico, partendo da un’analisi di quella che è laBasilicata e solo dopo si potrà ragionare sulle alleanze». Molto dura l’analisi anche sul Partito democratico. I Socialisti non dicono a prescindere no ad un’alleanza con loro ma chiariscono che i dem non devono più stare su un piedistallo «imponendo quel loro candidato a sindaco o a presidente, perchè non sono più il “partito regione” di una volta». Da parte dei due segretari Provincia di Potenza e Matera, rispettivamente Pergola e Benedetto, il bilancio sulle amministrazioni cittadine è stato impietoso. A Potenza per Pergola siamo davanti ad una destra poco coesa e con una progettualità fantasma. Non va meglio a Matera, dove Benedetto ha rimarcato come sia stata fallimentare l’esperienza dei 5 Stelle e della loro coalizione. Anche i Socialisti sono a lavoro perle amministrative lucane: dove potranno presenteranno una loro lista e prima di parlare di contenuti e candidati saranno i temi e i programmi ad avere la centralità. La linea da seguire sembra essere una: un programma che rimarchi un netto cambio di passo rispetto alla gestione attuale della regione Basilicata.