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LA «GRAVE CARENZA» DI PERSONALE C’È, MA OTTIMI NUMERI PER IL DIFENSORE CIVICO

La dottoressa Fiordelisi sull’attività svolta nel 2022: «Trend positivo sui ricorsi dei singoli cittadini in alternativa al Tar»

Nonostante «la grave carenza» di risorse umane disponibili, un solo funzionario che ricopre la Posizione organizzativa e un istruttore amministrativo di categoria C, peraltro in condivisione con il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, l’Ufficio del Difensore civico della Basilicata ha garantito nel 2022, «senza soluzione di continuità ed in tempi rapidi», l’assistenza e la consulenza ai cittadini lucani: al 31 dicembre scorso, 720 le istanze, richieste di intervento, chiarimenti, pareri, informazioni, solleciti, segnalazioni, e formalmente aperti 126 fascicoli per le pratiche che hanno necessitato di una vera e propria istruttoria. Con apposita relazione annuale, il Difensore civico della Basilicata, la dottoressa Antonia Fiordelisi, ha sintetizzato con dati statistici e ricognizioni qualitative l’attività svolta nel 2022. In materia di accesso agli atti e trasparenza amministrativa sono stati presentati 69 ricorsi per il riesame del diniego, espresso o tacito, opposto dalle Pubbliche Amministrazioni alle istanze di accesso, di cui 54 ricorsi per l’accesso documentale e 15 in materia di accesso civico, semplice o generalizzato, e accesso ambientale. Il Difensore civico, inoltre, ha ricevuto 2 richieste di nomina di un Commissario ad acta per mancata adozione da parte di alcuni Comuni di atti ritenuti dagli interessati «obbligatori per legge». Per la dottoressa Fiordelisi, «anche nel 2022 si è registrato un trend positivo sul fronte dei ricorsi presentati da singoli cittadini in materia di trasparenza e accesso agli atti, circa il 55% delle istanze presentate, in alternativa al tradizionale ricorso al Tar o al ricorso gerarchico al Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza». Riscontrato il «gradimento» dei cittadini verso l’accesso civico semplice e generalizzato, modello cosiddetto Foia, e l’accesso ambientale, strumento di informazione e conoscenza, che «da un lato costituisce un deterrente per i ricorsi giurisdizionali e, dall’altro, consente di ottenere la documentazione necessaria a soddisfare le diverse pretese conoscitive, in tempi rapidi e senza costi aggiuntivi». E ancora: «L’accesso civico generalizzato soddisfa, dunque, un’esigenza di cittadinanza attiva, incentrata sui doveri inderogabili di solidarietà democratica, di controllo del corretto funzionamento dei pubblici poteri e di verifica democratica della gestione degli uffici della pubblica amministrazione e dei concessionari di servizi pubblici». Tra le note positive, quella che a fronte del provvedimento motivato del Difensore civico circa l’illegittimità del diniego espresso o tacito, sia nei casi di accesso tradizionale che di accesso civico semplice o generalizzato, «si è riscontrato quasi sempre un costruttivo ripensamento da parte delle Amministrazioni interessate». Sottolineando come la cosiddetta “transizione digitale”, che ha l’obiettivo di semplificare il rapporto tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione, tramite l’uso delle tecnologie digitali, «non avviene sempre in maniera lineare e facile», specificato che seguendo un trend ormai consolidato dopo la pandemia, le richieste sono state presentate prevalentemente a mezzo posta elettronica o posta certificata Pec, meno con lettera semplice o raccomandata. A fronte di istanze di incerta definizione, l’Ufficio del Difensore civico ha attivato un dialogo cooperativo con i richiedenti, ovvero il cosiddetto soccorso istruttorio per comprendere l’effettiva richiesta dell’interessato. Oppure, come già registrato negli scorsi anni, sono state presentate alcune istanze che esulavano dal perimetro di competenza del Difensore civico, nel 2022 circa il 6% delle pratiche, aventi cioè ad oggetto questioni civilistiche, condominiali, bancarie o riguardanti amministrazioni di altre Regioni italiane. In questi casi, il Difensore civico ha provveduto a fornire agli interessati le corrette informazioni sugli organi all’uopo competenti.

Ferdinando Moliterni

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