AMMINISTRATIVE, CIVICHE: SPERIAMO CHE SIANO VERE
La riflessione di Antonella Pellettieri
Il 14 e il 15 Maggio 2023, e cioè fra solo un mese, si voterà in 14 comuni lucani. Atella, Forenza, Genzano di Lucania, Lagonegro, Lavello, Muro Lucano, Pietrapertosa, Pignola, Ripacandida, Ruvo del Monte, Sasso di Castalda, Scanzano, Tricarico e Vaglio di Basilicata eleggeranno nuovi sindaci e consiglieri comunali o rieleggeranno nuovamente donne e uomini già in carica. Io spero nell’elezione di molte donne e di persone nuove perché necessita un ricambio e non solo di giovani. Servono i giovani e servono le persone mature che non hanno avuto esperienze nella politica ricordando che la politica non è un mestiere e, dopo un poco di tempo, bisogna lasciare il posto ad altri e tornare a fare il proprio lavoro dopo essersi messi a disposizione della comunità. Questo dovrebbe succedere ovunque ma in Italia vi sono individui che sono in Parlamento da 40 anni e altri che fra Parlamento italiano, Parlamento Europeo e incarichi amministrativi locali arrivano a 50 anni di presenza nelle istituzioni. Leggendo i nomi dei partiti nei quali erano candidati i sindaci uscenti mi sono accorta che vi è un tripudio di liste civiche (sperando siano vere liste civiche e non nomi che nascondono i partiti tradizionali) dagli slang più improbabili e qualunquisti: Rinascita Continua (RC), Continuità nell’Impegno (CI), Progetto Comune (PR), Si Può Fare (SPF), Unione Democratica (UD) ma anche sigle che esaltano i paesi di provenienza tipo Orgoglio Angioino (OA), Forenza Unica (FU), Pignola Visione Futura (PVF), Orgoglio Ruvese (OR), Alternativa per Sasso (AS). Se si esclude l’orgoglio che ognuno di noi serba nel cuore per il paese natio compresa Atella cittadina di fondazione angioina, mi paiono slogan poco originali che evidenziano concetti che dovrebbero essere la base di chi decide di entrare in politica. Una continua rinascita mi pare innaturale e la continuità nell’impegno è sottintesa. Unicità, alternativa e unione sono tre concetti fra loro in palese contrasto ma tutti e tre necessari all’interno di una comunità e non credo che siano la singola caratteristica di un solo comune. Come un progetto comune è comune per qualsiasi comune e una visione non può che essere futura: trattasi di ovvietà che non necessita evidenziare. Il più originale mi pare Si Può Fare ma politicamente è anche giusto evidenziare quello che non si può fare. Spero non valga il detto nomina sunt consequentia rerum e mi auguro una riflessione più accurata sul nome che si sceglie per rappresentare se stessi e il luogo natio senza scomodare Dante o Guglielmo da Occam. A tutte le candidate e i candidati porgo una piccola scelta di parole da utilizzare tipo alba e tramonto, risveglio e rifiorire, costanza e persistenza, disegno e proposito, fierezza onore e vanto, scelta e soluzione ma anche Buoni e Cattivi, Guelfi e Ghibellini, Bianchi e Neri, Angeli e Demoni etc etc…Se dovessi dare il nome a un mio partito o meglio a una lista civica lo nomerei Forestieri Per Sempre perché in alcuni luoghi si resta estranei alle logiche sociali e ai gruppi civici anche se si vive da trent’anni e i tuoi genitori sono emigrati ma originari di quel luogo. Forse la parola giusta è Accoglienza specie nei luoghi dove lo spopolamento è irrefrenabile e si rischia la completa diserzione del paese.
Di Antonella Pellettieri