PD, LA FISIOGNOMICA DELLA DISPERAZIONE
TACCO&SPILLO
Adesso che Articolo 1, il minuscolo partito che ha reso inutile la sinistra, è riuscito oltre ogni grazia di Dio ad acchiappare uno paio di strapuntini nella nuova segreteria d’Elly Schlein, la transizione delle anime belle guidate dal sorridente, si fa per dire, Roberto Speranza è sinistramente compiuta alla faccia della Meloni che pure potrà dormire su sette cuscini prima d’avere qualche preoccupazione da un siffatto PD. Ora se l’effetto di questo sciagurato ingresso lo si vedrà presto, da subito invece può bastare scorrere la lista dei 21 membri scelti, quasi in monocorrentismo, dalla Schlein e che ci pare essere più la fisiognomica della disperazione che la voglia di rinascere meglio di quanto sia bastato semplicemente per morire. Così solo per caso di specie politica prendete Alfredo D’Attorre, di cui solo il cuore devoto degli speranzosi amici di Roberto può arrivare a sperticare finanche delle lodi, nonostante la bocciatura alle elezioni ed il felice risarcimento come consulente del già ministro della salute oppure prendete Giuseppe Provenzano e la sua furbastra kenosis delle responsabilità che da vicesegretario non s’è mai voluto assumere per togliersi di mezzo come peraltro ha fatto, con pudore obbligato, il pessimo Enrico Letta. Canta Pino Daniele:“Ma po’ ‘a disperazione ca te piglia”.