TU DICI SÌ, IO DICO NO
TACCO&SPILLO
Non vogliamo fare l’elogio di Michele Cannizzaro né tantomeno del figlio Francesco, leader di NCI che pure dovrebbe staccare la spina a quello che rimarrà alla storia municipale come il peggior sindaco e cioè il leghista Mario Guarente, ma alla fine anche il loro tradizionale aplomb ha dovuto sbottare per l’annuncio farlocco che dalla Regione s’è levato pur di tacitare la protesta sollevata dalla sanità privata contro la sua inerzia fannullona. Ora non bisogna essere certo un premio Nobel e scomodare John Nash per scoprire che gli accordi si fanno e si firmano almeno in due e qui invece c’è solo il canto affrettato e maldestro del solito assessore Francesco Fanelli, su cui ormai la sanità sta diventando una specie di Caporetto, grazie anche alla presenza risicata, come denunciato dal combattivo sindacato Cisl Medici, del suo dg Francesco Bortolan. Eppure stando così le cose e come ripete senza sosta dialettica Michele Cannizzaro, ogni mese salterà quasi il 50% delle prestazioni con il bel guaio d’incrementare le liste d’attesa, peraltro già le più lunghe d’Italia e nonostante l’Annuario statistico del SSN mostri come in Basilicata l’impatto dei privati sulla sanità regionale non costituisca affatto un problema di spesa e di risorse finanziarie da poter impiegare. Canta France Gall:“Tu dici sì, io dico no”.