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«TENIAMO UNITI IL PAESE»

Autonomia differenziata, Lettieri (M5S) e Lomuti (Pd) caricano il fronte del no: lunedì la manifestazione

“Teniamo uniti il paese. Autonomia differenziata? No grazie” è questo lo slogan della mobilitazione che proseguirà nei prossimi giorni in via Verrastro a Potenza di fronte il Palazzo della Regione Basilicata che prende le mosse dalle iniziative sviluppatesi sul territorio lucano contro il progetto previsto dal disegno di legge presentato dal ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli, definito anche “spacca Italia”. Per il rappresentante del Carroccio – infatti – si tratterebbe di «una riforma necessaria per rinnovare e modernizzare l’Italia, nel segno dell’efficienza, dello sviluppo e della responsabilità». L’idea alla base dell’autonomia differenziata è che le Regioni a statuto ordinario possa- no chiedere di avere competenza esclusiva su alcune materie. Tra queste: l’istruzione, la valorizzazione dei beni culturali e ambientali, il commercio con l’estero, la gestione di porti e aeroporti, le reti di trasporti e la sanità. Tant’è, saranno oltre 40 tra partiti, associazioni, sindacati, circoli e piccoli Comuni della Basilicata che si mobiliteranno – riuniti tutti in una manifestazione che è stata definita dagli organizzatori «unica in Italia», con l’auspicio, hanno spiegato, che «possa fare da apripista per una serie di iniziative analoghe anche a carattere nazionale» – lunedì prossimo nel capoluogo lucano contro l’autonomia differenziata: le motivazioni della protesta per «tenere unito il Paese» sono state illustrate ai giornalisti in una conferenza stampa indetta ieri mattina nel Palazzo del Consiglio regionale dal Coordinamento promotore della mobilitazione. Quella che si ha intenzione di mettere in campo è «un’azione democratica – dichiarano a margine della conferenza stampa – contro il tentativo di condizionare e destrutturare i principi costituzionali attraverso il combinato disposto dell’autonomia differenziata e del paventato semipresidenzialismo come approdo nefasto di un patto di ferro fra le componenti politiche nazionaliste e quelle territorialiste».

LE RAGIONI DEL NO

«Un approccio autoreferenziale e autarchico – così viene definito il Ddl sull’Autonomia differenziata – che dimostra la mancanza di rispetto nei confronti dei lucani e fortemente deficitario dei rudimenti della democrazia che una istituzione dovrebbe sempre rispettare, soprattutto quando si tratta di modifiche della Costituzione italiana». Il provvedimento suscita non poche perplessità tra chi prenderà parte alla manifestazione di lunedì insieme con il Coordinamento per la democrazia costituzionale, che dal 2016 è impegnata contro il progetto dell’autonomia differenzia- ta. È parere comune che si tratti di «una decisione indifendibile che va combattuta e neutralizzata con forza» perché non tiene conto che le Regioni del Mezzogiorno sono state «penalizzate da un sistema che ha garantito quote maggiori di risorse al Nord realizzato attraverso i trasferimenti basati essenzialmente sulla spesa storica che ha cristallizzato le differenze tra le due Italie e ridotto lo spazio della perequazione». Tra i partecipanti alla conferenza stampa di presentazione, l’onorevole del M5S Arnaldo Lomuti, che ha definito il progetto Calderoli «un disegno di legge pericolo, tanto da essere definito eversivo, in gradi di spaccare il paese. Una scelta – ha aggiunto – il parlamentare pentastellato, frutto di una volontà politica che viene da lontano e che fa buttare giù la maschera ai veri obiettivi dei rappresentanti dei partiti di centro destra, compresi quelli lucani». Per il neo eletto segretario dei dem di Basilicata, il sindaco di Picerno Giovanni Lettieri – anche lui presente alla conferenza – si tratta di un progetto pericoloso per la tenuta sociale de paese, un tassello per un più generale progetto di modifica della forma di governo che mira a fare il centro destra assieme alla riforma del presidenzialismo». Da qui l’invito «a tutta la società civile e dei corpi intermedi di scendere in campo a difesa dei diritti della costituzione». Per il leader de “La Basilicata possibile”, il consigliere comunale di Potenza, Valerio Tramutoli, invece, l’autonomia «non si riuscirà a fermare con alleanze mutevoli in parlamento, dunque lo strumento in possesso dei cittadini è manifestare». Il candidato alle scorse elezioni comunali e regionali ha aggiunto che «i cittadini si devono rendere conto di cosa significherebbe la realizzazione dell’autonomia portando l’esempio della sanità». Il quadro che ne esce, dunque, sull’autonomia differenziata è che questa in realtà non possa portare all’auspicato federalismo costituzionale ma il federalismo regionalizzato, non equo e solidale, seminatore di conflittualità nel Paese.

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