TERAMO: POPOLARE BARI, SCATTA LO SCIOPERO
Si fermeranno i lavoratori del gruppo che in Abruzzo conta circa 650 dipendenti e 60 filiali
La grande banca del Meridione resta un «progetto indefinito» e alla Popolare di Bari scatta lo sciopero. Si fermeranno con questa motivazione i 2.170 dipendenti del gruppo pugliese, attualmente controllato dal Medio credito centrale, che in Abruzzo ha ereditato sportelli e personale di Tercas e Caripe. Il principale istituto bancario sul territorio abruzzese, con 650 dipendenti e circa 60 filiali, più una delle tre direzioni generali a Teramo, secondo la Fisac Cgil e la rappresentanza sindacale aziendale è ancora alle prese con incertezze che ne rendono poco chiare le prospettive. Da qui nasce, dunque, la proclamazione dello sciopero. Insoddisfacenti sono stati infatti, a detta del sindacato, gli esiti dei recenti incontri sul futuro della Popolare. A quello del 3 aprile con il Medio credito centrale è seguita mercoledì la riunione tra la dirigenza del gruppo e le organizzazioni di categoria. «Entrambi gli incontri sono stati deludenti, la proposta aziendale è stata giudicata del tutto insufficiente, dilatoria e priva di contenuto», affermano Gaetano De Lauretis, segretario provinciale della Fisac Cgil e i componenti della Rsa Emanuela Ippoliti, Barbara Di Paolantonio, e Massimiliano Di Carlo. Sul tavolo della trattativa non c’è solo il tema del «recupero salariale» dopo il taglio degli stipendi accettato circa tre anni fa dai lavoratori per consentire alla banca di superare la crisi. In ballo c’è soprattutto il progetto di rilancio che dovrebbe trasformare la Popolare nella “banca del sud”