EMILIA SIMONETTI, UN PEZZO DI STORIA DEL MOVIMENTO FEMMINILE E FEMMINISTA LUCANO
Ospite su Cronache Tv l’ex consigliera regionale tra le prime ad attivarsi per un vero «cambiamento» culturale e politico
C’è stato un momento in cui la storia delle donne era, ragionando per ossimori, un cammino più difficile e più facile al tempo stesso. Più difficile perché ancora ampio era l’orizzonte delle conquiste, più facile perché la militanza politica era solida, forte di una sorellanza che faceva coincidere il pubblico con il privato. Emilia Simonetti fa parte di quella stagione di impegno convinto, un pezzo di storia del movimento femminile e femminista della Basilicata, protagonista di battaglie sui diritti civili che sembravano acquisiti e che oggi traballano sull’onda del revisionismo: età genere, disabilità, orientamento sessuale, confessione religiosa, razza. Il mondo delle opportunità, insomma, di cui quelle femminili rappresentano solo un pezzo, di certo non poco importante. Parità e diritti: dove siamo arrivati, cosa ha prodotto la Basilicata soprattutto nei piccoli paesi dove più grave è il gap culturale? E da dove eravamo partiti? Per esempio dal 1978 quando, su denuncia di tre ragazze, fu istruito a Potenza il processo per molestie sessuali nel quale fu accolta per la prima volta la costituzione di parte civile di un’associazione di donne. L’avvocato che difese le ragazze era Ester Scardaccione. Emilia Simonetti è stata consigliera regionale di un partito che non c’è più, Rifondazione comunista. A lungo consigliera di parità, esponente di primo piano dell’associazionismo femminile, militante sulle mille questioni che hanno radicato la lunga stagione della sinstra in Basilicata. Cosa ci raccontano oggi le ragazze di allora? Nuova ospite di Impatto zero, Emilia Simonetti, oggi 74 anni, ha ricordato non senza nostalgia quegli anni. Ma non troppo, insistendo molto sulla necessità della memoria da tramandare come patrimonio di conoscenza alle più giovani. Ha scritto di stessa commentando un libro a più mani sulle donne lucane nell’Udi dal 1945 al 1989: a metà degli anni 70, ero una giovane donna con una lunga frangia, una gonna a quadri e un eskimo, che gridava la sua rabbia. Oggi sono ancora abbastanza arrabbiata per quanto accade intorno a me, ma non posso gridare la mia rabbia insieme alle/agli altre/i , è cambiato molto, tanti dibattiti e incontri e poche manifestazioni di protesta dove si possono incontrare tante persone accomunate dalla volontà di non arrendersi e di lottare per il cambiamento.