BASILICATA,INCHIESTA CORRUZIONE E CONCUSSIONE
In manette un funzionario regionale e due imprenditori; divieto di dimora per altri due funzionari
Un funzionario dell’Ufficio Difesa del Suolo della Regione Basilicata, Vito Antonio Nella, è agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza che ipotizza i reati di tentata concussione, corruzione e falso ideologico. Per altri due funzionari dello stesso ufficio, Donato Palma e Nicola Cafarella, è invece scattato il divieto di dimora in Basilicata. Ai domiciliari sono finiti anche gli imprenditori Luigi Alianelli e Giuseppe Grieco, entrambi operanti nel settore delle cave.
L’inchiesta – secondo la Procura – ha portato alla scoperta di un allarmante e pervasivo sistema di vero e proprio addomesticamento delle funzioni pubbliche di controllo, proprie dei funzionari regionali che avrebbero agevolato alcuni imprenditori. Ciò sarebbe avvenuto in particolare in due modi: evitando le attività di ripristino ambientale dopo le estrazioni ed evitando che la Regione Basilicata escutesse le fideiussioni bancarie che i titolari di cave sono tenuti ad apprestare proprio a garanzia del corretto adempimento delle attività di ripristino.
Gli investigatori hanno tracciato gli incontri fra i funzionari pubblici indagati e i rappresentanti delle ditte amiche, che avvenivano sempre lontano dagli uffici (e principalmente in auto, o all’interno di bar e distributori di benzina) e hanno accertato danni al paesaggio lucano, deturpato da voragini la cui eventuale eliminazione e messa in sicurezza richiederà uno sforzo economico notevolissimo da parte della Regione. Importante il contributo alle indagini dato da un imprenditore che ha denunciato i ricatti ricevuti per ottenere lo svolgimento di attività di ufficio da parte di uno dei funzionari indagati.