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RADIO LIBERE, DE MARCO: «PER NOI DOVEROSO RICORDARE CHI HA LOTTATO»

Il sindaco di Maierà su intitolazione Nino Postiglione

Domani mattina la comunità di Maierà, nel Cosentino, omaggerà il pioniere del- l’etere Bonaventura Postiglione e le radio libere. Il sindaco Giacomo De Marco ha deciso di ricordare la famosa sentenza della Corte Costituzionale che nel 1976 ha deciso di liberalizzare l’etere legalizzando tutte le radio private nate in quegli anni, intitolando la piazzetta vicino l’edificio scola- stico, all’”Istrione” lucano. Una scelta non casuale questa, così come afferma il sindaco De Marco, contattato telefonicamente dalla redazione: «Abbiamo scelto di intitolare alle radio libere e alla figura di Nino Postiglione la piazzetta in prossimità della scuola perché questa è il luogo di aggregazione per eccellenza. Vogliamo far comprendere alle nuove generazioni che cosa significava in quegli anni inseguire il sogno della libertà di informazione. Vogliamo creare un ponte tra generazioni e ricordare l’importanza delle radio libere. È giusto sottolineare che tutto ciò che noi oggi abbiamo e soprattutto la libertà di espressione che oggi noi esercitiamo non è stata poi così scontata negli anni. Questo è il messaggio che voglio trasmettere. È essenziale, a mio avviso, far capire ai giovani cosa c’è dietro l’articolo 21 e 41 della Costituzione, quanti sacrifici e battaglie sono state combattute per arrivare dove siamo oggi». L’intitolazione della piazzetta è un “regalo” che il primo cittadino vuole fare alla sua comunità a coronamento della sua carriera politica decennale. La sua ultima consiliatura è agli sgoccioli e questo rappresenta il suo atto conclusivo. In questi anni a Maierà, tanti altri luoghi pubblici sono stati in- titolati a personaggi importanti, questa invece è stata volutamente lasciata senza nome per essere dedicata ad un qualcosa di altamente simbolico e significativo. Anche la scelta della data non è casuale: «Questa è la data disponibile più vicina al 25 aprile. Oltre all’intitolazione, inaugureremo anche il monumento ai Caduti. Noi riteniamo che le due cose siano in un certo modo collegate tra loro».

Rosamaria Mollica

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