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OPEN TO MERAVIGLIA, VENERE ED I BALNEARI

La riflessione di Antonella Pellettieri

Il nuovo progetto del Ministero del Turismo per valorizzare e far conoscere l’Italia attraverso le sue mille bellezze naturalistiche, artistiche e alimentari ha un nuovissimo influencer: Venere, quella di Botticelli. Quella nuda che nasce dalle onde del mare posta in una conchiglia come una perla. Quella dai lunghi capelli ramati che avvolgono il suo corpo perfetto perché simbolo della bellezza. Quella che è dipinta in un noto quadro esposto a Firenze agli Uffizi. Sì proprio quella che mangiando un pezzo di pizza, andando in bicicletta o seduta su un scoglio è il testimonial del Colosseo o del Lago di Como o del mare pugliese e lo diventerà di tutte le bellezze italiane. Voi penserete che non sta bene vedere Venere in giro completamente nuda mentre va in bicicletta o mangia la pizza o si siede su uno scoglio? E infatti Venere è sta Open to meraviglia e i balneari: anche la Bolkestein è opera d’arte La Venere di Botticelli protagonista della nuova campagna internazionale di promozione turistica: perla gestione dei lidi, invece, manca il genio“creativo” vestita e cambia abito per ogni paesaggio o monumento che dovrebbe mettere in evidenza. Open to meraviglia è il claim usato ma pieni di meraviglia sono, principalmente, i balneari dopo la sentenza di giovedì 20 Aprile della Corte UE, nello stesso giorno in cui Venere è stata vestita e mandata in giro per l’Italia. I paesi membri sono chiamati a basarsi su “parametri obiettivi, non discriminatori, trasparenti e proporzionali” per tutte le concessioni di occupazione del demanio marittimo. E ora cosa succederà? Dove vado io in vacanza i balneari dicono di pagare cifre altissime al Comune per le Concessioni balneari e usano anche questa scusa per aumentare i prezzi di anno in anno: Flavio Briatore ha dichiarato sul Corriere della Sera che sarebbe giusto che pagasse di più perché paga una quota annuale di poche migliaia di euro fatturando dieci milioni all’anno. Invita il Ministro al Turismo Santanché a stabilire un valore su ogni zona turistica: come esempio paragona Portofino a Catanzaro Lido…mi chiedo chi attesterebbe che Catanzaro è un luogo brutto e vale poco rispetto a Portofino e su quali criteri? Forse il giro di affari della spiaggia e la sua posizione geografica giustificherebbe un canone molto più alto? Forse…e penso al Mezzogiorno e alle sue spiagge prese d’assalto da molti turisti che provengono dal Nord: di certo i balneari devono pagare un canone equo e offrire migliori servizi ai turisti curando anche le spiagge libere che circondano i propri stabilimenti balneari. In Italia ci sono più di 12.000 stabilimenti balneari e il 70% di essi in Liguria, Emilia Romgna e Campania sono privati. Più si va verso il Sud e più evanescente diventa il concetto dello Stato e le proprietà dello Stato: al Sud ci sono luoghi dove i cittadini si sono impossessati di torri, castelli, strade con la complicità delle amministrazioni comunali fino agli anni ’80 dello scorso secolo. Oggi è molto difficile riuscire a capire cosa appartiene a chi e anche sulle spiagge vi sono lidi che vantano la loro esistenza dal 1960 e sempre con lo stesso proprietario che ha trasmesso “la proprietà” di padre in figlio come eredità… altro che concessioni: la spiaggia appartiene a quella famiglia! Se mai Venere con un bel bikini, pareo e infradito potrebbe girare tutte le coste italiane e fare un censimento di quante proprietà private ci sono sul demanio marittimo italiano. Allora sì che si esclamerebbe Open to meraviglia! Dimenticavo: io preferisco Venere nuda così come l’ha disegnata Botticelli e che ha sempre rappresentato la bellezza italiana. Tutti nasciamo nudi come Venere ma lei è una Dea e nasce dalla schiuma del mare già adulta e perfetta. Vestita e senza i suoi lunghi capelli e la conchiglia diventa troppo e inutilmente umana! Ma principalmente siete riusciti in qualcosa di strabiliante: avete imbruttito Venere!

Di Antonella Pellettieri

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