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TITO, NON SOLO L’AREA INDUSTRIALE

DICONO DI NOI – Il sindaco Scavone: «È una città che necessita di un impegno costante»

“Dicono di noi” è il format televisivo di Cronache Tv che porta i telespettatori alla scoperta dei paesi lucani, dando voce a chi vi abita e ai sindaci che li amministrano. Per la seconda puntata siamo stati a Tito, e incontrato il sindaco Graziano Scavone. Scarsità e incertezza delle notizie avvolgono di mistero la storia del paese a causa dei violenti terremoti che distrussero quanto poteva ricostruirne le vicende e l’origine del nome, legato comunque a tante battaglie, ipotesi avvalorata dalla frase nello stemma “Post nubila phoebus” segno di come i cittadini sperassero di affrontare con successo le difficoltà. In paese si possono però ammirare l’arco durazzesco che incornicia la Sala Consiliare, costruito nel XV secolo e sottostante in piazza del Seggio l’imponente monumento ai caduti e il suggestivo fondale scenico. La Biblioteca Comunale “Lorenzo Ostuni” rappresenta un importante centro culturale al cui interno il Fondo raccoglie testimonianze letterarie e di vita di Carlo Alianello, docente, scrittore, sceneggiatore di origini titesi che affrontò il tema della conquista del Sud, dal brigantaggio all’unificazione d’Italia. Per quanto concerne gli edifici religiosi, il Convento Sant’Antonio da Padova si attesta ai primi anni del XVI sec. e racchiude un ricco patrimonio artistico e uno dei più importanti cicli di affreschi della Basilicata. A dominare il territorio la Torre di Satriano in Tito edificata dai Normanni nel XII sec., presenta anche ruderi di mura e di un’antica Basilica. Curiosità: Dal 2004 il pendio della collina della Torre s’illumina di un enorme albero di Natale. L’iniziativa, realizzata dal lavoro volontario e associazionistico titese, rappresenta uno dei simboli più maestosi del Natale lucano.

SCAVONE, IL SINDACO CHE HA MESSO AL CENTRO LA SCUOLA: NON SOLO EDILIZIA MA QUALIFICAZIONE DEI SERVIZI

«Ho 44 anni, una figlia ed una compagna da circa 15 anni. Da 9 anni, sono Sindaco e mi occupo della mia comunità. Da quando sono stato eletto ho dismesso le precedenti attività lavorative, dedicandomi a tempo pieno a questo ruolo. Tito è una città dinamica, investita quotidianamente da problematiche e che rispetto alle traiettorie di sviluppo necessita di un impegno costante e non sono “pentito” di essermi dedicato alla funzione sindacale e alla comunità. Sin dal 2014 avevamo messo tra i punti più qualificanti del programma elettorale il mondo della scuola: non solo nell’edilizia scolastica ma anche nella qualificazione dei servizi: mensa, trasporto e tutto ciò che ruota intorno ad uno degli asset più importanti nel percorso educativo di tanti giovani, ma soprattutto nella crescita di una comunità. Una scuola aperta, inclusiva, sicura, buona prima ancora che bella. Per far ciò abbiamo investito grandi risorse finanziarie, ammodernando i 5 plessi scolastici e realizzando 2 scuole nuove. Oggi penso di poter dire che questo obiettivo sia ormai realizzato e in conclusione ».

IL MOTORE DI SVILUPPO DI TITO RISIEDE NELLA DINAMICA “ZONA INDUSTRIALE” ALLE PORTE DEL CAPOLUOGO

«La Zona industriale è per noi motore di sviluppo, rappresenta la nostra parte più dinamica per le caratteristiche stesse del fare impresa: gli imprenditori camminano e noi dobbiamo camminare insieme a loro. Anche sull’area industriale abbiamo misurato la capacità dell’Ente di superare alcune criticità, in particolar modo quelle ambientali che rappresentano un vincolo alla crescita e abbiamo favorito processi di riconversione industriale e produttiva. Bisogna avanzare coi progetti di bonifica, abbiamo avviato con la Regione anche un percorso per la ri-perimetrazione: oggi dire che tutta l’area industriale può essere di interesse per l’inquinamento sarebbe un dato che potrebbe scoraggiare gli investitori, ma soprattutto perché la letteratura scientifica, le analisi e i monitoraggi ci restituiscono dati incoraggianti, fata eccezione per i siti Daramic ex Liquichimica, purtroppo ».

CON IL CNR DI TITO COSTRUIAMO SCENARI PER RAFFORZARE ANCHE L’ANALISI ED IL MONITORAGGIO AMBIENTALE

«Con il CNR non solo c’è una collaborazione territoriale ed istituzionale, essendo una delle punte di eccellenza in materia di analisi e metodologie ambientali, ma costruiamo scenari per rafforzare l’analisi ed il monitoraggio ambientale; il Comune ha partecipato come partner, con il CNR capofila insieme ad imprese del territorio, al “Bando ecosistemi per l’innovazione” con risorse del PNRR. È uno dei 28 progetti approvati in Italia e l’unico approvato in Basilicata, che prevede tra le altre cose la riqualificazione dell’area ex Liquichimica, con laboratori aperti all’UniBas partner del Progetto e alle imprese. Pertanto con il CNR c’è una collaborazione fattiva che si trasforma in progetti concreti. Per quanto concerne la viabilità, finalmente metteremo in sicurezza la strada di accesso all’area industriale per chi proviene dalla Val d’Agri, e stiamo lavorando, seppur con qualche difficoltà data l’assenza di governance o chiamiamola fase di transizione che sta durando da due anni e che ha visto il superamento del Consorzio industriale con una neosocietà Apibas, anche con quest’ultima per l’infrastrutturazione dell’area Zes con un progetto aggiudicato per circa € 20mln. Ormai la nostra area industriale ospita attività commerciali, intrattenimento e quindi è necessario che mantenga servizi elevati».

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