BARDI È NONNO, A POTENZA AL SUO POSTO LATRONICO: «LIBERTÀ BENE PREZIOSO»
25 aprile, come promesso a cronache Mattia festeggia a Frosinone
Il tricolore svetta anche nel cielo potentino per commemorare il 78° anniversario della Liberazione dell’Italia. Una celebrazione svoltasi, come di consueto, al Monumento ai Caduti nel parco di Montereale del capoluogo lucano dove – alla presenza delle Autorità istituzionali, politiche e militari, Associazioni Combattentistiche e d’Arma e rappresentanti della Consulta provinciale studentesca – dopo l’alzabandiera, è stata deposta una corona di alloro e la resa degli onori ai caduti «per la Patria, la libertà e la pace». Sono poi stati pronunciati i discorsi: sono stati letti, da parte dei rappresentanti degli studenti – Armando Mastromartino e Giulio Pedota – brani di una riflessione di Norberto Bobbio sulla non violenza ed è stato ricordato il sacrificio di coloro che lottarono per la libertà, dai partigiani ai militari italiani uccisi dai nazisti (è potentino un ufficiale dei Carabinieri trucidato a Cefalonia). Negli interventi istituzionali del presidente della Provincia di Potenza Christian Giordano e del sindaco del- la città di Potenza Mario Guarente il ricordo alla lotta al nazifascismo, ma anche gli inevitabili riferimenti ai conflitti attuali in Ucraina a ricordare l’attualità del messaggio della Festa della Liberazione. Tant’è, il giorno simbolico del 25 aprile «è la data che consente di tornare a parlare del rispetto della dignità umana, del rifiuto di ogni forma di razzismo, di fedeltà ai propri ideali, dei principi di libertà». Parole queste dense disignificato – ribadite a margine della cerimonia dall’assessore regionale Cosimo Latronico, il quale «da rappresentante del- le istituzioni, da componente del Governo regionale» non ha potuto no che confermare il suo «impegno affinché la libertà individuale continui ad essere quel bene prezioso da difendere e tutelare, capace di assicurare l’evoluzione e la crescita culturale della nostra società» non esimendosi dal rappresentare anche il Governo regionale, facendone le veci del presidente della Regione Basilicata, assente perché diventato nonno. Dal canto suo, il Prefetto di Potenza Michele Campana- ro ha voluto omaggiare il poeta-politico Rocco Scotellaro a cent’anni dalla nascita per la sua esperienza nei Comitati di Liberazione nazionale: «In Basilicata è quello che mettiamo in relazione al valore della Democrazia e della Libertà; è quello che rimettiamo – afferma al margine di quello che sarà i .suo intervento discorso – in relazione ad una ricorrenza importante quello del centenario di un nostro compatriota Rocco Scotellaro che viene dalla Liberazione. È una giornata questa piena di significati, anche nella nostra terra ed è l’occasione per rivolgermi ai ragazzi e alle ragazze, ai più giovani, in generale per invitarli a non essere mai indifferenti. A non girarsi mai dall’altra parte e a ricordare anche in questi momenti complessi l’importanza e il valore della democrazia e della libertà». E proprio ai giovani è stato rivolto questo 25 aprile, del resto la maggioranza di chi lottò per la Liberazione dell’Italia erano ragazzi di vent’anni e anche meno, che non sapevano neppure che cosa fosse un partito, ma si rifiutarono di battersi per Hitler e Mussolini. Il no al nazifascismo non fu detto solo dai partigiani, ma da religiosi, militari, ebrei, civili, donne, carabinieri, contadini. Sempre al rischio, a volte al costo della vita. La Resistenza fu plurale. E il 25 aprile dovrebbe rappresentare una data simbolica – per richiamare al dovere della memoria, omaggiando quanti hanno lottato per la libertà di tutti. «Un valore che accumuna tutti – afferma il maggiore Gennaro Finizio, presidente della Sezione provinciale Unuci di Potenza – o quanto meno, io spererei che questo valore accumunasse davvero tutti noi, ma ciò purtroppo ad oggi non sembrerebbe avvenire ancora perché a distanza di ben 78 anni ancora questa data continua ad es- sere divisiva e così non dovrebbe essere. Oggi dovremmo essere davvero uni- ti e non dividerci su queste cose che non fanno di certo bene alla nostra Comunità».