PUCILLO, RICORDATO 5 SETTIMANE DALLA MORTE
Il medico-allevatore di Pescopagano non viene dimenticato dai concittadini del suo paese
Sono trascorse 5 settimane dalla tagica uccisione del medico di Pescopagano Lorenzo Pucillo, trovato morto nei terreni della sua azienda agricola. Cinque settimane in cui tanti interrogativi sono stati sollevati e troppi dubbi restano ancora in sospeso. Cinque settimane in cui i conterranei non hanno dimenticato e non dimenticano l’amico Lorenzo. Oltre che per le strade del paese, anche sui social il ricordo si rincorre “di commento in commento”. Il dentista e medico sportivo della Az Picerno era benvoluto in paese e tutti sin dal primo momento ne hanno parlato come una persona affabile e sempre disposta alla chiacchiera e alla battuta.
A PIÙ DI UN MESE DALLA TRAGICA SCOPERTA DEL CORPO ESANIME, I CONCITTADINI LO RICORDANO IN PAESE E SUI SOCIAL
Qualcuno lo saluta con un «ciao, ad un mese dalla dipartita», altri si chiedono cosa direbbe il luogo in cui è stato trovato il corpo se «potessero parlare quegli alberi», altri ancora ricordano e salutano «l’amico» che fu, «continuo a pensare a cosa ti hanno fatto» ed ancora «manchi». Insomma una persona e una figura in cui in paese certamente ha lasciato una mancanza.
Sin dal primo momento le attestazioni di stima e affetto hanno accompagnato «con il cuore gonfio di sconcerto, di tristezza e di lacrime» disse un suo conoscente, il lutto che è seguito alla notizia della morte. Anche il funerale, tenutosi lo scorso 4 aprile presso la Chiesa San Giovanni Battista a Pescopagano, raccolse il corteo funebre, in una folla silenziosa, snodata tra i vicoli del paese: il feretro coperto da un cuscino di fiori chiaro, percorse gli ultimi istanti verso la Chiesa. Vigeva, come ancora oggi, incredulità, non ci si capacita che il compaesano che aveva sempre un sorriso per tutti, sia finito così atrocemente.
La notizia dei funerali era giunta dopo che la Procura della Repubblica di Potenza aveva dissequestrato la salma, a conclusione di tutti gli esami autoptici e il provvedimento era stato notificato al Comune di Pescopagano.
«Amato e stimato da tutti. La solarità e la generosità con cui affrontavi la vita ci sarà sempre d’esempio» si lesse quel giorno sul manifesto funebre. Affranti per la perdita del proprio caro, ne diedero annuncio la moglie, il figlio, la nuora, il fratello, gli zii, i cugini ed i parenti tutti. Al termine del rito funebre le condoglianze furono manifestate presso il cimitero, con un saluto.
IL GIALLO CHE TIENE COL FIATO SOSPESO E IL FASCICOLO PER OMICIDIO APERTO CONTRO IGNOTI
Dal 21 marzo, giorno in cui Pucillo fu trovato cadavere nei terreni della sua azienda in cui allevava mucche di razza podolica, le domande si sono susseguite ad un ritmo maggiore delle risposte. Chi ha imbracciato il fucile da caccia determinato ad uccidere il medico-allevatore? Che movente aveva? Si tratta di un rancore pregresso dovuto a quali cause? Ed ancora, che strada ha fatto l’omicida per recarsi nell’azienda ed andare via, senza essere visto? Perché sono spariti il giubbotto ed il cellulare di Pucillo? E la cintura di cuoio perché era spezzata in più parti e i pantaloni erano abbassati, è stato trascinato dal luogo in cui è stato ucciso? Possibile che la scena del delitto non restituisca elementi più precisi sui fatti? Di certo al momento è che le indagini vanno avanti senza sosta da quel 21 marzo Al lavoro sul caso i Carabinieri di Pescopagano, della Compagnia di Melfi e del Nucleo Investigativo di Potenza, con indagine coordinata dal Pm Giuseppe Borriello e dal Procuratore capo Francersco Curcio, con un fascicolo per omicidio al momento aperto contro ignoti. Sul luogo la mattina dei funerali, il 4 aprile, si recarono anche i carabinieri con i cani molecolari, in cerca di tracce biologiche.
LE ULTIME ORE DEL MEDICO ALLEVATORE, PRIMA DELLA MORTE NEI TERRENI DELLA SUA AZIENDA
Il 21 marzo Pucillo fa colazione in un bar nel centro del paese, di fronte al Municipio, intorno alle 6:30 per recarsi poi verso la masseria con l’auto che lascia ad un certo punto per proseguire col trattore. La solita routine però viene spezzata quel giorno da un silenzio ininterrotto che avrebbe indotto sospetto, finché un vicino si è recato nei campi dell’azienda di Pucillo facendone la scoperta del corpo esanime, seminascosto tra i rovi. Allertate le autorità competenti, si era attribuita la morte al colpo di un animale da pascolo. Fatto poi smentito dagli esami autoptici che hanno refertato colpi di fucile da caccia e successivamente di traumi cranici, dovuti a percosse di bastone o dal calcio stesso dell’arma e due spari, al torace e alla gola.