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LA FATISCENZA DELLA VIABILITÀ

L’intervento di Giuseppe Nigro

La situazione viaria in Basilicata è veramente fatiscente. Sia le provinciali, che le statali, nonché le datate arterie, come la Basentana, sono impercorribili. Non c’è manutenzione da secoli. Sono tutte un colabrodo. Come si fa a mantenere un sistema di collegamento così inefficiente? Perché non ci sono i fondi non dico per la manutenzione straordinaria, ma neppure per quella ordinaria? Dove vanno a finire i soldi del petrolio e compagnia bella? Questo è un problema atavico, che riguarda sia i precedenti colori politici che quelli attuali, anzi non ha colore, è incolore, è grigio, va al di là del rosso, del verde, del nero e del ciclamino. Possibile che i nostri politici non si rendono conto di tale situazione? Si vede che non conoscono a fondo la regione, i suoi problemi. Erano meglio i tratturi di una volta, perché i tratturi vengono mantenuti da quei pochi armenti che ancora percorrono queste antichissime vie di comunicazione. Abbiamo vie e ponti romani ancora intatti e ci troviamo oggi dinanzi ad uno sfacelo viario e non solo: non ci sono aeroporti, non ci sono ferrovie degne di tal nome. Levi non si sbagliava: Cristo si è fermato ad Eboli. La civiltà si vede dai monumenti, dai cimiteri e dalle strade. Roma perché era così forte? Per le strade! Oltre alle strade sognate e mancate, come la Lauria-Candela Foggia che è come il Ponte di Messina, le famose trasversali a che punto sono? Ci sono le vecchie reti viarie, che comunque c’erano e funzionavano bene, con tutti i problemi che ci potevano essere, ed invece oggi sembra di percorrere passi carrai da Far West, o sentieri per i muletti. Il cemento dopo cento anni si sgretola! Non è come la pietra! Volete capirlo o no? Vanno rifatti tutti i viadotti. Ma questo è un problema italiano, oltre che lucano, ma soprattutto lucano, perché queste vie, oramai popolate solo da greggi di cinghiali, tra l’altro pericolosi se ti sbarrano la strada, o li puoi percorrere coi fuoristrada, che non tutti possono permettersi, o con asini, muli, cavalli, carri, bestie da soma che oramai sono sparite dalla circolazione. Speriamo che la nostra classe dirigente se ne renda conto! Il lavoratore che ogni giorno deve viaggiare per Potenza, per Lauria, per la Stellantis di Melfi, per il materano deve cambiare la macchina ogni due anni. E sono spese! Oltre al costo carburante e compagnia bella, in quanto produttori di petrolio, senza neppure un porto franco. Vergogna! Tutti i paesi produttori ce l’hanno, perfino le zone di confine, per evitare che i cittadini vadano a fare il pieno oltre.

Di Giuseppe Nigro

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