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AMMAZZATO PER UN PASCOLO

Pescopagano, dopo l’appello del Procuratore distrettuale Curcio il Sostituto Borriello prende l’assassino: delitto per liti di vicinato
Omicidio Pucillo, braccato confessa l’ omicidio: si chiama Giovanni Battista Errico

Braccato da inquirenti ed investigatori, ha reso «piena confessione»: lui, Giovanni Battista Errico, l’assassino del dottor Lorenzo Pucillo, medico sportivo del Picerno Calcio. Sequestrata l’arma del delitto. Il movente dell’omicidio che il Procurature distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, Francesco Curcio, aveva definito «gravissimo, volontario, feroce, efferato», dovrebbe ricollegarsi a pregressi litigi per ragioni di vicinato, dovuti verosimilmente allo sconfinamento delle mandrie della vittima, che aveva un allevamento di mucche podoliche, nei terreni dell’indagato. La Procura della Repubblica di Potenza, ieri, ha emesso decreto di fermo, eseguito dai Carabinieri di Potenza e Melfi, nei confronti di Giovanni Battista Errico, in quanto ritenuto, per l’appunto, gravemente indiziato del delitto di omicidio aggravato del dottor Lorenzo Pucillo. L’omicidio è avvenuto «non oltre le 10» della mattina del 21 marzo scorso a Pescopagano, ma il cadavere fu scoperto il giorno dopo su segnalazione di un agricoltore di passaggio che, conoscendo le abitudini di Pucillo, aveva notato qualcosa di strano nel terreno della masseria Miele in località Cucumiello, sempre nel territorio di Pescopagano. Le complesse indagini, svolte con il diretto impegno dei magistrati della Procura di Potenza, oltre a Curcio ha seguito il caso il Pubblico ministero Giuseppe Borriello, dei Carabinieri del Nucleo investigativo del capoluogo e della Compagnia Carabinieri Nucleo operativo radiomobile di Melfi, sono state eseguite attraverso escussioni di numerosi testimoni, vicini, conoscenti, familiari e via discorrendo, e tramite attività tecniche quali l’analisi dei tabulati telefonici e le intercettazioni, nonché grazie all’ausilio di strumenti di carattere scientifico come quello dell’esame comparativo del Dna, rilievi su armi, ma non solo. «Nonostante il clima omertoso che con particolare amarezza deve essere sottolineato», ha evidenziato il Procuratore distrettuale Francesco Curcio, le indagini hanno consentito di acquisire un quadro indiziario che la Procura, ferma restando la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, ritiene grave, nei confronti dei Giovanni Battista Errico. Gli inquirenti, convinti di non trovarsi di fronte nè ad «un evento fortuito», né tantomeno «ad un inciden- te di caccia», sin da subito avevano battuto, tra le altre, la pista dei conflitti di vicinato. La mattina del 21 marzo, l’ultimo avvistamento certo del dottor Pucillo risaliva alle 6 e 30 circa. A quell’ora il medico era già attivo e stava nel centro di Pescopagano, nella piazza principale davanti al Comune, dove ha consumato la colazione. Da lì si è poi recato ad alcuni chilometri di distanza per raggiungere la zona isolata dove gestiva la masseria Miele. Tre gli itinerari possibili percorsi da Pucillo: i primi due, con l’uno che parte dallo scalo Calitri-Pescopagano, e l’altro dal centro di Pescopagano, sono entrambi percorribili attraverso strade sterrate che, sia pur attraversando cancelli rustici, conducono alla masseria. Il terzo, è un percorso a piedi che si può fare partendo dalla Statale Nerico Potenza. Al di là della strada percorsa, gli elementi portano a concludere che quello del medico Pucillo, sia stato un omicidio con importante grado di premeditazione.

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