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CAOS MATERA, GIUNTA AZZERATA

Dopo neanche 3 anni di mandato, ennesimo concreto rischio di fine anticipata per l’avventura 5 stelle

In Consiglio manca il numero legale, Bennardi s’arrende ma tenterà di salvarsi col rimpasto

MATERA. Ha preso finalmente coraggio il sindaco di Matera, Domenico Bennardi. Dopo l’ennesimo Consiglio comunale senza numeri in maggioranza la Giunta è stata azzerata. Certo la scelta è stata indotta e dolorosa. i consiglieri comunali di Campo democratico (come spieghiamo meglio nell’articolo di sotto) per smuovere le acque di trattative lunghe e senza soluzioni hanno disertato i lavori. I lavori in Consiglio erano importanti: l’approvazione del bilancio di previsione. Quale migliore seduta se non una fondamentale per far comprendere a Bennardi quanto gli equilibri di maggioranza siano fondamentali per amministrare. Campo democratico, c’è da ammettere, ha semplicemente messo il punto ad una situazione che si trascinava da troppo tempo. Le forze di maggioranza avevano chiesto al sindaco mesi fa di procedere ad un rimpasto di Giunta per risanare gli equilibri tra i partiti. Il sindaco ha ben pensato che trascinare la cosa senza mai decidere sarebbe stata la strategia vincente. Probabilmente convinto che nessuno avrebbe mai alzato la testa, lasciando solo a lui i modi e i tempi per decidere sul nuovo esecutivo. Ma se qualche partito ha più volte alzato la voce senza passare all’azione concreta Campo democratico ha ben pensato che alle parole servissero i fatti. E così niente presenza in Aula e niente approvazione di bilancio. La seduta imbarazzante a cui si è assistito ieri non ha potuto far altro che mettere Bennardi dinanzi al fatto compiuto: scegliere. E così dopo qualche ora dallo scioglimento della seduta l’annuncio: «Ho preso una sofferta ma necessaria decisione, quella di ritirare tutte le deleghe assessorili che costituiscono l’espressione rappresentativa dei vari gruppi che compongono la coalizione di governo cittadino». Dopo parole quasi paternalistiche verso la sua stessa maggioranza, Bennardi probabilmente conscio che la politica è fatta anche di “do ut des”, apre ad un dialogo con le sue forze politiche: «Una ricomposizione della giunta può offrire l’occasione, se la si vorrà cogliere, di un nuovo impegno, un rinnovato slancio, nei contenuti e negli obiettivi, mantenendo inalterato il programma elettorale nel rispetto assoluto dei cittadini, con la sola condizione di considerare primario il bene comune». L’annuncio di Bennardi parla solo di un posto in Giunta, sul rinnovo della presidenza del Consiglio comunale che dovrebbe avvenire a breve ancora nulla. Infatti, uno dei mal di pancia della maggioranza riguarda proprio il rinnovo dell’Ufficio di presidenza. Se il Movimento 5 Stelle e quindi lo stesso sindaco vogliono lasciare la poltrona al fedele Materdomini le altre forze di maggioranza spingono per un cambiamento. Centro democratico su tutti ha chiesto lo scettro della presidenza che, però, Bennardi ha negato. Nasce quindi da questo no l’ennesima crepa che ha portato i consiglieri a non presentarsi in Aula. Bennardi non ha potuto promettere ulteriori trattative e ha dovuto per forza ritirare le deleghe agli assessori, con la speranza che un posto in Giunta sia più appetibile della Presidenza di Materdomini. Ma sugli esiti non è detto che la mossa del primo cittadino sia valsa a qualcosa

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