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IL CENTRO STORICO PUÒ RIVIVERE CON LA SINERGIA DI CITTADINI, IMPRENDITORI E AMMINISTRAZIONE

Rosa Solimeno a Cronache Tv non ha raccontato solo la sua esperienza di delegata Confcommercio ma anche quella di imprenditrice legata a via Pretoria

Le città sono come le persone, hanno un ciclo di vita, spontaneo il più delle volte, fisiologico. Nascono quartieri, se ne abbandonano altri, la tendenza spinge da una parte all’altra a seconda dei tempi, delle politiche urbanistiche, delle politiche commerciali, dei servizi, della mobilità, e dei dati dell’anagrafe. Non sfuggono a questa logica i centri storici. Sono la memoria di un luogo, l’ossatura antica strati- ficata di presenze e ricordi. Spesso salotto bene, altre volte spettrale ricordo di un movimento di vita ormai trasferito altrove. E Potenza? Il dibattito è antico e divisivo. Potenza non sfugge alle dinamiche globali che hanno spinto la concentrazione dei nostri interessi in luoghi chiusi e a offerta completa, dal bar al parrucchiere al ferramenta. In mezzo il supermercato, il negozio di elettronica, la parafarmacia, l’ottico, l’agenzia di viaggi. Tutto concentrato nei corridoi modulari dei centri commerciali. Eppure…. Eppure c’è l’altro volto dei centri storici, anche di quello di Potenza, con storie di coraggiosa impresa, esempi di mentalità nuove, voglia di cimentarsi, di confrontarsi con visioni rinnovate. Il dibattito su via Pretoria viva o decadente non è solo una questione di politiche pubbliche. Queste sono fondamentali, ovviamente. Sono la cornice entro la quale far rientrare la costruzione di un nuovo ciclo di vita. Ma serve, per l’appunto, il seme della vita. In partenza serve chi ci crede e non si tira indietro rispetto ai tempi. Non sempre questa visone coincide con i freddi numeri delle statistiche. Chi non si tira indietro spesso sono donne. Come la nuova ospite di Impatto zero. E’ Rosa Solimeno, ostessa del centro storico, delegata Confcommercio con una missione speciale da compiere: elaborare a Potenza un progetto sperimentale, un progetto pilota da poter utilizzare anche in altri piccole realtà similari. L’ha racconto in una nuova puntata di Impatto zero che può essere rivista sui nostri canali social. «È evidente che il centro storico vive molte difficoltà -ha esordito Solimeno- e molte sono le saracinesche chiuse nella prima parte di via Pretoria ma non si può dire che il centro storico sia morto. Anzi, sono tante le attività e gli imprenditori che continuano a credere in quella parte di città». Non nasconde che Potenza e soprattutto il “salotto buono” della città necessitano di investimenti e rigenerazione ma per farlo crede che il confronto sia la strada giusta: «Le responsabilità vanno divise e condivise. Il lavoro andrebbe fatto insieme: tra imprenditori, cittadini e Isituzioni. È necessario dotare il centro storico di maggiori servizi ed è importante sia fatta una azione sinergica tra questi tre soggetti». Durante l’intervista non sono state analizzate sole le responsabilità mancanti di imprenditori e istituzioni ma anche quelle dei cittadini che dovrebbero rendersi partecipanti attivamente della vita della loro città. Come delegata Confcommercio Solimeno ha ricordato anche il progetto lanciato lo scorso anno sul centro storico per farlo rivivere e indicargli la sua strada, partendo dai punti di forza e ragionando su cosa si vuole offrire e come si possa incentivare la presenza. Un progetto lanciato che deve necessariamente espandersi su diversi soggetti capaci soprattutto di fare rete.

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