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AUTONOMIA DIFFERENZIATA NON SERVE AL PAESE

Convegno a Brindisi che ha visto protagonisti amministratori e sindaci del territorio

Divide in due il Paese e a dire di molti penalizza il Mezzogiorno. Di cosa parliamo? Della tanto discussa autonomia differenziata che non è altro che il riconoscimento, da parte dello Stato, dell’attribuzione a una regione a statuto ordinario di autonomia legislativa sulle materie di competenza concorrente e in tre casi di materie di competenza esclusiva dello Stato. Insieme alle competenze, le regioni possono anche trattenere il gettito fiscale, che non sarebbe più distribuito su base nazionale a seconda delle necessità collettive. Le materie legislazione concorrente comprendono i rapporti internazionali con l’Unione europea, il commercio con l’estero, la tutela e sicurezza del lavoro, l’istruzione, le professioni, la ricerca scientifica e tecnologica, la tutela della salute, l’alimentazione, l’ordinamento sportivo, la protezione civile, il governo del territorio, i porti e gli aeroporti civili, le grandi reti di trasporto e di navigazione, la comunicazione, l’energia, la previdenza complementare e integrativa, il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, la cultura e l’ambiente, le casse di risparmio e gli enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Il delicato tema è stato il protagonista dell’iniziativa “L’autonomia differenziata non serve al paese”, promossa dalla Camera del Lavoro di Brindisi e dalla Cgil Puglia, tenutasi presso l’Hotel Orientale di Brindisi, con presenze di rilievo, sindaci e amministratori del territorio.

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