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COME SI CAMBIA PER NON MORIRE

Lagonegro: da «Iannibelli avvelenatrice di pozzi», a candidata della sua lista. Breve storia triste in FdI

Era il 6 marzo del 2021 ed Angela Mastroianni scriveva su facebook «purtroppo anche oggi la Consigliera Iannibelli, dimostra di essere mossa solo dalla sua “preoccupante” morbosità nei confronti dei “like”…evidentemente un click le migliora la giornata!!! Tralasciando sulla preoccupante ed ormai conclamata ignoranza su quella che è la catena di comando che regola la gestione delle vaccinazioni che rattrista è altro!!! Pur di ergersi a moderna Giovanna d’Arco, continua imperterrita, nella sua metodica opera di avvelenamento dei pozzi del senso civico che sono alla base di una cittadinanza colta, educata e laboriosa come quella di Lagonegro. Davvero crede che attraverso i suoi farneticanti post possa far passare per vere le sue realtà alternative? Ha davvero così poco rispetto dell’intelligenza dei suoi concittadini? Va assolutamente aiutata a tornare con i piedi per terra, ad usare tacchi a spillo meno alti…a capire che il ruolo istituzionale che ricopre non consiste in qualche like su facebook. Ma temo sia impossibile, d’altronde Aristotele scriveva: chi ha deciso di fare del male non fatica a trovare un pretesto per farlo». Al di là della sintattica indecisa, della punteggiatura discontinua (le cui lacune abbiamo cercato un po’ di ridurre) è fantastico scoprire che la Mastroianni abbia scelto di supportare la candidatura di un candidato sindaco che lei stessa ritiene morbosamente attratta dai like, ignorante in merito alla catena di comando, avvelenatrice di pozzi etc…. Angela Mastroianni crede di voler affidare la guida della sua cittadina ad una donna che secondo lei deve essere aiutata a tornare con i piedi per terra?

LAGONEGRO-DAMASCO SOLO ANDATA

Cambiare idea è sempre una cosa possibile, di solito è una cosa che nasce da un lungo turbamento, da una riflessione interiore che trasforma l’uomo che la vive. Se avviene repentinamente ed in modo occasionale, senza né pentimento né turbamento si chiama opportunismo o, nella peggiore delle ipotesi, trasformismo. Non pretendiamo la notte dell’innominato né il passaggio a Damasco come Paolo di Tarsio. Lagonegro, per quanto splendida ed importante cittadina, non è sul ramo del lago di Como. A dispetto del pericolo di fine dei diritti umani paventato dalla Iannibelli, le elezioni amministrative di Lagonegro non svolgono un ruolo nella storia neanche lontanamente parificabile a ciò che ha determinato la conversione di quello che sarà l’apostolo delle Genti ma un minimo di coerenza non guasterebbe. Se le idee sono cambiate almeno si ammetta che solo due anni fa le idee erano sbagliate e si dica cosa ha fatto cambiare idea. Se è lecito cambiare idea è eticamente inaccettabile posizionarsi senza dare spiegazioni. La Mastroianni, del resto, negli ultimi mesi ha avuto molte conversioni o, più probabilmente, ha ritenuto opportuno avere piedi in più staffe e posizioni di comodo su più livelli. Risulta iscritta in Fratelli d’Italia. Con Fratelli d’Italia ha fatto la campagna elettorale dicendo “mai con la sinistra, mai con i cinque stelle”, con Gianni Rosa ha fatto tutte le battaglie contro Pittella quando quest’ultimo era presidente della Giunta Regionale, con la Di Lascio ha governato Lagonegro ora si trova candidata nella lista costruita da Pittella per proporre un candidato sindaco definito con appellativi che neanche Travaglio avrebbe usato nei confronti di Berlusconi. Dal bipolarismo alle coscienze bipolare il passo può essere breve.

IL TRASH CHE AVANZA AD OGNI LIVELLO

Lagonegro non merita questa fine, questo trasformismo senza dignità e senza coraggio, questo girovagare senza meta e senza scopo, questa volgarità che tracima da ogni gesto e da ogni idea. Fratelli d’Italia, il partito della coerenza e del coraggio della Meloni, non merita di essere rappresentato da personaggi in cerca di autore e di visibilità, buoni per ogni stagione e mutevoli come canne al vento. Il coro dei tifosi del Lagonegro “patanone, patanone” appare solo il sottofondo di una politica che ha perso la bussola e crede davvero di poter prendere in giro gli elettori ed i cittadini.

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