NITTI, PER ORA SOLO NEL COGNOME
L’aspirante sindaca propone un’incomprensibile incompatibilità: «meglio le piazze» a oltre il giardino. Genzano, dai social attacca Cronache per averla invitata al confronto con Cervellino
Le elezioni amministrative per il prossimo 14 e 15 maggio entrano sempre più nel vivo. Martedì sera nella puntata di “Oltre il Giardino” su Cronache Tv. nella sezione incentrata sulle amministrative, è stato dedicato uno spazio alla competizione elettorale di Genzano di Lucania (uno dei 14 comuni lucani chiamati al voto).Il confronto è stato monco, non certo per volere della redazione ma perchè una delle due candidate, Ilaria Filomena Nitti, ha deciso spontaneamente di non presentarsi. L’unica a presentarsi è stata l’altra candidata, Viviana Cervellino che, come successo anche per altre interviste sulle amministrative, pur sapendo di non avere il suo sfidante non ha disdetto l’appuntamento. La par condicio in questi casi impone di lasciare la sedia dell’avversario assente e così è stato. La candidata Nitti pur non avendo partecipato al dibattito, dove avrebbe avuto il contradditorio che le spettava, ha voluto far sapere di non aver gradito alcune affermazioni di questa testata. La prima precisazione che Ilaria Nitti fa alla nostra redazione è sull’aspetto politico: «Non sono assolutamente una meloniana ma ho una tessera di partito in Forza Italia». L’appellativo meloniana, ci teniamo a chiarire, non voleva indicare il suo schieramento partiticoma andava ad individuare la coalizione che segue il progetto politico della candidata sindaca, considerato che definirla di centrodestra sarebbe stato scorretto non avendo la Lega (come si evince da un comunicato ufficiale della sezione del partito di Genzano) appoggiato la sua candidatura. Fermo restando che pure qualcuno dei dirigenti della Meloni, a questo punto, millanterebbe sia una loro candidata. Ma questo è altro tema che riguarda piuttosto il segretario di FdI, Giuseppe Giuzio. Un’altra precisazione che la Nitti rivolge alla nostra testata riguarda un passaggio su una sua affermazione, rilasciata pubblicamente e quindi riascoltabile in un video, durante il comizio di piazza, dove testualmente sosteneva che «non basta osservare ma è necessario sperimentare la difficoltà di una mamma nel conciliare tempi di vita e di lavoro».La frase per molti era rivolta alla sua avversaria Cervellino, giovane donna ancora non madre. Durante l’intervista alla Cervellino è stato chiesto dal conduttore cosa pensasse di questo scivolone della Nitti considerato che da anni le donne in politica fanno battaglie per abbattere questa suddivisone tra donne madri e non madri. La domanda però non è stata ben gradita dalla Nitti che avrebbe preferito che questo passaggio non venisse evidenziato. Tramite la sua pagina social la Nitti, dopo avercelo detto già a voce e chiedendo un diritto di replica che le sarebbe stato comunque concesso, ha scritto la sua versione deifatti: «Sono stata invitata da Cronache Lucane a partecipare ad un confronto, che peraltro la testata giornalistica aveva già programmato e concordato con l’altra lista. Ero impossibilitata per ragioni di lavoro, ma, ad ogni buon conto, avrei rifiutato comunque la partecipazione perché noi di Porte Aperte Genzano riteniamo più utile parlare del nostro programma in piazza alla nostra gente piuttosto che esibirci, denigrando personalmente gli avversari, in altri teatri che portano solo visibilità personale e nulla alla comunità. Sono amareggiata nel vedere che il diritto di cronaca, che dovrebbe trovare illimite nella verità, presti il fianco a libere interpretazioni di parte che violano la par condicio. Il mio pensiero sulla tutela della maternità viene evidentemente strumentalizzato! Continua a restare tale nonostante le interpretazioni arbitrarie dei giornali avverso cui agirò per la tutela dei miei diritti. Io ho detto nel comizio – e ribadisco – che un punto essenziale del nostro programma è tutelare una particolare categoria di donne, le madri. Perché è inevitabile che una donna madre, che lavori o meno, se non ha l’aiuto materiale e psicologico della famiglia nella crescita della prole, è pregiudicata rispetto alle altre donne nella possibilità di occuparsi di altro rispetto ai propri figli. Ci sono tante mamme a Genzano che non possono lavorare o fare attività quotidiane ordinarie perché non hanno parenti e non possono o non vogliono farsi aiutare da baby sitter. Vogliamo pensare a da- re assistenza a queste donne come strumento di welfare ed incentivo alla natalità o vogliamo continuare ad ignorarle?». Ci corre l’obbligo di fare delle precisazioni. Ilaria Nitti è stata contattata più volte dalla nostra redazione per permetterle di partecipare, anche chiedendole di indicare giorno e orario più consoni per partecipare al dibattito. E anche di fronte al suo rifiuto, avvenuto solo in seconda battuta dopo un primo sì, le è stato addirittura chiesto di inviare un messaggio scritto che il conduttore avrebbe letto integralmente in trasmissione. Ma anche su questo la candidata Nitti ha detto di no. Ogni ulteriore considerazione sul tema, però, è superflua, atteso che è lei stessa che nel messaggio di Facebook chiarisce che la sua è stata una volontà precisa di non partecipare. Sul caso “mamma” probabilmente la candidata Nitti confonde il diritto di cronaca, da lei stessa citato nel post, col diritto di espressione. Tanto più immaginando di poter decidere linee editoriali altrui, proprio nel giorno della libertà di informazione. Se questo è il modo corretto di interpretare i diritti, lo decideranno i cittadini di Genzano con il voto del prossimo 14 maggio. Quanto al fatto che il giornalista Leporace sarebbe caduto in uno “scivolone” nel riprendere le parole della Nitti, considerate le battaglie che da anni questa testata fa al fianco delle donne, non può essere ascritta a noi nessuna strumentalizzazione, considerando che le nostre pagine sono piene di articoli che incentivano istituzioni, aziende e associazioni a garantire alle mamme lavoratrici di avere agevolazioni perla conciliazione vita privata-lavoro. Va inoltre ricordato alla candidata Nitti che le agevolazioni non servono solo alle madri per la conciliazione vita privata-lavoro ma anche a tutte quelle donne che si occupano della famiglia, pur non avendo figli, o addirittura dei genitori anziani (come accade nell’80% dei comuni della nostra Basilicata). Lungi da noi voler strumentalizzare un tema così importante non possiamo che essere d’accordo su questo punto del suo programma. Riteniamo però come la libertà di espressione che ci è tanto cara ci insegna che probabilmente noi avremmo usato altre parole per spiegare ai cittadini cosa avremmo voluto fare. La sua battaglia per noi sarà sempre giusta, anche perché la nostra è una azienda dove il 70%è costituito da donne. Probabilmente se la candidata Nitti si fosse presentata al dibattitto non solo avrebbe avuto il suo contradditorio (dove nessuno ha violato la par condicio)ma avrebbe conosciuto una realtà fatta di donne che stanno sempre dalla parte di altre donne.