CON LE FIDAPINE ALLA SCOPERTA DI LUOGHI SILENZIOSI, ROVINE ETERNE, DA PONTE SAN VITO A SERRA DI VAGLIO ED OLTRE
Con ingegnere Giuseppe Damone
professionalità competenza e passione a disposizione della collettività
TESORI DA SCOPRIRE
DOMENICA 7 MAGGIO 2023
Ore 9.00: Ritrovo presso il Ponte di San Vito a Potenza
La Via Herculea e il Ponte di San Vito a cura dell’Archeologa Anna Rita Sannazzaro
Partenza per Vaglio Basilicata con visita agli scavi Serra di Vaglio,
del Museo delle Antiche Genti di Lucania, della Chiesa e Convento di San Antonio a cura dell’Ingegnere Giuseppe Damone
Saluti del Sindaco di Vaglio Basilicata Senise Antonio
Ore 13.30: pranzo presso la Dimora dei Cavalieri
POTENZA PONTE SAN VITO SUL FIUME BASENTO TRATTO URBANO
#perfortunanonmioccupodipolitica ma una cosa è certa adesso è necessario precisare che i LUCANI non conoscono la BASILICATA ed i potentini non conoscono POTENZA
ivi compresi i residenti nel capoluogo di regione più alto d’Italia
COMPLIMENTI CONGRATULAZIONI PER LA PERFETTA ORGANIZZAZIONE A REGOLA D’ARTE ALLA MIA AMICA “SORELLA” PATRIZIA MACRIFUGI
già funzionaria della soprintendenza archeologica presso Museo Archeologico Nazionale della Basilicata “Dinu Adamesteanu” – Potenza
Le notevoli emergenze monumentali e museali presenti in Basilicata la rendono un vero e proprio “museo diffuso“
Il volume, rivolto principalmente agli allievi della scuola primaria e secondaria di primo grado, ma anche alle famiglie e ai turisti, propone un percorso museale diacronico tra i comparti territoriali e culturali della Basilicata antica, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza del suo patrimonio archeologico e scoprirne, così, la complessità etnica e culturale.
I quattro capitoli in cui si articola il testo costituiscono altrettanti “viaggi di conoscenza” nella regione, ognuno con una propria autonomia pedagogico-didattica e una specifica valenza formativa, ma tutti accomunati da una struttura funzionale a guidare i “viaggiatori” alla scoperta del passato e che prevede, in sequenza, la presentazione di materiale didattico, schede informative, schede operative e laboratori.
La metodologia della didattica laboratoriale, insita in questi ultimi, rende il lettore protagonista assoluto.
Il libro è inoltre arricchito da rielaborazioni grafiche personalizzabili, da un glossario della terminologia archeologica impiegata e da un’appendice online in cui consultare contenuti metodologici, fotografie e video delle attività dell’associazione Archeoworking
Rossana Greco e Annarita Sannazzaro, archeologhe classiche, sono fondatrici dell’associazione Archeoworking
Esperte in didattica museale e dell’archeologia, elaborano percorsi educativi e laboratori di archeologia sperimentale finalizzati alla conoscenza del patrimonio archeologico della Basilicata.
VIDEO DIRETTA FACEBOOK
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Durante la tua prossima permanenza a
La Dimora dei Cavalieri
non perdere l’appuntamento con la storia!
Non mancare di visitare il santuario della dea Mefite.
Se avrete la fortuna di essere guidati nella visita dall’Ing. Giuseppe Damone, con la sua passione ed il suo sapere, vi farà vivere l’esperienza in maniera molto più coinvolgente.
Luoghi silenziosi, rovine eterne…
#ègiustoinformare
Con Giuseppe Damone
Posto su un’altura, da cui è possibile osservare il panorama della campagna lucana, il sito fortificato di Serra di Vaglio, accoglie i visitatori con le sue possenti mura, e uno splendido esempio di restauro sperimentale, la casa dei Pithoi. Luogo di incontro tra la civiltà italica che abitava questi luoghi, e la presenza greca. È un sito che ci restituisce tracce interessanti di interazione tra culture.
Storia di Vaglio
Il sito si trova in una posizione strategica, sopraelevata su un’acropoli collinare, e fu scelto come insediamento sin dall’VIII secolo a.C. dai Peuketiantes, una popolazione indigena della Lucania.
A questa prima fase si possono attribuire diversi nuclei di capanne e soprattutto delle tombe, interessanti per l’usanza di seppellire i morti in posizione fetale.
In seguito, l’area fu interessata dalla colonizzazione greca, e inevitabilmente vi furono dei contatti con Serra di Vaglio, che assimilò l’influenza ellenica, modificando i propri costumi funebri, e fortificando il centro, che vide la costruzione delle mura a partire dal IV secolo a.C., insieme a una risistemazione dell’assetto urbano.
Queste modifiche però non durarono a lungo, infatti la città fu abbandonata in seguito ai gravi danni provocati da un incendio nel III secolo a.C.
L’area archeologica di Serra di Vaglio
Il sito di Serra di Vaglio ci restituisce l’antico abitato urbano e molto interessante è la successione di diversi tipi di sepolture che segnano le trasformazioni di questo abitato attraverso diversi momenti storici.
La fase più antica, del VIII secolo a.C. è quella a cui si collegano le sepolture con i morti in posizione fetale, vicini a delle capanne coeve. Troviamo anche nove tombe a tumulo appartenenti a personaggi della classe aristocratica. Queste tombe erano arricchite da dei corredi che comprendevano vasi in bronzo, ceramiche, armi e gioielli, oggi conservati al museo archeologico nazionale della Basilicata a Potenza.
I manufatti testimoniano un’influenza della cultura greca, che progressivamente si insediò in quest’area, così come le mura, del IV secolo. Si tratta di resti molto evidenti, per le dimensioni monumentali che le caratterizzavano, anche se sono conservate solo in parte.
La cinta muraria era costituita da un duplice strato di pietre seguendo una tecnica costruttiva tipicamente greca.
All’interno delle mura, si intuisce la struttura urbanistica della città, con la divisione in quartieri e le strade perpendicolari su cui si affacciavano le abitazioni.
Spicca un’abitazione privata, molto interessante per la storia del suo restauro, che ci permette di vederne la struttura ricostruita in modo molto fedele. È nota come la casa dei Pithoi, dai quattro grandi recipienti per le derrate alimentari (detti appunto pithoi) rinvenuti, disposti in fila e sorretti da pietrame.
L’abitazione rivela tre strati di nuclei abitativi: da un’originaria capanna, dell’VIII secolo, a una casa del V secolo, fino all’ultimo assetto del IV secolo.
La casa è stata oggetto di un progetto di archeologia sperimentale molto interessante: in primo luogo si tratta di uno dei primi interventi con l’ausilio di tecnologie sperimentali in Italia tra il 1987 e il 2012. La struttura è stata interessata da un restauro conservativo che ha permesso il recupero di significativi elementi originali, inoltre è stata realizzata anche la ricostruzione virtuale in 3D dell’aspetto antico.
Il santuario della dea Mefitis di Rossano di Vaglio
Sempre nel territorio del comune di Vaglio, in località Rossano, è possibile visitare i resti del santuario federale extra urbano dedicato alla dea Mefitis, con la piazza lastricata e un altare. Di grande importanza sono le numerose iscrizioni rinvenute in lingua osca, testimonianza unica della civiltà dei Lucani che lo costruirono nel IV secolo a.C.
Il complesso sacro si compone di un sagrato, un’area pavimentata con basole irregolari con un altare al centro, e una serie di ambienti che si aprono intorno.
Alla dea Mefite i Lucani attribuivano un potere legato alle acque, per questo l’acqua è elemento essenziale per questo luogo che sorgeva all’interno di un fitto bosco vicino a una sorgente. Nel sagrato è ancora visibile la canaletta di scolo che portava l’acqua dalla sorgente all’area sacra.
Il santuario fu oggetto di un’importante ristrutturazione da parte dei Romani nel II secolo a.C., a testimonianza della romanizzazione di queste terre, e rimase attivo fino alla prima metà del I secolo d.C.
Immagini Copyright: dimoracavalieri.it
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Orari di ingresso
Il sito è visitabile senza prenotazione d’estate tra giugno~agosto con i seguenti orari:
9.30-13.30/15.30-18.30;
Negli altri periodi dell’anno è possibile visitare il sito su richiesta, telefonando al 3472736594
Biglietti : Ingresso gratuito.
#sapevatelo2023
BUONA VISIONE E BUON ASCOLTO DIRETTA FACEBOOK
#ègiustoinformare
Con ingegnere Giuseppe Damone
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VIDEO 01
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VIDEO 02
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GALLERIA FOTOGRAFICA
LA DICHIARAZIONE A CALDO DI LOREDANA ALBANO PRESIDENTE FIDAPA SEZIONE DI POTENZA
Una bellissima domenica equamente divisa tra arte e gastronomia per scoprire i nostri tesori.
L’occasione è stato il Progetto Nazionale promosso da qualche anno dalla Fidapa – Bpw Italy, la Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari a cui molte sezioni italiane hanno aderito, tra cui quella di Potenza che ha scelto il Ponte San Vito
e gli scavi di Serra di Vaglio
Le bellezze che il territorio offre sono tante e devo dire poco conosciute infatti sono i tesori di cui si è circondati da riscoprire.
Ringrazio tutte le socie e le amiche e gli amici che hanno voluto con noi trascorrere una giornata di conoscenza coniugando cultura e sapori.
Ma un grazie lo rivolgo all’archeologa Anna Rita Sannazzaro e l’ing. Giuseppe Damone