A MELFI IL 1° AL TRAGUARDO L’AUSTRALIANO MATTHEWS

Doveva essere una festa e cosi è stato. Solamente la pioggia ha cercato di fare da guastatrice, ma alla fine non c’è riuscita. Tanti appassionati, ma soprattutto tante famiglie e tanti bambini, nei pressi dell’arrivo e sul percorso, a godersi uno spettacolo unico, straordinario, come è da sempre il Giro di Italia. Melfi si è mostrata in tutto il suo splendore. Le telecamere della Rai, hanno fatto ammirare una città davvero bella, che ha sicuramente un appeal unico. Melfi ha rappresentato al meglio la Basilicata, a livello di fascino e di organizzazione. La presenza del Governatore Bardi e dell’assessore Galella, hanno suggellato la vicinanza di una Regione molta attenta e partecipe. Dopo Potenza lo scorso anno, questa volta è toccato al Vulture ed alla sua città principale Melfi, ospitare l’arrivo di una tappa di un evento che va ben aldilà dell’ambito sportivo, come è appunto il Giro di Italia. La partenza di Venosa, darà un ulteriore sigillo di visibilità ad una Basilicata che ha bisogno di queste spinte, per farsi conoscere ulteriormente agli occhi del mondo. L’accoglienza è stata super, come hanno rimarcato puntualmente colleghi ed addetti ai lavori, sempre più affascinati dall’ospitalità che è tipica di noi lucani. Esame superato dunque a pieni voti per Melfi, per la Basilicata, per la nostra gente, che ha vissuto l’evento in maniera gioiosa ma allo stesso contempo, in maniera composta e disciplinata. Tutto è filato liscio, e non era affatto scontato, considerando che Melfi era interessata nel suo territorio, da ben otto chilometri di percorso. Il fascino del Giro resta immutato e chi come chi scrive, ha i capelli bianchi e si ricorda bene quello che accadde ventanni fa, ha rivissuto le stesse particolari e coinvolgenti emozioni. Nel 92 e nel 94, nei due precedenti arrivi a Melfi, si era sempre verificata una vittoria italiana con Bontempi prima e Leoni dopo. Ora è arrivato un successo australiano, quello di Matthews, a testimoniare una marcata globalità per un giro sempre più contraddistinto da partecipazioni straniere. Ma alla fine, quello che riesce a dare la carovana rosa, resta qualcosa che rimane saldamente impresso. Il ciclismo è sport capace di coinvolgere tutti, non soltanto i tecnici appassionati. Per il Vulture, non resta che appropriarsi di questa vetrina e farla diventare punto di partenza per un avvio che finalmente possa puntare decisamente e con forza sul turismo. Questo è lo sviluppo che può dare una svolta. Seria e continuativa.