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IMPATTO ZERO: MARIA LUCIA NOLÈ, UNA VITA TRA LA MUSICA E IL CANTO

Il soprano ha raccontato la storia di una passione diventata talento. Toccante il ricordo dello zio vescovo e divertenti le curiosità sul marito giornalista Fabio Amendolara

“La musica – scriveva Bach – aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori”. Ma la musica non è solo una scelta esistenziale, è anche un lavoro, di quelli che necessitano talento e duro esercizio, allenamento costante, esattamente come un atleta. Non è facile sintonizzarsi con la musica classica, considerata, spesso, inavvicinabile, ostica, poco orecchiabile, una roba per parrucconi, di scarso appeal tra i giovani che preferirebbero tendenze più leggere alle arie dei compositori classici. Nulla di più falso. Se c’è una moda che non è mai tramontata trai i giovani – e anzi cresce sempre di più con i licei coreutici oltre che con i conservatori – è quella dello studio della musica, che – appunto – andrebbe chiamata semplicemente musica, indipendentemente dagli aggettivi, ad indicare la composizione infinita degli accordi di quelle sette note da cui nasce la combinazione dei suoni. Sono moltissime le orchestre giovanili, in Italia e nel mondo. Ognuno insegue il suo sogno, piccolo o grande che sia, agganciato a una passione iniziale che poi diventa lavoro, disciplina quotidiana affinché la passione si trasformi in carriera. E il canto? La tradizione italiana è ormai patrimonio mondiale con vere e proprie star del palcoscenico che accompagnano alla potenza della voce un appeal decisamente glamour. Ma non esistono sono Anna Netrebko o Cecilia Bartoli o Kauffman. Il Paese di Caruso e Pavarotti è pieno di talenti degni di essere raccontati. Nella nuova puntata di “Impatto zero” ldeatrice e conduttrice del programma, Lucia Serino, ha raccontato una storia lucana, con tutte le difficoltà che comporta inseguire un sogno in una città lontana dai grandi teatri lirici. Ospite di questa nuova puntata di Im- patto zero è stata Marialucia Nolè, soprano potentino, che allo studio del belcanto ha unito anche quello per il latino e il greco. Da una profilo così ci si aspetterebbe una severità un po’ alienante, tutta rigore e poco gioia. Invece è esattamente l’opposto. Bravissima Maria Lucia Nolè (che è anche insegnante di Lettere al Flacco di Potenza) a ricordare come è maturata la sua passione per il canto, nata dalla necessità terapeutica di intervenire su un problema infantile di balbuzie. Una storia, la sua, ricca di determinazione e disciplina. Momenti toccanti della trasmissione quando è stato ricordato lo zio, il vescovo Nolè, straordinario pastore della Chiesa lucana e non solo, molto orgoglioso del percorso dell’amata nipote. Di tutt’altro tono, divertente e ricca di curiosità, la parte dell’intervista in cui il nostro soprano ha raccontato la sua storia d’amore (con successivo matrimonio e fiocco azzurro) con il collega Fabio Amendolara. Vale la pena andare a rivedere il programma sui nostri canali social.

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