LE MAMME EQUILIBRISTE: LUCANIA FANALINO DI CODA
L’editoriale di Antonella Pellettieri
Qualche mese fa mi fece molto riflettere il commento su un noto social di una donna di circa 65 anni che era andata in pensione: raccontava che il padre, dopo la laurea, le suggeriva di lavorare nel terziario e di non scegliere la libera professione perché è più adatta agli uomini che alle donne. Meno male che tutti i padri non danno gli stessi consigli: le donne anche se laureate, brave, capaci devono crescere i figli! Ma questa “povertà culturale” appartiene molto di più al Mezzogiorno d’Italia rispetto al Nord e ha portato, oggi, le giovani donne a credere che bisogna scegliere se seguire i sogni di future soddisfazioni lavorative o partorire e crescere dei figli. Molto triste, davvero molto triste anche perché partorire dei figli, sin dalla cacciata dal Paradiso Terrestre, è stata una sorta di punizione: “lavorerai con sudore” disse Dio ad Adamo, “partorirai con dolore” disse Dio ad Eva, madre di tutti gli uomini, aggiungendo che il marito Adamo dominerà Eva. Eppure non tutti, al Sud, abbiamo ricevuto questa educazione e questi esempi: c’era l’idea che lavoravano le donne appartenenti alle classi meno agiate, l’uomo doveva procurare benessere alla famiglia e le donne “non avevano bisogno di lavorare”, l’uomo pensava a tutto. Insomma una sorta di macismo e maschilismo che ha portato molte donne a non poter scegliere di separarsi anche se non più innamorate, a scegliere l’infelicità perché non avevano mezzi per sostenere se stesse ed eventuali figli di fronte ad una separazione. Non bisogna sottovalutare nemmeno questi aspetti che, oggi, sono fortemente collegati al tema dello spopolamento e all’impoverimento economico che porta a un impoverimento culturale di altro tipo rispetto a quello di qualche anno fa. Il rapporto di Save the Children (che si può leggere sul seguente link https://s3.savethechildren.it/public/files/uploads/pubblicazioni/le-equilibriste-la-maternita-italia-nel2023.pdf) mostra una situazione drammatica sulle nascite in Italia: la Basilicata risulta fanalino di coda. Il titolo del rapporto è emblematico “Le equilibriste. La maternità in Italia – 2023” a cura di Alessandra Minello e Maddalena Cannito. La situazione al Sud è davvero drammatica e nel Mezzogiorno d’Italia non si partoriscono solo meno figli perché non c’è lavoro per le donne. Dal dossier si evince che al Sud ci sono poche donne in politica e in tutte le stanze del potere. Basta poco per capirlo: quante donne ci sono nel Consiglio Regionale e nella Giunta della Basilicata? Quante donne sono Sindaco in Basilicata? Quante donne sono assessori o siedono nei Consigli Comunali o Provinciali? E in più non partoriscono più figli perché non hanno sicurezze sul proprio lavoro e manco su quello dei compagni, eventuali padri dei nascituri. Emblematici i titoli dei paragrafi di questo dossier: In ospedale non si curano le emozioni, A casa le mamme sono sole, Sulle spalle delle mamme, Chiediamo asilo!, Ritrovare faticosamente un equilibrio, Lavoro? Sì, grazie!, Chi prende congedo?, Le politiche amiche delle mamme. Un capitolo viene dedicato ai padri ed è da leggere con molta attenzione perché si basa sul principio che quando nasce un figlio nasce anche un padre al contrario delle mamme che dovrebbero avere un senso di maternità innato. Diventare padri non è semplicissimo: implica un percorso complesso molto spesso bloccato dall’educazione delle famiglie di provenienza e dal cattivo esempio dei propri padri con la complicità delle madri old style. In Basilicata proviamo a guardarci intorno e osserviamo cosa avviene nelle altre famiglie oltre la nostra o come le trasformazioni del concetto tradizionale di famiglia ha colti impreparati spesso i padri. Le mamme sono spesso sole perché non esistono più le grandi famiglie e i figli non si crescono in compagnia del vicinato: non si può far finta di non accorgersi che è cambiata la società oltre la famiglia. Essere fanalino di coda in un dossier di questa importanza ci fa ben intendere che i Lucani si stanno estinguendo e, forse, ce lo meritiamo! E ce lo meritiamo perché continuiamo a fingere di non cogliere le differenze con il passato: anche i padri sono soli di fronte a questi cambiamenti e solo con uno sguardo più largo e lontano possiamo cercare di intravedere il futuro. L’attuale situazione delle nascite in Basilicata, la mancanza di servizi, di asili, di servizi di accoglienza per le donne straniere ci sta portando verso un destino per il quale equilibristi sono tutti i Lucani e non solo le mamme, sole e stanche! Auguri alle mamme equilibriste!
Di Antonella Pellettieri