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Il PRESIDENTE ZELENSKY IN VISITA DI STATO IN ITALIA A ROMA INCONTRA MATTARELLA E MELONI ED IN VATICANO IL PAPA

COLLOQUIO IN VATICANO
ZELENSKY AL PAPA: “NON PUÒ ESSERCI UGUAGLIANZA TRA VITTIMA E AGGRESSORE”

IL PRESIDENTE MATTARELLA HA INCONTRATO IL PRESIDENTE ZELENSKY
Roma – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenzky, oggi 13 maggio 2023.
(Foto di Paolo Giandotti – Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Palazzo del Quirinale il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. Era presente all’incontro il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani.

INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELL’UCRAINA VOLODYMYR ZELENSKY

Roma – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenzky, oggi 13 maggio 2023.
(Foto di Paolo Giandotti – Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

13 Maggio 2023

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Al termine i due leader hanno reso delle dichiarazioni alla stampa.

Incontro Meloni – Zelensky a Palazzo Chigi

13 Maggio 2023

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky.
Al termine i due leader hanno reso delle dichiarazioni alla stampa.

[Le dichiarazioni congiunte – traduzione simultanea]

https://youtu.be/hCGfPgAFSeo

[Le dichiarazioni congiunte – audio originale]

https://youtu.be/QrN0heRg7a8

Buongiorno a tutti.
Un lungo e proficuo confronto con il Presidente Zelensky che voglio ringraziare per la sua visita molto importante. Sono davvero felice che sia qui, sono felice che sia stato accolto oggi a Roma, a meno di 3 mesi dalla mia visita a Kiev, con molto affetto e stima a partire dal Presidente della Repubblica Mattarella nell’incontro di questa mattina.
Il Presidente della Repubblica, fin dai primissimi giorni dall’invasione russa, ha rappresentato in ogni sede istituzionale possibile il chiarissimo posizionamento dell’Italia a fianco dei nostri alleati, a sostegno del popolo ucraino.
Il ritmo che abbiamo impresso alle relazioni tra Italia e Ucraina testimonia l’impegno e l’importanza che attribuiamo a un rapporto che è importante, sì per le nostre nazioni, ma anche per la comunità internazionale nel suo complesso, per la storia europea, e per tutti i popoli che amano la libertà.
A fine febbraio sono stata a Kiev dove, tra le altre cose, mi ero impegnata a ospitare una conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina. Abbiamo realizzato lo scorso 26 aprile questa grande conferenza, che ha visto la partecipazione di oltre 600 tra le migliori aziende italiane, per dimostrare che la nostra nazione intende svolgere un ruolo di primo piano negli sforzi di ricostruzione economica dell’Ucraina, ma ancora di più per dimostrare che noi scommettiamo sulla vittoria dell’Ucraina.
Oggi il mio amico Volodymyr Zelensky è qui, e questo è a sua volta un segno di un’Ucraina che scommette sul futuro di un’Italia protagonista, in un avvenire comune nella prosperità, come dimostra il fatto che Roma è la prima tappa di questa visita europea del Presidente Zelensky.
Noi lo ringraziamo per questo. L’Italia ha dimostrato con i fatti il suo pieno sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina che, non smetteremo mai di ribadirlo abbastanza, è vittima di una brutale e ingiusta aggressione da parte della Federazione Russa. Così l’Italia intende continuare a fare.
Abbiamo ribadito al Presidente Zelensky il nostro sostegno a 360 gradi verso l’Ucraina per tutto il tempo che sarà necessario e oltre. La nostra nazione continuerà a fornire assistenza sia a livello bilaterale che multilaterale, continueremo ad assicurare la nostra convinta adesione all’applicazione rigorosa delle sanzioni, così come assicuriamo il nostro sostegno alla pace, purché sia una pace giusta.
Noi non siamo così ipocriti da chiamare “pace” qualsiasi cosa che possa assomigliare a un’invasione. Nessuna pace ingiusta potrà mai essere imposta all’Ucraina, e qualsiasi accordo di pace dovrà essere condiviso da questo popolo.
L’Italia continuerà a contribuire a ogni sforzo che possa condurre verso questa direzione. Continueremo, in accordo con i nostri principali alleati, a fornire il sostegno necessario, anche militare, perché l’Ucraina possa arrivare, auspichiamo quanto prima, a un tavolo di negoziati in una posizione solida.
Questo è importante, perché alla pace non si può arrivare con nessuna opzione di resa da parte dell’Ucraina, sarebbe terribilmente ingiusto, ma sarebbe anche molto pericoloso per la pace in Europa e un precedente gravissimo per tutte le nazioni del mondo. Alla pace si arriverà solamente se e quando la Russia cesserà le ostilità e gli attacchi agli obiettivi civili.
Vogliamo approfittare per rinnovare il nostro appello a Mosca a fermare immediatamente l’aggressione, a ritirare immediatamente le truppe dal territorio ucraino. Noi siamo favorevoli a una soluzione diplomatica del conflitto e siamo pronti a fornire ogni possibile assistenza a Kiev, quando Kiev riterrà che ci saranno le condizioni per poter avviare un qualsiasi dialogo negoziale.
Sosteniamo la formula di pace in 10 punti del Presidente Zelensky, proposta nei mesi scorsi. Riconosciamo le legittime aspirazioni europee dell’Ucraina, e le sosteniamo. L’Ucraina sta combattendo una dura battaglia per la difesa dei valori europei di libertà e di democrazia. È un avamposto della sicurezza dell’intero continente europeo e quindi di ciascuno dei nostri cittadini.
Per questo abbiamo scelto di avere un ruolo decisivo nel sostenere l’attribuzione dell’Ucraina dello status di candidato all’ingresso nell’Unione europea. Continueremo ad assicurare il nostro pieno totale sostegno per facilitare la progressiva integrazione di Kiev nell’Unione europea, compresa l’assistenza che dovesse essere richiesta sulle riforme che sono necessarie a questo percorso.
Siamo pronti a sostenere un’ulteriore intensificazione del partenariato dell’Ucraina con la Nato. Ne parleremo nel vertice di Vilnius di luglio, sarà probabilmente il tema centrale. L’Italia fornisce il suo pieno sostegno all’attuazione della Black sea grain initiative, l’accordo dell’esportazione del grano ucraino, una questione fondamentale a tutela della sicurezza alimentare globale.
Continuiamo ad attuare interventi nel settore umanitario, programmi di sostegno per il ripristino delle infrastrutture critiche. Sono stati inoltre avviati progetti di collaborazione in ambito sanitario, in tema di tutela del patrimonio culturale. Lavoriamo a 360 gradi. Continueremo a farlo e il nostro rapporto, la nostra amicizia, ormai anche personale, lo testimonia e ne è garanzia.
Il messaggio che vogliamo ribadire oggi, ancora una volta, è un messaggio chiaro e semplice: il futuro dell’Ucraina è un futuro di pace e di libertà ed un futuro europeo. È un futuro di pace di libertà e non ci sono altre soluzioni possibili per questa vicenda. Sono convinta che l’Ucraina vincerà e che rinascerà più forte, più orgogliosa, più prospera di prima.
Noi siamo una nazione che tanti anni fa è uscita dalla guerra. Da quella guerra è riuscita a dare vita a quello che fu chiamato un “miracolo”. Oggi l’Ucraina credo che possa ambire a fare la stessa cosa, e noi faremo tutto quello che possiamo fare perché possa riuscire in questo obiettivo.
Il popolo ucraino ha scelto di combattere e combatte; perché crede nel suo futuro, perché vuole guardare a quel futuro. Noi, insieme a loro, guardiamo oltre questo conflitto, oltre il nemico, oltre l’invasione, oltre l’ingiustizia. Il modo migliore per guardare oltre è pensare già da ora a un’Ucraina libera e ricostruita. Perché ogni scuola, ogni ospedale, ogni campanile che noi ricostruiremo insieme in Ucraina, saranno un pezzo delle fondamenta dell’Europa intera.
Oggi Roma si conferma un alleato solido, affidabile, una nazione credibile, Roma si conferma una capitale di pace. Noi lavoriamo per la pace, guardiamo con speranza all’impegno del Presidente Zelensky.
Voglio infine esprimere anche il sostegno e l’apprezzamento del Governo italiano per l’impegno di Papa Francesco e della Santa Sede. Il Presidente Zelensky dopo questo incontro si recherà in Vaticano per incontrare Papa Francesco. Siamo molto contenti di questa iniziativa, conosciamo e apprezziamo la vicinanza, la solidarietà e il forte sentimento di affetto del Santo Padre per l’Ucraina.
Una giornata importante, per questa delegazione, per il Presidente Zelensky, ma anche per noi. E quindi siamo qui per ribadire che l’Italia c’è e per dire ancora una volta viva l’Ucraina, viva l’Italia.

Gallerie
DICHIARAZIONE CONGIUNTA TRA ITALIA 🇮🇹 E UCRAINA 🇺🇦 

Nel corso del loro incontro a Roma il 13 maggio 2023 il Presidente dell’Ucraina e il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana hanno rilasciato la seguente dichiarazione.
Il Presidente dell’Ucraina e il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana hanno ribadito la loro inequivocabile condanna della guerra di aggressione in corso da parte della Russia contro l’Ucraina.

L’Ucraina ha dimostrato una notevole determinazione nell’esercitare il suo diritto all’autodifesa contro questo attacco immotivato e ingiustificato.

La Russia deve ritirare immediatamente, completamente e incondizionatamente tutte le sue Forze militari dal territorio dell’Ucraina all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti.

La Repubblica Italiana rimane ferma nel suo impegno per l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti.
La Repubblica Italiana elogia la determinazione e il coraggio del popolo e delle Forze armate ucraine e riconosce il loro significativo contributo alla sicurezza dell’area euroatlantica e oltre.
La Repubblica Italiana continuerà a sostenere politicamente, finanziariamente, umanitariamente e militarmente l’Ucraina per tutto il tempo necessario – individualmente e attraverso la cooperazione internazionale all’interno dell’Unione Europea, della NATO, delle Nazioni Unite e in altri formati.
La Repubblica Italiana ha dato un solido contributo militare all’Ucraina, che continuerà tenendo costantemente conto delle esigenze più urgenti e immediate dell’Ucraina per rafforzare le sue capacità di difesa.
Oltre al contributo nazionale la Repubblica Italiana partecipa attivamente alle misure dell’Unione Europea e della NATO per l’assistenza militare all’Ucraina e per la formazione dei soldati ucraini.
Oltre all’assistenza militare la Repubblica Italiana ha fornito all’Ucraina assistenza civile, compreso il sostegno finanziario, umanitario e di emergenza.
Questa assistenza continuerà.
Tra gli altri elementi di assistenza le donazioni di attrezzature da parte di aziende energetiche italiane sono state mobilitate per migliorare e rafforzare la resilienza delle infrastrutture energetiche e civili dell’Ucraina attraverso la Protezione Civile Italiana e il Meccanismo di Protezione Civile dell’UE.

La Repubblica Italiana sostiene l’iniziativa dell’Ucraina per una pace giusta e sostenibile basata sulla sovranità e sull’integrità territoriale dell’Ucraina.

La Formula di pace ucraina comprende una serie di obiettivi importanti, molti dei quali sono già oggetto di lavoro da parte della Repubblica Italiana, come la sicurezza alimentare ed energetica.

La Repubblica Italiana è pronta a cooperare con l’Ucraina per assicurare una partecipazione internazionale quanto più ampia possibile all’attuazione della Formula di pace ucraina anche attraverso eventi aperti che si terranno nel prossimo futuro.
L’Ucraina e la Repubblica Italiana sottolineano il loro fermo impegno ad assicurare alla giustizia i responsabili di crimini di guerra e di altri crimini atroci commessi in relazione alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina.
La Repubblica Italiana partecipa attivamente al “Core Group” sulla definizione delle responsabilità per il crimine di aggressione contro l’Ucraina e accoglie con favore gli sforzi internazionali in corso, in cooperazione con l’Ucraina, per assicurare le responsabilità con un ampio sostegno internazionale.
La Repubblica Italiana accoglie con favore l’accordo sul nuovo Centro internazionale per il perseguimento del crimine di aggressione contro l’Ucraina all’Aja e si augura che venga avviato al più presto.

L’Ucraina e la Repubblica Italiana ribadiscono il loro sostegno alle indagini del Procuratore della Corte Penale Internazionale, che rappresentano un passo avanti verso la definizione delle responsabilità, e hanno preso atto dei mandati di arresto della Corte.
L’Italia ha accettato di fornire ulteriore sostegno alla Corte Penale Internazionale al fine di rafforzarne le capacità nel quadro della guerra della Russia contro l’Ucraina.
L’Ucraina e la Repubblica Italiana concordano sulla necessità di aumentare la nostra pressione collettiva sulla Russia attraverso ulteriori sanzioni per indebolire la capacità della Russia di continuare la sua guerra illegale di aggressione.
Devono essere rafforzati gli sforzi per garantire l’effettiva applicazione delle sanzioni e per prevenire e per contrastare l’elusione delle stesse all’interno e da parte di Paesi terzi.

L’Ucraina e la Repubblica Italiana continueranno a collaborare con altri soggetti per sviluppare meccanismi di risarcimento delle perdite e dei danni causati dall’aggressione russa.

A tal fine il Registro internazionale dei danni, che sarà presentato in occasione del Vertice di Reykjavík del Consiglio d’Europa il 16 e 17 maggio 2023, rappresenta un’importante pietra miliare.

I nostri sforzi continueranno a esplorare le opzioni appropriate per il finanziamento di un meccanismo di compensazione, compresa una solida base legale per l’utilizzo dei beni russi congelati e bloccati, per sostenere la ricostruzione dell’Ucraina.

Il 26 aprile 2023 l’Italia e l’Ucraina hanno co-organizzato a Roma una Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, con un’ampia partecipazione del settore privato, per rafforzare il sostegno e la collaborazione per la ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina e si sono impegnate a coordinarsi strettamente su questi temi intensificando la cooperazione bilaterale.
La Repubblica Italiana, insieme alle Organizzazioni e ai partner internazionali, è impegnata a partecipare alla ripresa e alla ricostruzione dell’Ucraina dopo la guerra.
Fin d’ora è importante porre le basi per un impegno ambizioso e a lungo termine che crei opportunità e che permetta al popolo ucraino di ricostruire la propria Nazione.
Coinvolgere tutti i partner interessati, comprese le aziende private e internazionali, con l’obiettivo di garantire il sostegno finanziario, gli investimenti e le conoscenze necessarie è essenziale per assicurare un futuro prospero all’Ucraina.

L’Ucraina considera l’Italia e le sue aziende partners di primaria importanza per la ricostruzione.
Il futuro dell’Ucraina e del suo popolo è nella Famiglia europea.
L’Unione Europea ha già riconosciuto la prospettiva europea dell’Ucraina e le ha concesso lo status di Paese candidato.

La Repubblica Italiana sostiene con forza l’Ucraina nei suoi sforzi di riforma e nel soddisfare i requisiti necessari per avviare i negoziati di adesione nel 2023 auspicando un rapporto positivo della Commissione Europea.
Nell’ambito della NATO la Repubblica Italiana continua a concentrarsi sul sostegno immediato all’Ucraina contribuendo a un sostanziale aumento del pacchetto di assistenza globale della NATO all’Ucraina.

La Repubblica Italiana continua a sostenere con forza la capacità di difesa dell’Ucraina. L’Ucraina ha il diritto di scegliere i propri accordi di sicurezza.
L’Italia sostiene pienamente la Commissione NATO-Ucraina come sede per incrementare ed espandere ulteriormente la cooperazione in corso per contribuire a realizzare il percorso dell’Ucraina verso la famiglia euro-atlantica, coerentemente con la Dichiarazione di Bucarest.
Al prossimo Vertice NATO di Vilnius saremo lieti di affrontare tutti questi temi.


VATICANO

DURATO 40 MINUTI COLLOQUIO TRA PAPA FRANCESCO E ZELENSKY
PAPA A ZELENSKY: “IN UCRAINA NECESSITÀ URGENTE DI GESTI DI UMANITÀ”
ZELENSKY RIENTRATO AL PARCO DEI PRINCIPI DOPO INCONTRO CON IL PAPA
Zelensky dal Papa in Vaticano:
“È un grande onore per me”

Il capo della nazione afflitta dalla guerra giunto questa mattina, 13 maggio, a Roma. Incontro con il presidente Mattarella e la premier Meloni; nel pomeriggio da Francesco per la seconda volta di persona dal 2020, la prima dallo scoppio del conflitto.
“Grazie per questa visita”, ha detto Francesco accogliendolo nell’Auletta dell’Aula Paolo VI
Incontro subito dopo con il segretario per i rapporti con gli Stati monsignor Gallagher

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

“È un grande onore per me…”
“La ringrazio per questa visita”

Poche parole, dette di persona, per la prima volta dall’inizio del conflitto.
Una stretta di mano, l’inchino accennato con il capo del presidente.

Volodymyr Zelensky è in Vaticano per incontrare Papa Francesco. 

È arrivato poco dopo le 16, in auto blindata, nel cortile dell’Aula Paolo VI: pantalone grigio, felpa nera militare, ha salutato i giornalisti presenti prima con un cenno della testa e poi con la mano.

Il Papa lo ha accolto all’ingresso dell’Auletta, dove si svolge l’udienza (non nel Palazzo Apostolico).

Insieme si sono diretti poi verso lo studio in legno. Seduti l’uno di fronte all’altro del tavolo con sopra un crocifisso e sulla destra una immagine della Madonna di Lujan, hanno iniziato il loro colloquio, alla presenza di un interprete.
Si tratta di un francescano, fra Marko Gonkalo, nato a Zhytomyr, in Ucraina, che nel marzo 2022, mentre faceva lo speaker in polacco all’udienza generale il Papa aveva salutato e ringraziato per la sua testimonianza:

“I suoi genitori sono in questo momento nei rifugi sottoterra, per difendersi dalle bombe, in un posto vicino a Kyiev. E lui continua a fare il suo dovere qui, con noi. Accompagnando lui accompagniamo tutto il popolo che sta soffrendo dei bombardamenti…”
I doni

Era uno dei primi appelli pubblici del Papa per la popolazione ucraina “martoriata”.
Parole di vicinanza mai interrotte in questi oltre quindici mesi di aggressione.
Vicinanza, dolore e anche speranza in una pace invocata a più riprese e oggi tradotta nel dono che il Pontefice ha consegnato a Zelensky: un’opera in bronzo raffigurante un ramoscello d’olivo, simbolo di pace.

Insieme a questo il Messaggio per la Giornata mondiale della Pace 2023, il Documento sulla Fratellanza Umana, il libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020, a cura della LEV, il volume “Un’Enciclica sulla pace in Ucraina” che raccoglie la maggior parte degli interventi pubblici del Pontefice sulla guerra in Ucraina. Significativi i doni consegnati da Zelensky: un’opera d’arte ricavata da una piastra antiproiettile e un quadro intitolato Perdita, sull’uccisione dei bambini durante il conflitto

Incontri con Mattarella e Meloni

È la seconda volta che Zelensky arriva in Vaticano; la prima era avvenuta nel febbraio 2020, quando in Europa iniziava ad aleggiare la minaccia della pandemia di Covid-19 e la guerra sembrava un fantasma segregato solo nella zona Est dell’Ucraina.

Un anno e mezzo dopo il primo bombardamento russo a Kyiv, in mezzo a telefonate, lettere, appelli, contatti pubblici e privati, Zelensky – non più isolato come nei primi mesi del conflitto – è tornato a viaggiare e, in un itinerario che tocca diverse capitali europee, fa tappa a Roma dove torna dal Papa che non ha fatto mai mancare il suo sostegno spirituale, la sua vicinanza e anche l’aiuto concreto e diplomatico.

A Roma Volodymir Zelensky è giunto a Roma questa mattina, accolto dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Ha annunciato il suo arrivo su Twitter taggando l’account del Papa e della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e citando pure il presidente Sergio Mattarella:

“Una visita importante per avvicinarsi alla vittoria dell’Ucraina!”

ha scritto.

Meloni lo ha accolto con un abbraccio e ha assicurato un “sostegno a 360°” dell’Italia all’Ucraina, in particolare per le iniziative dell’export del grano.
Stesso sostegno ribadito da Mattarella che ha definito ignobile il rapimento di centinaia di bimbi ucraini in Russia.

“La nostra vittoria è la pace”

ha replicato Zelensky. Parole ripetute anche nella successiva conferenza stampa, durante la quale Giorgia Meloni ha espresso pure l’apprezzamento per “l’impegno del Papa e della Santa Sede” per arrivare alla pace tra Ucraina e Russia. “Roma si conferma capitale della pace”, ha detto la premier.

Roma blindata

Pochi minuti dopo le 16 Zelensky ha lasciato Palazzo Chigi per dirigersi con il corteo, in mezzo ad una Roma già da ieri blindata, verso la Basilica di San Pietro. Le macchine hanno attraversato la piazza per poi dirigersi davanti all’Aula Paolo VI. Ad accogliere il presidente ucraino, monsignor Leonardo Sapienza, reggente della Casa Pontificia. Nel seguito l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, e il capo dell’ufficio del Presidente, Andriy Yermak. 

Dopo il colloquio privato con Francesco, il presidente ucraino avrà un incontro con il segretario per i rapporti con gli Stati, monsignor Paul Gallagher.

Assente il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, da ieri a Fatima per celebrare nel Santuario di Cova de Iria la festa della Beata Vergine Maria.

VISITA A ROMA

ZELENSKY “SE KIEV CADE, TOCCHERA A MOLDAVIA E PAESI BALTICI”
ZELENSKY. “PUTIN UN PICCOLO LEADER CHE UCCIDE LA SUA GENTE”

#ègiustoinformare
I met with Pope Francis @Pontifex.
I’m grateful for his personal attention to the tragedy of millions of Ukrainians. I spoke about tens of thousands of deported 🇺🇦 children. We must make every effort to return them home.
In addition, I asked to condemn 🇷🇺 crimes in Ukraine. Because there can be no equality between the victim and the aggressor.
I also talked about our Peace Formula as the only effective algorithm for achieving a just peace. I proposed joining its implementation.
***


Ho incontrato Papa Francesco @Pontifex.
Sono grato per la sua personale attenzione alla tragedia di milioni di ucraini. Ho parlato di decine di migliaia di bambini 🇺🇦 deportati. Dobbiamo fare ogni sforzo per riportarli a casa.
Inoltre, ho chiesto di condannare 🇷🇺 i crimini in Ucraina. Perché non può esserci uguaglianza tra la vittima e l’aggressore.
Ho anche parlato della nostra Formula di pace come unico algoritmo efficace per raggiungere una pace giusta. Ho proposto di aderire alla sua attuazione.

VISITA DI STATO IN ITALIA E VATICANO
ZELENSKY: “CONTROFFENSIVA? PASSI A BREVE, VEDRETE I RISULTATI” 
Il Papa e Zelensky, 40 minuti di colloquio: urgenti “gesti di umanità” per gli innocenti

https://youtu.be/CIEsC25hC6Y

Il capo della nazione afflitta dalla guerra giunto questa mattina, 13 maggio, a Roma. Incontro con il presidente Mattarella e la premier Meloni; nel pomeriggio da Francesco nell’Auletta dell’Aula Paolo VI. Colloquio privato sulla situazione umanitaria e politica dell’Ucraina: il Papa ha assicurato la sua preghiera costante ed entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione. Incontro subito dopo con monsignor Gallagher

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

“È un grande onore per me essere qui…”. “La ringrazio per questa visita”. Poche parole, dette di persona, per la prima volta dall’inizio del conflitto. Una stretta di mano, l’inchino accennato con il capo del presidente. Volodymyr Zelensky è in Vaticano per incontrare Papa Francesco. È arrivato poco dopo le 16, in auto blindata, nel cortile dell’Aula Paolo VI: pantalone grigio, felpa nera militare, ha salutato i giornalisti presenti prima con un cenno della testa e poi con la mano. Il Papa lo ha accolto all’ingresso dell’Auletta, dove si svolge l’udienza (non nel Palazzo Apostolico). Insieme si sono diretti poi verso lo studio in legno. Seduti l’uno di fronte all’altro del tavolo con sopra un crocifisso e sulla destra una immagine della Madonna di Luján, hanno iniziato il loro colloquio a porte chiuse – alla presenza di un interprete, un francescano ucraino – durato circa 40 minuti, come riferito dalla Sala Stampa vaticana, su temi “riferibili alla situazione umanitaria e politica dell’Ucraina provocata dalla guerra in corso”.

“Il Papa – informa la nota vaticana – ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall’invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno. Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la necessità urgente di ‘gesti di umanità’ nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto”.

Papa Francesco a colloquio con Zelensky
I doni

Appelli, questi del Papa, che si aggiungono ai numerosi pronunciati in questi oltre quindici mesi di aggressione per la popolazione ucraina “martoriata”. Parole di vicinanza, di dolore e anche di speranza in una pace invocata a più riprese e oggi tradotta nel dono che il Pontefice ha consegnato a Zelensky: un’opera in bronzo raffigurante un ramoscello d’olivo, simbolo di pace. Insieme a questo il Messaggio per la Giornata mondiale della Pace 2023, il Documento sulla Fratellanza Umana, il libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020, a cura della LEV, il volume “Un’Enciclica sulla pace in Ucraina” che raccoglie la maggior parte degli interventi pubblici del Pontefice sulla guerra in Ucraina. Significativi i doni consegnati da Zelensky: un’opera d’arte ricavata da una piastra antiproiettile e un quadro sull’uccisione dei bambini durante il conflitto intitolato Perdita 2022-58, dove 58 rappresenta il cinquantottesimo giorno dall’inizio dell’invasione della Russia che, fino a quel momento, aveva provocato la morte di 243 bambini. “Una perdita per il futuro e per l’intera umanità”, si legge nella spiegazione dell’opera. 

Lo scambio dei doni
Per la seconda volta in Vaticano

È la seconda volta che Zelensky arriva in Vaticano; la prima – come detto –  era avvenuta l’8 febbraio 2020, quando in Europa iniziava ad aleggiare la minaccia della pandemia di Covid-19 e la guerra sembrava un fantasma segregato solo nella zona Est dell’Ucraina. Un anno e mezzo dopo il primo bombardamento russo a Kyiv, in mezzo a telefonate, lettere, appelli, contatti pubblici e privati, Zelensky – non più isolato come nei primi mesi del conflitto – è tornato a viaggiare e, in un itinerario che tocca diverse capitali europee, fa tappa a Roma dove torna dal Papa che non ha fatto mai mancare il suo sostegno spirituale, la sua vicinanza e anche l’aiuto concreto e diplomatico per il Paese est-europeo.

Incontri con Mattarella e Meloni

Volodymir Zelensky è giunto a Roma questa mattina, accolto dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Ha annunciato il suo arrivo su Twitter taggando gli account del Papa @Pontifex e quello della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, citando pure il presidente Sergio Mattarella: “Una visita importante per avvicinarsi alla vittoria dell’Ucraina!”, ha scritto. Meloni lo ha accolto con un abbraccio e ha assicurato un “sostegno a 360°” dell’Italia all’Ucraina, in particolare per le iniziative dell’export del grano. Stesso sostegno ribadito da Mattarella che ha definito ignobile il rapimento di centinaia di bimbi ucraini in Russia. Circa 19.393 bambini sottratti dal loro Paese, ha detto lo stesso Zelensky: “Il numero reale può essere decisamente più grande”. “La nostra vittoria è la pace”, ha affermato poi il presidente a Mattarella. Parole ripetute anche nella successiva conferenza stampa, durante la quale Giorgia Meloni ha espresso pure l’apprezzamento per “l’impegno del Papa e della Santa Sede” per arrivare alla pace tra Ucraina e Russia. “Roma si conferma capitale della pace”, ha detto la premier.

Il saluto con monsignor Gallagher
Roma blindata

Pochi minuti dopo le 16 Zelensky ha lasciato quindi Palazzo Chigi per dirigersi con il corteo, in mezzo ad una Roma già da ieri blindata, verso la Basilica di San Pietro. Le macchine hanno attraversato la piazza per poi dirigersi davanti all’Aula Paolo VI. Ad accogliere il presidente ucraino, monsignor Leonardo Sapienza, reggente della Casa Pontificia. Nel seguito l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, e il capo dell’ufficio del presidente, Andriy Yermak. 

Il colloquio con monsignor Gallagher

Dopo il colloquio privato con Francesco, il presidente ucraino ha avuto un incontro con il segretario per i rapporti con gli Stati, monsignor Paul Gallagher. Assente il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, da ieri a Fatima per celebrare nel Santuario di Cova de Iria la festa della Beata Vergine Maria. Il colloquio con Gallagher è durato circa mezz’ora. Come informa un comunicato vaticano, “ci si è soffermati anzitutto sull’attuale guerra in Ucraina e sulle urgenze collegate ad essa, in particolare quelle di natura umanitaria, nonché sulla necessità di continuare gli sforzi per raggiungere la pace”. “L’occasione – prosegue la nota – è stata propizia anche per trattare alcune questioni bilaterali, relative soprattutto alla vita della Chiesa cattolica nel Paese”.

Il tweet di Zelensky

Dopo 70 minuti dal suo arrivo, Zelensky ha lasciato quindi il Vaticano. La prossima tappa, domani 14 maggio, è Berlino. In un tweet diffuso subito dopo l’udienza, ha ringraziato il Papa “per la sua personale attenzione alla tragedia di milioni di ucraini” e confermato di aver parlato delle “decine di migliaia di bambini ucraini deportati”, da riportare a casa con “ogni sforzo”. Inoltre il presidente dice di aver chiesto di “condannare i crimini russi in Ucraina” e di aver parlato con Francesco “circa la nostra Formula di Pace come l’unico algoritmo effettivo per raggiungere una pace giusta”, proponendo di “aderire alla sua attuazione”.

Ultimo aggiornamento alle 18.15 del 13 maggio 2023 

#sapevatelo2023

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