SCAGLIONE: «LA SFIDA DA COGLIERE È QUELLA DEI PROGETTI DEL “TURISMO DELLE RADICI”»
Secondo il presidente del Centro Studi dall’assemblea della Crlm può partire la rinascita del sistema associativo purché «la Regione faccia la sua parte»
C’ è un fermento nuovo ma al tempo stesso antico, che anima da qualche tempo le attività e le azioni degli organismi che si occupano di italiani e di Lucani nel Mondo. Prova ne siano i confronti che proprio in queste settimane stiamo mettendo in campo in Italia ed all’estero con le nostre associazioni, anche attraverso il coinvolgimento del mondo della scuola e dei giovani a cui far comprendere il senso della emigrazione, vecchia e nuova. Sforzi notevoli che discendono direttamente dalla lunga storia di lavorìo ed organizzazione della rete delle associazioni in Italia e nel Mondo a cui da tempo si auspica segua un’azione di ricambio e di rinnova- mento dello spirito associativo. Questo è il momento giusto per farlo. Visitando il mondo dei lucani all’estero e in Italia, ci sono emozioni che non puoi raccontare solo con le parole. Sono i volti, le storie, le immagini, le finzioni, che hai visto con gli occhi, toccato con le mani. Sentito e ascoltato. Sono le storie di chi ha vissuto una vita lontano da casa e ha mantenuto le sue vecchie abitudini. Sono le storie di chi fino a qualche tempo fa, prima dell’era dei social, si portava da casa le cartoline o le foto ingiallite di qualche matrimonio di famiglia, per guardare i parenti e ricordare se stessi. E in fondo, ritrovare un mondo antico che abbiamo perso o dimenticato ma che nelle nostre vicende umane e terrene è tremendamente vicino a noi, alle nostre origini. E il riferimento al fenomeno migratorio, ci arriva dall’analisi dei dati ufficiali dell’Istat che segna una variazione percentuale della popolazione residente pari al – 2,7% con un – 15.786 lucani. Uno stato previsionale che diventa addirittura catastrofico nella previsione a lunga scadenza che porta ad un -7,1 % che in termini assoluti farebbe ridurre la popolazione lucana a 510.920 abitanti. I flussi migrato- ri, uniti all’alto tasso di denatalità, caratteristica tipica dell’intero Paese e non solo del Mezzogiorno, provocheranno infatti lo spostamento verso Nord di forze giovanili in cerca di occupazione in gran parte derivante dall’alto tasso di scolarità specialistico. Si tratta allora di contribuire, significativamente, alla soluzione dei problemi conseguenti allo spopolamento dei nostri territori attraverso una “rigenerazione dei Borghi e delle loro Comunità.” I progetti di rigenerazione sono finalizzati a rendere i Borghi e le loro integrazioni territoriali idonee “destinazioni turistiche” per un “turismo di comunità”, qualifica- to “. Bisogna stimolare ed intercettare il flusso turistico nazionale ed internazionale con particolare riferimento a quello “di ritorno e delle radici”, ponendo particolare attenzione a tutti i lucani trasferiti all’estero, con l’obiettivo di farli sentire, concretamente, parte attiva del processo rigenerativo. “Turismo di ritorno” e del “Turismo delle radici” devono essere sostanziati anche dagli altri organismi per realizzare e finanziare forme di diretto coinvolgimento delle Associa- zioni dei Lucani in Italia in questa fase di nuova mobilità e nel mondo subito dopo o contestualmente, nel sostegno alla promozione di iniziative sul “Turismo di ritorno” e del “Turismo delle radici”. Solo chi non ha la vista lunga non aveva capito due anni fa che questa era ed è la prospettiva da cui ripartire e che guarda caso il Maeci ed il Pnrr hanno sostanziato nei fatti con finanziamenti poderosi ed occasioni da cui i programmi di iniziative di una Commissione Regionale devono ripartire anche in sinergia, come affermato nel documento finale del- la Conferenza Stato – Regioni – Pubblica Amministrazione e Cgie. Spero che sia questa linea guida del- la nuova Assemblea in corso a Ma- ratea che non può prescindere dalle politiche istituzionali ed a cui va dato pieno sostegno attraverso le azioni promosse dalle singole associazioni. C’è la grande sfida dunque del “Turismo di ritorno” e del “Turismo delle radici”. per il quale sollecitiamo a realizzare e finanziare forme di diretto coinvolgimento delle Associazioni dei Lucani in Italia in questa prima fase di ridotta mobilità e nel mondo subito dopo o contestualmente, nel sostegno alla promozione di iniziative sul “Turismo di ritorno” e del “Turismo delle radici”. che caratterizzano già da qualche tempo le azioni del Ministero degli Affari Esteri di concerto con la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e nello spirito dei progetti messi in azione con i suoi strumenti operativi mettendo in campo azioni concrete nella promozione come non accade da tempo nonostante le grandi risorse messe a disposizione per realizzare un Piano Turistico. Un opportunità offerta alle nostre comunità per venire in Basilicata, è la vecchia normativa regionale sul Turismo di ritorno, che va ripristinata subito, contestualmente ai progetti che i gruppi informali che saranno prescelti dal Ministero metteranno in azione nei prossimi anni grazie ai fondi del Pnrr. Si deve partire da qui, nel segno delle occasioni da cogliere e sfruttare. Una opportunità che può servire a sollecitare e favorire il riavvicinamento delle nostre comunità estere alla terra d’origine.
Di Luigi Scaglione