SUMMA: «PARALISI ARPAB» RAMUNNO: «DOVERI ASSOLTI»
Botta e risposta tra Cgil e agenzia, un film già vista
Sul sequestro probatorio dell’area dello stabilimento dell’ex Daramic a Tito Scalo, la Procura di Potenza ha aperto un’indagine per inquinamento e disastro ambientale, riscontrati valori di trielina anche 270mila volte superiori ai limiti di legge, il Direttore generale dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpab), Donato Ramunno, si è detto «risentito» per le dichiarazioni del segretario Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa, in merito al ruolo e alle attività svolte dall’Agenzia. Per Summa, «il ruolo dell’Arpab in questi anni è stato svilito e la tutela dell’ambiente, nella nostra regione, è stata confinata a mera attività marginale». «Sulla vicenda dell’ex Daramic farà chiarezza la magistratura – ha aggiunto Summa -. Ma ci sono responsabilità politiche e morali evidenti che vanno individuate in chi ha governato e governa la nostra regione. Da tempo come Cgil denunciamo una situazione di paralisi dell’Arpab, che a distanza di 20 anni non ha ancora la strumentazione, i laboratori e i mezzi per control- lare un territorio come il nostro, in cui ci sono attività impattanti e diffuse che richiedono controlli continui: da Tito a Melfi, dalla Val d’Agri alla Val Basento». Al sindacalista Summa, il Dg Ramunno ha risposto ricordando che «per quel che riguarda la situazione specifica dell’area industriale di Tito, che in questi decenni le analisi che hanno evidenziato la pre- senza di trielina nell’area interessata, sono state condotte proprio presso i laboratori dell’Agenzia, a supporto delle attività del- la Polizia Provinciale». «Così come i laboratori dell’Arpab – ha sottolineato il Dg Ramunno – hanno certificato le criticità ambientali che hanno interessato la Val d’Agri, l’area industriale di San Nicola di Melfi e della Val Basento. Per quel che riguarda i nostri laboratori di chimica e microbiologia, evidenzio che in questi ultimi anni si sono arricchiti di strumentazioni all’avanguardia, che hanno consentito di ottenere la certificazione di qualità, ed è in corso il processo di Accreditamento, che confidiamo di concludere non appena verranno ultimati i lavori di ristrutturazione presso i laboratori chimici della sede di Potenza. Presso la sede Arpab di Matera è stato appena ultimato il laboratorio di Biotecnologie molecolari; un laboratorio con attrezzature modernissime, che consentirà di ri- durre i tempi di analisi dei campioni da processare, da giorni a sole poche ore. E nei prossimi mesi verrà realizzato, in collabora- zione con Cnr e Unibas, il laboratorio di chimica isotopica, utile, tra le tante cose, alla ricerca e alla datazione speditiva degli idrocarburi nelle diverse matrici ambientali». «In Arpab – ha rimarcato Ramunno – operano eccellenti professionisti, che svolgono il proprio lavoro in modo assolutamente rigoroso, ma soprattutto con grande passione. Nei prossimi mesi confidiamo di stabilizzare i circa quaranta giovani professioni- sti attualmente contrattualizzati a tempo determinato, e daremo corso al completamento della procedura concorsuale per l’assunzione di ulteriori ventidue tecnici di categoria C. Certo, si può fare sempre di più e tutto è certamente perfettibile. Ma l’Arpab con i suoi tecnici, le sue strutture, le sue strumentazioni, ha sempre assolto alle sue funzioni di controllo, monitoraggio e ricerca, al fine della protezione ambientale, dando sempre supporto agli organismi preposti alla polizia ambientale o a chi è deputato alla bonifica di siti inquinati». «L’Arpab – ha concluso il Dg Ramunno – è un presidio di legalità ambientale, pur con tante problematiche che stiamo provando a risolvere, ha sempre assolto al proprio dovere istituzionale».