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LA BIBLIOTECA DI TITO MIRA ALL’INCLUSIVITÀ

Laurino: «La Consulta potrà pianificare azioni mirate ai ragazzi con difficoltà e individuare i loro bisogni»

Laurino: «Con la Consulta si può pianificare azioni mirate ai ragazzi con disabilità e difficoltà e individuare quelli che sono i loro bisogni»

La Biblioteca civica Lorenzo Ostuni di Tito si avvia a concretizzare una nuova iniziativa che concerne la creazione di una Consulta, prevista nel progetto “Bib.L.Os”, aperta a famiglie, ragazzi, adulti, insegnanti e coloro che sono interessati al tema dell’accessibilità. «Il compito della Consulta sarà quello di programmare attività rivolte in particolar modo a ragazzi con difficoltà di lettura e disabilità fisiche o sensoriali e monitorarne costantemente i bisogni» spiegano dalla Casa comunale.

Raggiunto telefonicamente il vicesindaco Fabio Laurino spiega: «Questo progetto rientra in un più ampio programma “Biblioteca luogo ospitale” finanziatoci dal Centro per il libro e la lettura, del Ministero, e mira ad incrementare l’accessibilità della Biblioteca comunale con particolare attenzione ai ragazzi che hanno difficoltà psico-motorie, chi ha problemi di lettura, difficoltà di apprendimento, dunque a 360 gradi. La costituzione della Consulta vuole essere un elemento per pianificare innanzitutto delle azioni mirate ai ragazzi con disabilità e difficoltà, ma punta anche ad una mappattura di quelli che sono i loro bisogni, in modo da avere un riferimento costante nella programmazione di interventi mirati. All’interno della Biblioteca comunale verrà allestito uno spazio con tutta la strumentazione specifica di facilitazione alla lettura per tutti i ragazzi con difficoltà. Abbiamo avuto finanziamento di 40 mila euro su questo progetto di cui il Comune di Tito è promotore in partenariato con l’Associazione Sotto il Castello, l’Unione Nazionale Ciechi e Ipovedenti di Potenza ed una Associazione di Albano Laziale “Tu ed Io”».

Giulia Viggiani, Presidente Associazione Sotto il Castello aggiunge: «Con questo progetto ampliamo l’idea che la Biblioteca diventi un luogo partecipato dalla comunità. Noi siamo l’Ente gestore, però ci piace che l’Associazione possa essere anche uno strumento per chiunque voglia essere coinvolto nelle attività. Abbiamo immaginato nell’ambito di questo progetto come rendere più inclusiva possibile la Biblioteca, coinvolgendo direttamente le persone. Ecco dunque la nascita di una Consulta che insieme a noi possa immaginare delle azioni ed attività per capire come muoverci e noi ci facciamo da tramite con le nostre competenze e strumenti per gestire ed aiutare la Consulta a crescere. Così si spronano anche i ragazzi a mettersi in gioco e mettere al servizio della comunità le proprie competenze e conoscenze, ma anche idee e desideri. Consulta, Associazione e Comune diventano dunque serbatoio di strumenti per realizzare nuove iniziative».

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