PERDERE È MEGLIO CHE VINCERE
TACCO&SPILLO
Non sappiamo se in giro ci sia gente che riconosca a Pasquale Pepe ancora qualche merito, visto che non era facile sbagliarle tutte ed invece con una predilezione fantozziana per il fallimento le ha proprio toppate tutte, ma bisogna dire loro che se vogliono per lui ogni bene e felicità allora che non lo votino più e le cose di certo miglioreranno. Ora prendete quando Pepe, per puro caso o magari demerito d’altri, è stato eletto al parlamento e vedete se ha combinato qualcosa di buono: dall’inconsistenza come vicepresidente dell’antimafia alle pernacchie prese dal governatore Bardi su Acquedotto Lucano che pure bramava d’affidare al suo amico Altomonte, manco fosse casa sua, dalla marginalità leghista ottenuta nei rimpasti di giunta alla debacle per le provinciali fino all’addio di Zullino, Coviello, Sileo e Cicala. Guardatelo adesso, dopo la figuraccia della mancata elezione come la sua vita è cambiata. Salvini l’ha risarcito col contentino ministeriale di poco meno di 50mila euro, nel frattempo ha incassato la nomina di segretario regionale della Lega su cui pure ha brigato per far fuori Liuni e Marti e senza muovere un dito ha espugnato i comuni di Lavello, Vaglio e Scanzano Jonico. Scrive Billie Armstrong:“Non c’è niente di male ad essere un perdente, tutto dipende da quanto sei bravo ad esserlo”.