FATTO UN CASINO NEL CENTRODESTRA
TACCO&SPILLO
Tutto si può dire di Vito Bardi tranne che non abbia capacità di muovere la politica con un sano realismo e così dopo essere scampato alle congiure dei pazzi che a giorni alterni leghisti e fratellini gli tramavano dietro s’è inventato un piccolo capolavoro machiavellico. Ora lasciamo stare lo storytelling di guerra che gli hanno ordito sul bilancio pezzi della sua sragionata maggioranza come anche le Comode lusinghe apparecchiate per indurlo a speranzose nomine e su cui vigileremo con occhi apertissimi, ma con l’innesto forzista in giunta e la rotazione dell’agricoltura verso FdI il governatore ha fatto un Casino per rianimare un centrodestra litigioso e indecentemente immobile. Innanzitutto ha risarcito il materano di una rappresentanza di governo che non aveva e poi ha rafforzato l’asse con Tajani e Casellati che quella designazione l’hanno voluta. Con FdI è andata anche meglio perché ha rimesso al duo agricolo Mattia-Quarto la nuova delega di Galella, sopravvissuto grazie al motto Rosa che “a cavallo donato non si guarda in bocca”. Casino avrà il compito di riportare le attività produttive ai fasti del passato e soprattutto d’abbandonare la mimica fanciullesca del “pollice su” e del “maoooooo” in cui l’ha fatto finire il solito Galella. Canta Tecla Insolia:“E ho fatto un casino, mi piace, continuo”.