MENSA SCOLASTICA, BASILICATA REGIONE PIÙ CARA
Secondo l’indagine di Cittadinanzattiva la regione lucana è mediamente la più costosa d’Italia con 109 euro mensili
Le famiglie lucane sono fra quelle che, in tutta Italia, spendono di più per la mensa scolastica: il singolo pasto in Basilicata costa, infatti, una media di 109 euro nell’anno in corso, rispetto agli 82 euro della media nazionale. Evidenziando un notevole aumento a due cifre pari al +19% e +26% rispettiva mente per scuola primaria e quella dell’infanzia. Secondo i dati che emergono dalla VI Indagine sulle tariffe delle mense scolastiche – con la quale CittadinanzAttiva ha preso in esame le tariffe di tutti i 110 capoluoghi di provincia sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria – si registra un maxi incremento in Basilicata, designata come «la regione più cara»: il costo della mensa per i bambini dai tre ai sei anni è salito quasi del 26% passando da 779 a 981 euro, mentre alle elementari ha registrato un più 19%, da poco più di 824 a 981 euro. Ma a pesare notevolmente sulla me dia è il costo della refezione a Potenza: la quota annua sia per la scuola dell’infanzia sia per la primaria è di 1.123 euro, in forte aumento rispetto ai 721,80 euro dell’anno scolastico 2020-2021. Nella sua nota, CittadinanzAttiva ha sottolineato che «in Basilicata si va dai 4,65 euro a pasto nelle scuole di Matera ai 6,24 euro di Potenza». La famiglia di riferimento è composta da tre persone (due genitori e un figlio minore), ha un reddito lordo annuo di € 44.200, con corrispondente Isee di € 19.900. Nel calcolo della quota annuale del servizio di ristorazione scolastica si è ipotizzata una frequenza di 20 giorni mensili per un totale di 9 mesi escludendo eventuali quote extra annuali e/o mensili. L’analisi prescinde dal li-vello di qualità del servizio offerto che, purtroppo a causa della pandemia, non è stato possibile monitorare attraverso la consueta indagine civica rivolta ai diversi attori ed utenti del servizio di ristorazione scolastica.
Ma, di fatto, continuano ad accumularsi i primati dei rincari messi in atto da parte dell’Amministrazione Guarente, dopo la diffusione dell’indagine della Uil che – elaborando i costi in 107 città capoluogo di provincia – ha designato tra le prime dieci dove la Tari è più alta proprio Potenza (da 154 euro nel 2018 ad oltre 261euro nel 2022), ecco che ne esce fuori un’altra a incidere sulle tasche dei potentini e a mettere in luce l’urgenza di un intervento per contenere i costi delle mense scolastiche, che si sta palesando come «un macigno sulle spalle delle famiglie potentine costrette a pagare sulla propria pelle il prezzo dell’inadeguatezza di questa amministrazione comunale», così lo hanno definito le consigliere d’opposizione del Comune di Potenza, Bianca Andretta e Angela Blasi.