RAI: CREATA LA DIREZIONE COORDINAMENTO INIZIATIVE STRATEGICHE
“Nella Rai del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non c’è posto per le donne e non c’è posto per il pluralismo”, contestano in una nota Sandro Ruotolo responsabile nazionale informazione, cultura e culture, memoria del Partito Democratico e Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione parlamentare di vigilanza Rai
NOMINE RAI
#ègiustoinformare
RAI, CREATA LA DIREZIONE COORDINAMENTO INIZIATIVE STRATEGICHE
Ormai manca solo l’ufficialità.
Che dovrebbe arrivare dal Cda convocato per le 9 di questa mattina.
La nuova Rai dei “patrioti” targata Roberto Sergio è pronta a decollare.
Nel segno di un inedito patto che vede primeggiare, oltre ai nomi graditi a FdI, anche parecchie caselle chiave conquistate dai Cinquestelle.
Utili, almeno così la leggono nei corridoi di viale Mazzini, per assicurarsi almeno la non belligeranza del Movimento nei voti chiave al settimo piano.
Com’era previsto e prevedibile, la parte del leone la fa il partito di Giorgia Meloni.
Che vede andare a dama la nomina alla quale più teneva, quella di Gian Marco Chiocci alla guida del Tg1: sarà dunque il direttore dell’AdnKronos (e prima ancora del Tempo) a prendere il testimone di Monica Maggioni.
La quale, potendo godere di un apprezzamento quasi trasversale, passerà a dirigere l’Offerta informativa (e potrebbe tornare in video con un programma di approfondimento).
Ai meloniani resta poi la guida di Rainews, con Paolo Petrecca, mentre si aggiunge quella della direzione Approfondimenti (la struttura che supervisione i talk show) con Paolo Corsini
Così come il Day time, che verrà affidato all’attuale vicedirettore della struttura Angelo Mellone
Mentre Nicola Rao passa dalla direzione del Tg2 alla tolda di comando della Comunicazione.
Anche la Lega può dirsi soddisfatta
Il Carroccio (così come gli altri partiti di maggioranza) incassa la guida di due testate giornalistiche: la Tgr, che resta nelle mani di Alessandro Casarin, e i Giornali radio, a Francesco Pionati
Anche Francesco Giorgino, ex anchorman di punta del Tg1, è considerato vicino al Carroccio: a lui spetterà la direzione dell’Ufficio Studi.
Mentre a Marcello Ciannamea tocca l’incarico che fu di Stefano Coletta (migrato alla direzione Distribuzione, in quota Pd), ossia il comando dell’Intrattenimento.
Due le poltrone pesanti che vanno a Forza Italia: la direzione del Tg2, con Antonio Preziosi (che avrebbe ottenuto la benedizione anche di Gianni Letta) e la guida dello Sport, affidata a Jacopo Volpi
🔹LE CASELLE DELL’OPPOSIZIONE
Infine le caselle destinate all’opposizione.
Con il Pd che ottiene diverse riconferme, a cominciare da Mario Orfeo al Tg3 (anche se l’apprezzamento nei suoi confronti supera i confini del Nazareno).
E poi Silvia Calandrelli a Rai Cultura, Maria Pia Ammirati alla Fiction, Elena Chiapparelli a RaiPlay e Digitale.
Mentre Andrea Vianello occuperà la poltrona della tv di San Marino.
Va meglio, in ogni caso, ai pentastellati di Giuseppe Conte
Che porta a casa un nutrito carnet di incarichi per giornalisti (e non) a lui graditi: Simona Sala a Radio2, Giuseppe Carboni a Rai Parlamento, Adriano De Maio alla direzione Cinema e Serie Tv, Claudia Mazzola alla presidenza di RaiCom (oltre a un programma per Luisella Costamagna).
Tutto deciso, dunque?
Macché.
Perché se nel Cda di oggi tutto filerà come previsto, si apriranno comunque altre due battaglie: quella per le vicedirezioni, in primis.
E poi la corsa per gli incarichi da capo del personale e direttore degli Affari legali.
Con una consapevolezza, che rimbalza da diverse voci di viale Mazzini: quella che si tratti solo di un primo tempo.
E che (archiviate le Europee la prossima primavera, il rinnovo del Cda nell’estate del 2024 e il possibile pensionamento di un paio tra i nuovi direttori previsto nel giro di uno-due anni) lo scontro per contarsi e per contare nella tv pubblica si riaccenderà di nuovo, forse ancora più aspro.
Rai, ok alle nomine ma il cda si spacca: Chiocci al Tg1, Preziosi al Tg2 e Orfeo al Tg3
Tutti i nuovi nomi
Via libera del consiglio di amministrazione Rai, ecco chi ha votato no
Rai, ok del cda ai nuovi nomi
Via libera del consiglio di amministrazione Rai quindi al pacchetto di nomine a direzioni di testate e generi proposto dall’amministratore delegato Roberto Sergio, tra le quali quelle di Gian Marco Chiocci al Tg1 e Antonio Preziosi al Tg2.
Nomine Rai: Tg1 a Chiocci, Gr a Pionati, Sport a Jacopo Volpi
Confermata la direzione del Tg3, affidata a Mario Orfeo.
Le nomine di Gian Marco Chiocci al Tg1 e Alessandro Preziosi al Tg2 sono passate in cda Rai – secondo quanto si apprende – con il voto contrario della presidente Marinella Soldi, della consigliera in quota Pd Francesca Bria e del consigliere eletto dai dipendenti Riccardo Laganà.
Si é astenuto, invece, Alessandro Di Majo, in quota M5S
Tre i voti favorevoli, sufficienti per il via libera: quelli dell’Ad Roberto Sergio e dei due consiglieri di maggioranza, Simona Agnes e Igor De Biasio
Il cda della Rai ha deliberato l’aggiornamento dell’assetto organizzativo aziendale e ha formulato il parere sui direttori di generi e di testata, proposte dall’Ad Roberto Sergio.
L’assetto organizzativo illustrato dall’Ad, unitamente alla indicazione dei responsabili dell’area corporate, introduce nuove aree organizzative, tra cui la direzione Coordinamento iniziative strategiche quale punto di riferimento delle attività riferite al piano industriale, al piano di sostenibilità e al contratto di servizio; nell’area editoriale radiofonica è stata creata una nuova direzione denominata Radio digitali specializzate e podcast.
Nomine Rai: Tg1 a Chiocci, Gr a Pionati, Sport a Jacopo Volpi.
Patto in Cda tra FdI e M5S
Atteso oggi il via libera ai nuovi incarichi: Giorgino all’Ufficio studi
Nomine Rai, Tg1 a Chiocci, Preziosi al Tg2
Il cda si spacca: Soldi contraria, decisivo il M5S
Orfeo confermato al Tg3
Il pacchetto dell’Ad Roberto Sergio passa a maggioranza: sulle direzioni di testate la presidente vota contro, Di Majo si astiene e sblocca la partita del centrodestra
da sinistra: Chiocci, Orfeo e PreziosiCon un voto a maggioranza, il consiglio di amministrazione Rai ha dato il via libera alle nomine per direzioni di testate proposto dall’amministratore delegato Roberto Sergio, ma la presidente Marinella Soldi ha votato contro il pacchetto sulle testate, così come Francesca Bria, mentre Alessandro Di Majo (in quota 5S) si è astenuto – come aveva fatto proprio in occasione della nomina di Sergio – e ha di fatto dato strada alle scelte volute dal centrodestra.
Tre i voti favorevoli, sufficienti per il via libera: quelli dell’Ad Roberto Sergio e dei due consiglieri di maggioranza, Simona Agnes e Igor De Biasio.
La direzione del Tg1, come annunciato, va a Gian Marco Chiocci, il Tg2 ad Antonio Preziosi. Confermato Mario Orfeo al Tg3. Francesco Pionati è il nuovo direttore del Gr, per RaiSport c’è Jacopo Volpi.
Non erano attese sorprese, dopo la presentazione dei curricula.
E non ce ne sono state.
🔹Marinella Soldi aveva rivolto un appello per la parità di genere ma è stato ignorato
L’ad ha anche comunicato le nomine ai vertici di alcune direzioni di Genere, sulle quali il parere del Cda non è vincolante: Marcello Ciannamea diventa direttore dell’Intrattenimento Prime Time, Angelo Mellone dell’Intrattenimento Day Time, Paolo Corsini dell’Approfondimento e Adriano De Maio della direzione Cinema e Serie Tv, Monica Maggioni dell’Offerta informativa, Stefano Coletta della Distribuzione, Nicola Rao della direzione Comunicazione.
Inoltre Simona Sala diventa direttrice di Radio 2.
Mentre Francesco Giorgino dirigerà l’Ufficio Studi.
Confermati invece Silvia Calandrelli a Rai Cultura, Maria Pia Ammirati a Rai Fiction, Luca Milano a Rai Kids ed Elena Capparelli a RaiPlay e Digitale.
Andrea Vianello infine va a dirigere la Tv di San Marino.
Rinnovati anche i vertici di Rai Com con Sergio Santo che sarà il nuovo amministratore delegato e Claudia Mazzola presidente.
Per Rai Cinema, infine, confermati Paolo Del Brocco come ad e Nicola Claudio presidente.
“Nella Rai del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non c’è posto per le donne e non c’è posto per il pluralismo”
contestano in una nota Sandro Ruotolo responsabile nazionale informazione, cultura e culture, memoria del Partito Democratico e Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione parlamentare di vigilanza Rai
Mentre la maggioranza difende le scelte e parla di “inizio di un nuovo corso”
#sapevatelo2023