«CAMBIAMENTO, C’È E SI VEDE»
Bardi: «Alla Basilicata serve una visione nuova, non possiamo più sbagliare»
L’INTERVISTA – Rientrato da Bruxelles il presidente fa il punto sulle strategie future e sulla linea politica
«Fondo per una transizione giusta 2.0 e deroghe agli aiuti di stato per difendere i lavoratori». È questa una delle “ricette” che il presidente della Regione Bsasilicata Vito Bardi ha illustrato alla riunione del Corai automotve. Un incontro che offre opportunità di discutere, scambiare opinioni e aumentare le competenze sul futuro dell’industria automobilistica. Il Presidente Bardi di ritorno da Bruxelles, dove ha partecipato al Comitato delle regioni dedicato all’Automo- tive e poi alla plenaria, ha accettato di essere intervistato in esclusiva da Cronache lucane. Presidente Bardi, la riconversione di Stellantis rischia di essere una disgrazia per la nostra regione. Lo hanno capito a Bruxelles? «Se lo hanno capito non lo so, data la decisione che la sinistra europea ha fatto approvare in parlamento europeo sul passaggio all’elettrico nel 2035. Di sicuro glielo abbiamo spiegato, insieme ai colleghi Cirio e Marsilio. Siamo dinanzi a una scelta folle che, per quanto riguarda l’automotive, rischia solo di essere un regalo alla Cina, almeno nell’immediato. Con ripercussioni su migliaia di lavoratori. Chi tifa per il passaggio all’elettrico e pretende di salvare tutti i posti di lavoro, come anche ho letto in questi mesi, prende in giro i lavoratori. E i lavoratori di Melfi lo sanno bene. Ma capisco l’imbarazzo della sinistra sul tema». Presidente, quali spiragli ha raccolto a Bruxelles per lo stabilimento di Melfi? «Viviamo un’epoca di totale incertezza. Il passaggio all’elettrico è una rivoluzione, che avrà molte ripercussioni, anche geopolitiche. I tedeschi sono spaccati, i giapponesi anche, la Cina entra in questo mercato con aspirazioni egemoniche. La partita si gioca sui tavoli internazionali, non più a Potenza e forse nemmeno a Roma. Non siamo più negli anni ’90: per dirne una, la crisi dei semiconduttori che hanno penalizzato negli ultimi anni i lavoratori di Melfi, nasce a Taiwan… Ho chiesto a ogni modo un Fondo per una transizione giusta 2.0 (come per le regioni produttrici di carbone) e poi deroghe temporanee alle attuali norme in materia di aiuti di Stato (de minimis e Regolamento di esenzione per categoria). Viviamo un’epoca inedita, non possiamo rispondere con le ricette del passato. Ovviamente poi ci dobbiamo mettere del nostro…». A cosa fa riferimento, Presidente? «Quello che dobbiamo fare come Regione è sicuramente attrarre nuovi investimenti in Basilicata, approfittando anche delle aree ZES, per diversificare attività, salvaguardare export e garantire nuove possibilità occupazionali. La monocoltura industriale, perseguita negli ultimi decenni, si è rivelata un errore epocale. Servono più imprese, più imprenditori, più investimenti: solo cosi potremo assorbire gli scenari peggiori. Non basta garantire – come abbiamo sempre fatto – la cassa integrazione. Serve una visione nuova, che negli ultimi decenni è mancata». Passiamo alla politica. Il sondaggio SWG la vede come il Governatore più in crescita nel gradimento popolare. Cosa vuol dire? «Il cambiamento c’è e si vede. “Il gas gratis a tutti i lucani” resterà nella storia della Basilicata. A breve modificheremo anche il disciplinare per venire incontro alle richieste pervenuteci dalle famiglie. SWG è un istituto molto serio, ma la verità è che aveva ragione mio figlio, il quale – quando i sondaggi non erano buoni – mi disse “papà, puoi solo migliorare”. Battute a parte, mi auguro che sia un trend appena all’inizio. Di sicuro questi sondaggi rilevano una fiducia in crescita che rafforza l’impegno di questa giunta regionale». Presidente Bardi, lei ha anche appena nominato l’assessore che mancava, con un cambio interno alla coalizione che ha sorpreso tutti. Come mai? «La richiesta di FDI di puntare sull’agricoltura è stata immediatamente da me accolta e poi con grande senso di responsabilità condivisa da FI e dalla coalizione. Faccio i miei auguri ai due assessori, sarà un anno particolarmente importante, date le ingenti risorse da mettere a terra. Un tema cruciale per la nostra regione, di cui discuterò a breve di persona con il Ministro Fitto. A differenza delle precedenti programmazioni, dobbiamo investire su quello che davvero serve ai territori e misurare gli effetti della spesa. Non possiamo più sbagliare»