GUARENTE CHI?
TACCO&SPILLO
Se non fosse stato per una manciata di voti, racimolati in ballottaggio e sul filo del rasoio d’un centrodestra con l’acquolina in bocca pur d’acchiappare poltrone comunali, Mario Guarente uscito come un cavolo a merenda dalla testa politica del trombato eccellente Pasquale Pepe non avrebbe così tanto martoriato questa povera città con ogni arditezza e incapacità amministrativa facendola anche finire, spesso e volentieri, agli onori della cronaca nazionale per primati negativi come il servizio di mensa scolastica più costoso, la tari più alta, l’autovelox dei record milionari e così via fino a toccare lo scibile possibile del mal governo. Ora lasciamo stare che la genialata paesana di Pepe l’abbiano già pagata a caro prezzo i potentini e di cui si sono di certo vendicati facendogli fare una carambolata elettorale di quelle che non si dimenticano nemmeno con lo strapuntino ministeriale datogli da Salvini come lasciamo stare il peso stellare della coppia istituzionale Fanelli-Guarente che s’è svelato un flop da sottovuoto di consensi, ma quando accade che ci s’inizia perfino a dimenticare di chi sei allora vuol dire che si è già nella finestra temporale della damnatio memoriae. Così c’è da dire che il tutto s’è subito palesato con un formidabile video sui social in cui c’è un simpatico signore in bella posa con Guarente e che esordisce con “De Luca il caro amico sindaco di Potenza” a cui non può che seguire lo sconcerto quasi freudiano del sindaco (in carica) che a denti stretti gli mormora “Guarente!”. Cantano Francesca Michelin e Fedez:“Chiamami per nome solo quando avrò…”.