L’OSTENTATO SILENZIO CHE DIVENTA ECCESSIVO
La riflessione di Antonella Pellettieri
Sui vocabolari la parola cattivismo è il contrario di buonismo ed è “l’ostentazione di cattivi sentimenti, di intolleranza e di malevolenza portate al massimo grado verso altri esseri umani diversi per etnìa, nazionalità, fede religiosa, identità sessuale, bassa o bassissima condizione socioeconomica, praticata in particolare da uomini politici o anche da giornalisti che ne condividono le posizioni”. A me il cattivismo pare di gran moda: sembra ci sia una gara nel globo terracqueo ad apparire quanto più sadici e cattivi. Ad esempio, le baby gang in alcune città che seminano terrore fra i passanti e, in particolar modo, fra le persona più anziane e deboli che subiscono atti di bullismo. Anche il bullismo è un forma di cattivismo. Ho visto donne che fotografavano o facevano video ad altre donne per mettere in evidenza difetti fisici, video da inviare in rete ad altri amici e chat di conoscenti: trattasi di persone frustrate che non hanno avuto riconoscimenti nella vita e solo bullizzando un’altra donna trovano una modo per prevaricare e supporsi forse più belle. Bulli e dotati di cattivismo sono quei capi che sul lavoro bullizzano i dipendenti urlando e trattandoli male davanti ad altri colleghi, senza alcun rispetto verso la dignità del dipendente. Spesso si hanno fenomeni di cattivismo fra persone che sono sostenute da un gruppo di sodali che hanno in comune pensieri e interessi: una specie di branco che si unisce fortemente se qualche membro è attaccato dall’esterno. Ostentare cattivi comportamenti è di gran moda fra i giovani che non hanno più punti di riferimento in una società malata con la famiglia e la scuola, malati numero uno. La scuola non è più un posto sicuro per gli studenti a causa, spesso, di una classe docente non preparata al cattivismo che avanza ma la scuola non è un posto sicuro manco per i docenti che subiscono violenza verbale e fisica da parte di allievi a cui non è stato insegnata l’autorevolezza di un insegnante, Anche le famiglie sono diverse da quelle tradizionali, sono allargate o molto piccole, si vive in case diverse, ognuno nella propria. A volte mi capita di pensare quanto fosse diverso nel passato. Ad esempio, nella casa della mia nonna, oltre i figli, viveva la sorella di mia nonna e la sorella di mio nono, entrambe nubili. Era più semplice farsi compagnia e, probabilmente, ci si aiutava di fronte ad episodi di cattivismo della società. Anche stare in silenzio e non denunciare episodi di violenza è una forma di cattivismo: in questa caso si è cattivi verso l’ambiente in cui si vive e la città nella quale abitiamo. Ad esempio nella mia città quando ci sono episodi di violenza, sembra che il popolo potentino si trasformi nell’esotico e leggendario popolo Cit Cit. Nessuno sa da dove provenga questo popolo ma quando arriva ha la capacità di trasformare i potentini in persone silenziose e indifferenti: l’indifferenza ha colpito a lungo i potentini in alcuni episodi di cronaca nera…come quello inerente la scomparsa di una ragazza e il suo ritrovamento nel sottotetto di una chiesa. Lo stesso silenzio e la stessa indifferenza si è potuto constatare con la morte di un giovane durante la festa patronale a 50 metri dalla piazza principale piena di giovani e a 50 metri anche da quella chiesa dove era stata trovato il corpo della ragazza scomparsa. Un tratto di strada davvero brutto e pericoloso! Questo silenzio e questa indifferenza si possono definire cattivismo, la festa è continuata come se non fosse successa alcuna cosa e io sono convinta di non poter più fare parte di questa società e di non aver alcun avo che proviene dal leggendario popolo dei Cit Cit. A me capita di parlare con chiarezza e dichiarare i miei pensieri…
Di Antonella Pellettieri