ASM MATERA,OK A CARTELLONISTICA CONTRO VIOLENZE
Il Dg S. Pulvirenti: “Così facendo, tuteliamo il personale sanitario e amministrativo sul posto di lavoro”
Migliora la sicurezza per il personale che opera nelle strutture dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera. Per prevenire le aggressioni fisiche e verbali nei confronti degli operatori sanitari, l’ASM sta provvedendo ad affiggere, in tutte le strutture sanitarie territoriali aperte al pubblico, cartelli di avviso che ammoniscono sulle conseguenze penali derivanti dalla violenza contro il personale sanitario. I cartelli sono stati apposti al Pronto Soccorso, nelle sedi dei Cup, all’ingresso degli ospedali, nelle sale di attesa degli ambulatori, agli ingressi di tutte le Unità Operative Complesse e nei luoghi di lavoro accessibili al pubblico o dove c’è interlocuzione tra utenti e operatori, oltre che negli uffici amministrativi ASM di Matera.
La cartellonistica ricorda che, minacciare, offendere o aggredire verbalmente o fisicamente gli operatori delle strutture costituisce un reato penale: sono considerati atti di violenza a danno degli operatori sanitari gli insulti o le minacce o qualsiasi forma di aggressione fisica o psicologica praticate sul lavoro da parte di soggetti esterni all’organizzazione, compresi i pazienti, tali da mettere a repentaglio la salute, la sicurezza o il benessere di un individuo.
“L’affissione della nuova cartellonistica – afferma il direttore generale dell’ASM, Sabrina Pulvirenti – rientra tra quelle azioni volte a migliorare la sicurezza del personale sanitario e amministrativo, a tutela della sua incolumità sul posto di lavoro. Diffondere una politica di tolleranza zero verso atti di violenza, fisica o verbale all’interno delle strutture dell’Azienda e assicurarsi che operatori, pazienti e visitatori siano a conoscenza di tale politica, costituisce un deterrente e contribuisce a tenere alta l’attenzione su questo fenomeno. La prevenzione si realizza anche diffondendo una maggiore consapevolezza sulla gravità di questi episodi di violenza che incrinano la serenità lavorativa del personale sanitario”.