REGIONE, MARGIOTTA PARLA DA LEADER
Oltre il giardino partito democratico: l’ex sottosegretario nè conferma, nè smentisce: strizza l’occhio. Chiarisce di essere a disposizione, ma si sfila dalla candidatura a sindaco del capoluogo
Qual è lo stato mentale del Partito Democratico dopo la sonora sconfitta delle elezioni amministrative? Lo ha chiesto Paride Leporace ad “Oltre il Giardino” su Cronache Tv in onda sul canale nazionale 68 a Salvatore Margiotta, componente della Dire- zione Nazionale del Pd. Silente per molto tempo, Salvatore Margiotta aveva ricominciato a scrivere analisi politiche su Twitter richiamando la sua visione ampia e aperta del Partito Democratico. «Il Pd – ha ribadito ad Oltre il Giardino – ha vinto con Veltroni e con Renzi quando ha fatto il Pd, quando è stato aperto e non estremista, quando ha saputo essere interclassista».
ARISTOTELE NELLA SCUOLA DI ATENE
Raffaello Sanzio, nel dipingere l’affresco denominato “La scuola di Atene” mette al centro della scena, punto di fuga degli osservatori, Platone e Aristotele. Come tutti gli appassionati di storia dell’arte ben sanno, Platone è raffigurato mentre indica l’alto, Aristotele mentre con il braccio indica la realtà. E, nel confronto tra alcune fumose parole della Schlein e il richiamo alla concretezza di Margiotta, sembra riprodursi proprio questo centro. «Ho capito che avremmo ottenuto un grande risultato alle europee durante la segreteria Renzi – ha detto Margiotta – quando a Roma ho sentito un tassista, una signora della ricca borghesia ed un professionista parlare bene di Renzi». Un riferimento esplicito all’Italia reale composta da lavoratori di varie classi sociali che sembra il contrappeso corretto alla segretaria che parla dell’armocromista mentre va a cena da Baglioni. Margiotta, molto elegantemente, prende le distanze dal murales che a Bologna ha dipinto la segretaria del Partito in abiti firmati mentre si fa lustrare le scarpe. La sua analisi politica, però, senza mai toccare punti di critica diretti verso la segretaria evidenzia come «se è sbagliato percuotere il conducente di un autobus è doveroso dire quando sta sbagliando strada». E la strada di un Partito Democratico che «più va a sinistra più diventa il Partito della ZTL» secondo Margiotta è sbagliata.
L’ORGOGLIO DEL PD IN BASILICATA
E’ molto orgoglioso del suo partito e della sua storia Margiotta quando tiene a sottolineare che «il fatto che abbiamo perso le ultime elezioni regionali non deve fare credere che il Pd abbia mal governato perché qualsiasi giunta di centro-sinistra è migliore di questa in carica». Reclama il ruolo centrale del suo partito che «deve autenticamente rivendicare la guida della coalizione senza cercare un Papa straniero anche perché la storia della Basilicata insegna che il centrosinistra vince se punta sulla sua classe dirigente, perde se cerca soluzioni esterne».
PRONTO AD UN RUOLO DIRETTO
Non lo dice mai direttamente ma sembra che l’ex sottosegretario sia pronto a candidarsi come Presidente della Regione a capo di una coalizione che sappia unire tutte le forze alternative al centrodestra, sicuramente manifesta in modo esplicito la sua volontà di essere protagonista della prossima campagna elettorale «qualsiasi sia il ruolo che il Partito dovesse ritenere che io debba avere». Una affermazione da autentico pezzo di classe dirigente politica. Un discorso da leader anche quando deve unire e riconosce- re il peso degli alleati: alla domanda di Leporace sul “Terzo polo lucano di Pittella” ha detto che «non c’è solo Pittella, ma soprattutto Polese». Con la stessa fermezza da leader, esclude ogni ipotesi di candidatura a sindaco di Potenza perché «ci sono esponenti politici che da molto tempo si occupano della città e meritano il sostegno del Partito» e anche qui il riferimento è abbastanza esplicito, per chi mastica la politica. Un ritorno alla politica con i piedi per terra, fatta di realtà e di struttura di cui il centrosinistra e il Pd hanno disperatamente bisogno e che Margiotta è pronto a fare. Certo è un gioco complicato ma il tempo della politica è appena iniziato.
Di Massimo Dellapenna