TRAME IN FORZA ITALIA, CUPPARO PROVA A FARE LE SCARPE A TADDEI
Nel piano da far ratificare dalla Casellati ci sarebbe dietro le quinte anche l’immarcescibile Viceconte
Nei partiti seri, nei momenti di difficoltà, la classe dirigente seria si compatta e cerca di trovare una soluzione. Evidentemente Forza Italia che è un partito serio non dimostra di avere una classe dirigente seria. Dopo essersi velocemente dimesso a seguito delle indagini, Franco Cupparo in accordo con Guido Viceconte prepara una cordata per prendersi il partito e prepararsi alle elezioni regionali.
IL PALLONE È MIO E SI GIOCA SOLO SE FACCIO IO LE SQUADRE
Quando eravamo ragazzini e giocavamo a pallone per strada, il proprietario del Super Santos aveva il privilegio di poter decidere le squadre e anche di poter decidere quando la partita finiva. Evidentemente Franco Cupparo e Viceconte credono di essere i padroni del pallone e, indifferenti alla profonda crisi che sta vivendo il Partito che, ridotto al lumicino, avrebbe bisogno dello sforzo di tutti per rilanciarsi, si muovono al solo fine di riguadagnare posizioni in previsione delle prossime elezioni regionali. Il piano è perfetto nella sua semplicità: Cupparo e Viceconte avrebbero intenzione di indicare Carmelo Lofiego alla segreteria provinciale al posto di Vincenzo Taddei per poi creare una accoppiata Cupparo-Megale alle elezioni regionali. Nell’ambito di questi ragionamenti sarebbe stato contattato anche Pagano, già segretario regionale di Idea. Un piano perfetto che, nelle intenzioni degli autori, potrebbe far fuori dal prossimo Consiglio Regionale sia Dino Bellettieri che Francesco Piro riportando il cuore della politica di Forza Italia nel sud della Basilicata. Un piano, però, che si scontra con la situazione di Forza Italia che da pochissimo tempo ha trovato un equilibrio interno mettendo Casino in Giunta e che, in teoria, dovrebbe attrezzarsi per difendere nelle prossime riunioni romane la candidatura dell’uscente Bardi alla Presidenza della Giunta Regionale. Una situazione che richiederebbe un partito coeso e compatto e non dilaniato da guerre intestine.
I GIOCHINI DELLA POLITICA
Silvio Berlusconi, quando fondò Forza Italia, tenne sempre a precisare che come uomo del fare aveva una profonda distanza dai giochini della politica. Per anni questa è stata la forza del Partito a livello nazionale. Per anni in Basilicata, i giochi degli opposti egoismi sono stati il motore primo del fallimento locale del partito che mai è riuscito a raggiungere i fasti nazionali. Ci chiediamo a chi giovi questo gioco al massacro? Forza Italia non è più l’arbitro della politica nel centrodestra né a livello nazionale né a livello locale. Sul territorio continua ad avere un dinamismo legato esclusivamente all’immagine brillante della Casellati e alle capacità di Governo di Bardi. Sotto questi volti e queste idee si nasconde la polvere del mancato radicamento, del vuoto di classe dirigente, dell’assenza di prospettive politiche e di una guerra che tarpa le ali ad ogni possibilità di crescita. Uomini di qualità in Forza Italia Basilicata ci sono, potrebbero essere un potenziale di crescita. La guerra che si è consumata ogni giorno ne ha impedito il pieno sviluppo. A chi giova oggi riproporre uno schema individualista? A chi giova aprire ferite che non si riusciranno a chiudere prima delle elezioni regionali? Sicuramente non al partito, sicuramente non agli interessi collettivi di una comunità politica che deve trovare le ragioni per stare insieme e non quelle per litigare. Una strategia perdente quella messa in campo da Viceconte e Cupparo. Del resto il centrodestra lucano è da sempre abituato alle strategia perdenti di Viceconte che non è mai riuscito ad esercitare una leadership vincente e che oggi, rotto anche il rapporto con Taddei, sembra aver perso anche il pragmatismo di chi conosce la macchina politica del territorio.
Di Massimo Dellapenna