«GLI AUTOVELOX NON SONO STRUMENTI PER ESTORCERE DENARO, MA PER SALVARE VITE»
Il Leader di “Noi con l’Italia” Lupi interroga il ministro Salvini che conviene sulla necessità della regolamentazione. Mentre il Governo dice no a tasse occulte, il sindaco leghista Guarente farà caso all’altolà?
«Condivido la necessità della regolamentazione sulla collocazione degli autovelox, per evitare gli usi impropri, visto che in alcuni casi vengono usati solo per fare cassa. E lo dico forte della lotta per la sicurezza sulle strade. Bisogna trovare il modo di avere bilanci più sani senza pesare sulle tasche degli automobilisti e motociclisti senza realizzare una reale sicurezza stradale». Così il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini rispondendo al Question Time rassicurava sull’iter per l’approvazione di norme attuative lo scorso 19 marzo. A fare eco alle parole del Ministro Salvini è Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, che con il collega Alessandro Colucci ha presentato una interrogazione: «Ci fa molto piacere che anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini considera gli autovelox utili a evitare incidenti e salvare vite e non strumento per estorcere denaro con multe che, se non pagate in tempo, diventano astronomiche». Parole che mai come ora rimbombano fuori e dentro il Palazzo di Città a Potenza, dove l’autovelox sulla Basentana alle porte di Potenza Est ha rimpinguato le casse comunali. Purtroppo però il rovescio della medaglia oltre agli automobilisti tassati è stato anche un tamponamento tra un tir e una autovettura, fortunatamente finito solo con i mezzi distrutti. E mentre Salvini ritiene che «sia giusto piazzare gli autovelox in prossimità dei punti sensibili, scuole, ospedali, tratti particolarmente pericolosi, altro conto è posizionare autovelox che non hanno nulla a che fare con la sicurezza stradale e con il salvataggio delle vite ma che rappresenta una tassa occulta su automobilisti e motociclisti», il sindaco leghista di Potenza lo piazza in un rettilineo dove in tutti questi anni non si sono mai registrati neanche episodi di incidenti particolarmente gravi. «Molti (autovelox ndr) sono posizionati in luoghi dove è evidente che il loro unico scopo sia quello di fare cassa con gli automobilisti» tuona Lupi nell’interrogazione al Ministro. Parole quelle del leader di Noi con l’Italia che sembrano incarnare perfettamente il pensiero della stragrande maggioranza dei Potentini. E se mente Lupi ribadisce che bisognerebbe puntare sulla rieducazione dell’automobilista e non certo trasformarlo in una tassazione, per Potenza sembra applicarsi il metodo contrario.
OGNI RIFERIMENTO NON È AFFATTO CASUALE
Il dubbio che l’autovelox stesso non possa essere un deterrente per la sicurezza degli automobilisti – in qualche caso portati a frenare di colpo – e ad essere utilizzati talvolta dai Comuni per “fare cassa”, porta inevitabilmente ad associare il caso della città di Potenza. Dal mese di agosto, campeggia un’aspra polemica sull’autovelox di Località Varco d’Izzo, posto alle porte di Potenza Est. sulla 407 Basentana tristemente noto per aver rimpinguato negli ultimi mesi la cassa comunale a spesa delle tasche dei potentini e non. Di fatto, dopo l’incalzo dell’europarlamentare leghista Silvia Sardone – mosso dalle colonne del giornale di Feltri e Sallusti (“Libero”) facendo esplicito riferimento al caso del Comune di Milano, con il sindaco Sala che «utilizza i possessori di auto come un bancomat da cui prelevare soldi che, però, non vengono spesi per migliorare la viabilità» – e dopo che, sempre sulla stessa linea, il parlamentare di FdI Riccardo De Corato, sempre dalle colonne di “Libero”, evidenzia che «quelle molte servono per ripianare i debiti e sono determinate dalla follia ambientalista della sinistra», alludendo probabilmente al fatto che – stando ai dati – pare che tra i Comuni italiani che maggiormente prelevano tramite multe i soldi dai cittadini, la quasi totalità di essi sono a guida Pd. L’unica Amministrazione di centrodestra che figura nell’elenco è quella di Potenza. E dopo che – ancora – in queste ore anche Maurizio Lupi si sia espresso alla Camera dei deputati affinché gli «autovelox non costituiscano una sorta di tassa occulta», l’unico che pare continui a rimanere sordo alle indicazioni della coalizione è proprio il sindaco potentino Mario Guarente. Ché chissà che da questo ulteriore altolà del vicepremier e ministro ai Trasporti Matteo Salvini non cambi direzione.