IL PD CHIEDE LA POLTRONA DA VICESINDACO MA CRISTOFARO NON È DISPOSTO A CEDERE
Mentre la maggioranza prova a trovare una quadra, l’opposizione è pronta a nuove elezioni. La cittadinanza invece guarda attonita
Giovedi prossimo, i segretari regionali del Pd, Lettieri e quello del Psi, Valvano, si incontreranno per parlare della crisi che si è aperta nei giorni scorsi, al comune di Rapolla. Ricapitoliamo la questione. Nel contesto dell’ultimo consiglio comunale, il Pd di Rapolla, ha deciso di non presentarsi. Come ha spiegato dettagliatamente, Marcello Musto, presidente del consiglio, a noi di Cronache, la decisione scaturisce non certo dal fatto di sfiduciare il sindaco Biagio Cristofaro, PSI, ma piuttosto cercare di far capire le proprie ragioni. Nell’ultimo anno, politicamente le cose sono cambiate radicalmente. I tre consiglieri espressioni di lista civica, Musto, Faruoli e Radino, hanno deciso di aderire al Pd. Di fatto il partito democratico, dai tre consiglieri iniziali, ora conta su 6 consiglieri. La maggioranza è composta da 8 consiglieri. Quindi il Pd, ha 6 consiglieri su 8. Tanti. Decisivi ai fini delle sorti della maggioranza. Biagio Cristofaro, espressione del Partito Socialista, ha deciso inizialmente di scegliere come vice sindaco, il suo fidato braccio destro, ex presidente del consiglio della scorsa legislatura, Michele Sisti. Inoltre, anche la quota rosa, unica presenza femminile, è stata scelta direttamente da Cristofaro. Il Pd, che nella scorsa legislatura, aveva il vice sindaco Michele Sonnessa, ritiene che a fronte delle nuove forze in campo, in seno alla maggioranza, i rapporti devono essere rivisti e che il vice sindaco, spetta a chi ha più consiglieri. La richiesta appare legittima, ma al momento Cristofaro non intende modificare la situazione, anche perchè come detto, a farne le spese, sarebbe il suo “prediletto”, il suo uomo fidato, Sisti. Per ricucire la situazione occorre far presto. Tempo massimo, il 27 giugno. O si trova la quadratura del cerchio, entro quella data, o si andrà al voto. Un pericolo che l’attuale maggioranza intende scongiurare, ma al momento, nessuno dei due contendenti, Psi-Pd, intende mollare la presa. Sullo sfondo la minoranza, guarda con interesse l’evolversi della vicenda, sperando ovviamente che la crisi si acuisca, per riandare al voto e rimettersi nelle mani della popolazione. Una popolazione che guarda invece attonita questa crisi, che di certo a chi non è addentrato nelle faccende politiche, appare incomprensibile ed ingiustificabile. Nelle prossime ore ne capiremo di più.